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Qatar 2022, i mondiali più ricchi della storia

stadi nuovi

I mondiali di Calcio Qatar 2022 sono senza dubbio i più ricchi della storia, e per distacco. La cifra complessiva infatti messa sul piatto dall’emirato arabo è di quasi 200 miliardi di dollari.

All’interno di questa cifra iperbolica c’è davvero di tutto

Si parte dagli stadi. Va ricordato che questi mondiali saranno i primi di fatto disputati in una solo città, Doha, la capitale e non sparsi per le diverse città di una nazione come è sempre successo in altri paesi. Gli stadi quindi sono stati pensati per quelle che saranno le destinazioni future. Solo due resteranno tali, gli altri diventeranno strutture amministrative, sociali, centro commerciali e due addirittura saranno «smontati» per essere ricostruiti in paesi scelti dalla Fifa (un fatto questo che faceva parte dell’accordo per l’assegnazione). In soldoni per la costruzione degli impianti sportivi sono stati spesi 6,5 mld di euro tra cui 859 milioni per l’Al Bayat (capienza 60 mila persone) e 778 mln per lo stadio di Losail (località alla periferia nord di Doha nei pressi della pista dove si sfidano i bolidi del motomondiale) da 80 mila posti.

I soldi per nuovo aeroporto e metropolitana

Ci sono poi i soldi per la costruzione del nuovo aeroporto e della metropolitana che collega i vari impianti con il centro della cittàMa di sicuro è tutta Doha ad aver cambiato pelle dal giorno dell’assegnazione. Lo skyline della città non è più quello di allora: sono stati costruiti nuovi quartieri (con relative strade, collegamenti di trasporto pubblico, case, servizi sanitari, alberghi per le principali catene dell’hospitality di lusso. Non solo. La sede del Comitato organizzatore si trova in uno stabile avvenieristico costruito in pieno centro; una struttura da milioni di euro dove, all’ingresso, capeggia una teca che contiene la famosa busta con cui l’allora presidente della Ffa, Blatter, diede al mondo l’annuncio dell’assegnazione del primo mondiale arabo della storia.

L’assegnazione al centro di voci e inchieste sul giro di tangenti

E proprio quell’assegnazione è al centro da sempre di voci e inchieste sul giro di tangenti con cui di fatto l’emirato si sarebbe «comprato» il torneo. Un dato racconta le «nebbie» dentro cui si sarebbe svolta la votazione; dei 22 consiglieri Fifa che votarono ben 16 sono stati negli anni successivi radiati, allontanati e/o condannati per  tangenti e cose varie. Lo stesso Blatter ammise l’esistenza di queste mazzette.  Al centro di tutto Mohammad Bin Hammam, qatariota, membro della Fifa che avrebbe versato 5 milioni a pochi ma influenti delegati per spostare il loro voto dagli Stati Uniti verso l’emirato. A riceverli, secondo l’accusa, Jack Warner, presidente del Nord America (per lui 1,6 mln) ed altri. Ma nelle inchieste di prestigiosi quotidiani Usa e britannici emergono storie di auto di lusso lasciate (chiavi inserite) nei parcheggi di alcuni palazzi a disposizione di alcuni delegati e dei loro familiari oltre a cene, viaggi, conti di alberghi di superlusso saldati appunto da Bin Hammam.

400 milioni per una rete di spionaggio

Si parla poi anche di una spesa vicina ai 400 milioni di euro fatta dall’emirato per creare una sorta di rete di «spionaggio» dopo della famosa assegnazione del mondiale del 2010 per la raccolta di informazioni interessanti sui vari delegati in un momento in cui si ventilava la possibilità di revocare la vittoria per spostare il Mondiale in altra sede. Un progetto, denominato «Project Merciless» gestito da un ex alto funzionario della Cia, con la collaborazioni di altri uomini di diversi servizi di intelligence per cui  sarebbero stati spesi in totale 387 milioni di euro.

Un miliardo per la promozione del mondiale

Un altro miliardo poi è stato speso nella promozione del mondiale, del viaggio e della destinazione. Dal 2010, dal giorno dell’assegnazione, il Qatar (attraverso il ministero del turismo e la compagnia aerea, Qatar Airways), hanno organizzato decine e decine di viaggi e trasferte nell’allora sconosciuto emirato per mostrare il paese e lo stato dei lavori. Ma è per alcuni vip ed influencer che sarebbero state sborsate cifre folli. Su tutte i ormai famosi 150 mln di euro con cui David Beckham è diventato testimonial (per dieci anni) dell’emirato. Mentre è di questi giorni la notizia del rifiuto di Rod Stewart a cui sarebbe stato offerto un milione di euro per il suo sostegno e la sua presenza.