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A Bologna gli studenti indisciplinati sono mandati a “zappare la terra”

A Bologna gli studenti indisciplinati sono mandati a “zappare la terra”

Perchè leggere questo articolo? All’istituto Rosa Luxemburg di Bologna gli studenti con problemi in condotta saranno mandati a “zappare la terra” nel nuovissimo orto appena realizzato. Come se coltivazione ed agricoltura non fossero attività nobili e dignitosissime. Ed infatti il progetto bolognese è anche molto più di questo. E trova il favore del sottosegretario all’Istruzione Frassinetti, interpellato da True News: “Tanti studenti si offriranno volontariamente per prendersene cura”

“A zappare la terra”, “Braccia rubate all’agricoltura”. Certi luoghi comuni sono duri a morire. Ma suscitare un effetto vederli ribaditi a scuola. Ed infatti si sta molto parlando dell’indirizzo intrapreso dalla dirigenza dell’istituto tecnico Rosa Luxemburg di Bologna: è stato deciso che da quest’anno gli studenti indisciplinati saranno sanzionati spedendoli nell’orto appena realizzato in un terreno adiacente all’istituto. Estirpando le erbacce, ripulendo, piantando verdure ed innaffiandole. Coltivare la terra come punizione. E perchè mai? L’agricoltura è attività oltre che dignitosissima anche economicamente rilevante per il sistema italiano. E i primi a saperlo sono proprio i giovani, se è vero che le iscrizioni ad Agraria nel 2022 erano cresciute del 36% rispetto al biennio precedente, secondo una analisi di Coldiretti. Quasi superfluo ricordare che “coltura” e “cultura” condividono la medesima etimologia derivando dal latino “colere“, coltivare appunto. Una persona cólta ed una zucchina còlta sono divise solo da un accento.

Il progetto green dell’istituto Rosa Luxemburg di Bologna

La dirigenza scolastica bolognese si è dunque tirata una zappa sui piedi? Non esattamente. O non del tutto almeno. L’idea di risolvere i problemi di condotta prendendosi cura degli ortaggi si inserisce infatti in un progetto più ampio che pare presentare diversi aspetti decisamente meritevoli. Tutto nasce dal restyling green dell’edificio, affidato a due architetti esperti in progetti internazionali e specializzati in parchi sensoriali cinesi, Amerigo Sivelli e Mario Serantoni. Che hanno recuperato un’area dismessa, allestito percorsi sensoriali e realizzato anche una grande aula all’aperto. Così la dirigente scolastica Alessandra Canepa: “Abbiamo bisogno di tenere legati i ragazzi alla scuola: quest’anno abbiamo avuto circa un’ottantina di bocciati, il 10% degli iscritti al tecnico, un numero importante frutto anche degli anni del Covid. Lo chiameremo CampLux, perché trasformeremo il Luxemburg in un campus, dove gli studenti potranno passare i loro pomeriggi, anziché stare, nella migliore delle ipotesi, da soli a casa. Faremo accompagnamento nei compiti e potenziamento delle competenze di base, a cui affiancheremo iniziative sportive grazie alla tensostruttura e alle due palestre di cui è dotata la scuola. Abbiamo molte idee per sostenere gli adolescenti in un momento storico in cui sono particolarmente fragili”. E sulla parte più “ingrata” del lavoro nei campi: proporrò agli studenti di fare delle piccole spedizioni in giardino per tagliare le erbacce: farò adottare ai ragazzi il verde della scuola e chi dovrà scontare delle sanzioni disciplinari sarà mandato in giardino a estirpare le erbacce. Volevamo utilizzare questa area verde enorme attorno alla scuola lasciata a se stessa nel corso degli anni e la sfrutteremo a livello educativo. L’aula outdoor poi so che sarà molto contesa dagli insegnanti, mi hanno già chiesto come si farà a prenotarla per fare lezione all’aperto”

Il sottosegretario Frassinetti: “Saranno tanti gli studenti che si offriranno volontariamente”

Interpellata da true-news.it, anche il sottosegretario al Ministero dell’istruzione e del merito Paola Frassinetti spende parole positive per il progetto: “La scuola di Bologna propone un progetto, nato in autonomia, che prevede la riqualificazione di luoghi annessi all’istituto con inclusa la cura del verde. Non mi pare che ci sia intento punitivo nel disporre dei lavori manuali per sistemare un prato che verrà adibito ad aula all’aperto. Penso che saranno tanti gli studenti che si offriranno volontariamente per migliorare gli spazi della propria scuola”.

Il ministro Valditara ed i percorsi di “cittadinanza solidale” per studenti

L’idea dell’istituto Rosa Luxemburg pare del resto anticipare il progetto di riforma delle sospensioni e della condotta del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che prevede percorsi di “cittadinanza solidale” per gli studenti assieme a soggetti preposti, dalle Caritas alle case di riposo. Attività dunque che non hanno le caratteristiche di lavori forzati, ma di percorsi di volontariato e solidarietà. Un tempo scolastico per crescere e maturare. Proprio come si addice ad un frutto.