Home Stories Beautiful si arrende a #MeToo e fluidità: manco a Brooke piace più il ca**o

Beautiful si arrende a #MeToo e fluidità: manco a Brooke piace più il ca**o

Beautiful, Brooke Logan lesbica

Beautiful. Nessuno segue davvero la soap trasmessa da Canale 5 in orario post-prandiale di ogni giorno feriale. O meglio, nessuno è forse disposto ad ammetterlo pubblicamente. Intanto, però, tutti ne conosciamo i principali amorazzi e, di certo, sappiamo chi sia Brooke Logan. Dal 1990, la bionda anima la famiglia Forrester intrallazzando con il padre, il figlio, il nipote, l’imbianchino della famosa casa di moda protagonista del popolare feuilleton, anche fino al matrimonio. L’eterosessualità del personaggio non si discute, insomma. E invece sì. Stando alle anticipazioni che provengono da Los Angeles, pare che la nostra, all’alba dei 60 anni, scoprirà una bruciante, inedita passione. Passione che la vedrà scambiarsi focose effusioni con Taylor, ex moglie del mascellone Ridge e sua acerrima rivale in amore. La soap, nel corso del tempo, ci ha abituati a colpi di scena incredibili, resurrezioni comprese. Certo, era difficile immaginare che un giorno o l’altro avremmo visto Brooke rinunciare al ca**o. Ma tutto, naturalmente, avviene per una ragione. E ciò vale anche per l’improvviso cambio di rotta nell’orientamento sessuale di Brooke “sgualdrina” Logan. Ahinoi.

 

Beautiful: Brooke lesbica perché l’eterosessualità è offensiva

Beautiful esiste, almeno in Italia, dal 4 giugno 1990 quando la prima puntata della soap venne trasmessa da Rai 2. Quattro anni più tardi, passò sull’ammiraglia del Biscione, Canale 5, che ancora oggi la manda in onda orgogliosamente. Gli ascolti che porta a casa sono di certo più che strabilianti, con picchi di quasi tre milioni di telespettatori al dì. In quel di Los Angeles, però, si cominciava a sollevare qualche borbottio nei confronti della trama della saga. Perché non ha mai avuto senso? Per carità, sia mai, quello piace sempre. A far storcere i nasini dei più intransigenti, almeno oltreoceano, i personaggi femminili e la loro ossessione per i manzi. Da anni, vediamo le protagoniste della soap dimenarsi per conquistare l’amore di un “Ridge”, di un “Thorne”, di un “Rick”, facendo di questa ossessione l’unica loro missione di vita. Cosa fare per ridare una dignità alle sciagurate? Semplice! Imbastire una improbabile storyline lesbo, rinunciando così a ogni tipo di coerenza narrativa. Non che la soap avesse mai tenuto particolarmente a questo aspetto, beninteso. Allo stesso tempo, troviamo piuttosto divertente il modo in cui fallisce nel proprio intento “inclusivo”. Per non scontentare nessuno, voilà, a Brooke Logan non piace più il ca**o: l’eterosessualità è una parolaccia che non va nemmeno più di moda. Sic transit. 

Beautiful grazie, ma Brooke è sempre stata femminista

Sono trent’anni che Brooke non riesce a resistere alle tentazioni porcine. Per appagare i propri eterosessuali sensi, è riuscita a sposarsi con ogni membro della famiglia Forrester creando scompiglio, intrighi e tradimenti. A più riprese, ha perfino intrallazzato coi mariti delle sue stesse figlie, sostanzialmente fregandosene di conseguenze, chiacchiere e reprimende in merito alla liceità delle proprie azioni. Se ne è sentita dire di ogni, ma non per questo ha rinunciato a fare come le pareva. Tale livello di pervicacia poteva già essere abbastanza per dare un – comunque strambo – senso di autodeterminazione personale. Sicuro Madame Logan non ha mai restituito la confortante idea di essere il più tradizionale angelo del focolare: divorzia e tradisce fin dai primi anni Novanta. In poche parole: è sempre stata femminista, pur depilandosi le ascelle. Entrata nella facoltosa famiglia Forrester come ultima delle sguattere, di matrimonio in matrimonio, ha raggiunto i vertici del CdA aziendale. Per amore, certo. Intanto la vediamo oggi, milionaria, vivere in mansion californiane extra-lusso dopo aver preso per il naso qualunque uomo le sia capitato a tiro. Un iter famelico a suo modo invidiabile che, va detto, un po’ spiace veder infrangersi contro le istanze fluide e a ogni costo di questi sciagurati tempi. Oltre a suonare come un contentino, un sostanziale sberleffo pure per la comunità rainbow che non ha certo bisogno di tali parvenues per risultare “credibile”. Brooke Logan lesbica è, in fin dei conti, l’ennesimo duro colpo anche per il concetto stesso di eterosessualità, oramai un orientamento “passato di moda” perfino all’interno di una soap destinata alle casalinghe di Voghera. Ho visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia Brooke, mon amour.