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Juventus, la sentenza è favorevole ma per l’Appello servirà tempo

Juventus, sulle plusvalenze

La sentenza con cui il Collegio di Garanzia del Coni ha annullato la penalizzazione di 15 punti nei confronti della Juventus, rimandando la valutazione nuovamente alla Corte federale d’Appello, sarà più comprensibile quando saranno rese note le motivazioni.

Juventus, l’impatto sulla stagione calcistica è notevole

L’impatto sulla stagione calcistica è, però, notevole e rischia di rendere un’utopia l’idea di riuscire a comprimere la gestione delle inchieste nate dall’indagine Prisma della Procura di Torino entro il 30 giugno senza che si vada nella prossima annata sportiva. Il significato principale è che l’impianto motivatorio del verdetto che lo scorso 20 gennaio aveva stangato i bianconeri precipitandoli a metà classifica non ha retto fino in fondo. Lo si era capito dopo aver ascoltato le parole del rappresentante dell’accusa davanti al Collegio (il prefetto Taucer non essendosi costituita la Federcalcio), se n’è avuta la conferma nel dispositivo dove è scritto nero su bianco che c’è la necessità di un nuovo passaggio perché la Corte “rinnovi la sua valutazione, in particolare, in ordine alla determinazione dell’apporto causale dei singoli amministratori, fornendone adeguata motivazione e traendone le eventuali conseguenze anche in ordine alla sanzione irrogata a carico della società Juventus F.C. S.p.A.”.

Juventus, è altamente probabile che si vada verso uno sconto sulla penalizzazione

Uscendo dal burocratese, è altamente probabile che si vada verso uno sconto rispetto alla penalizzazione anche perché l’accoglimento del ricorso è stato esteso anche ad alcune figure dirigenziali (Nedved in prima battuta), mentre gli altri si sono visti confermare la condanna e tra questi spiccano i nomi di Andrea Agnelli, Maurizio Arrivabene, Fabio Paratici e Federico Cherubini. La sensazione è che le posizioni alleggerite di alcuni degli imputati sportivi possano essere una chiave di lettura anche in vista del prossimo duello processuale.

 Servirà tempo per stendere il documento tenendo conto di tutte le sfumature che hanno portato all’annullamento con rinvio alla Corte

Per arrivare al giudizio del Collegio di Garanzia del Coni ci sono voluti quasi tre mesi. Tanti, troppi per chi puntava ad arrivare a una conclusione di tutto l’iter entro il 30 giugno comprendendo anche il secondo filone relativo a manovre stipendi, partnership sospetti e rapporti con alcuni procuratori. Cosa succede adesso? Intanto bisognerà aspettare le motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni che avrà tempo fino a 15 giorni per stenderle. Siccome la camera di consiglio è stata lunga e, da quanto si è capito, sofferta non è improbabile che serva tempo per stendere il documento tenendo conto di tutte le sfumature che hanno portato all’annullamento con rinvio alla Corte. Con in mano le motivazioni, scatterà il conto alla rovescia verso il nuovo processo e poi da qui all’attesa delle nuove motivazioni del verdetto bis con eventuale ultimo e definitivo passaggio (sempre in punta di diritto e valutazione della legittimità e non del merito) davanti al Coni. Quanto serve? Si rischia di avere bisogno di altri tre mesi, il che sconfina nell’estate e soprattutto rende impervio il percorso verso un possibile patteggiamento nel secondo procedimento per il quale è appena stata notificata alla Juventus la chiusura delle indagini.

Un pasticcio non da poco

Un pasticcio non da poco. Sul campo, da qui in poi, la Juventus giocherà per un posto in Champions League partendo da una posizione di forza acquisita grazie ai 59 punti che la mettono alle spalle di Napoli e Lazio ma davanti a tutte le altre. Non è detto sia la fotografia definitiva, ma è una realtà con cui si dovranno misurare Roma, Milan, Inter e Atalanta. E’ evidente che il balletto delle penalizzazioni e degli asterischi abbia condizionato, se non falsato, il campionato: per la Juventus e per tutte le altre. Nelle aule della giustizia sportiva, invece, i legali bianconeri cercheranno di capire quale sia il modo di minimizzare i danni evitando ripercussioni sulla prossima stagione, lo scenario che a Torino vorrebbero escludere così da saldare il proprio debito tutto in una sola soluzione.

C’è poi la Uefa che osserva da Nyon

C’è poi la Uefa che osserva da Nyon. Ha fatto sapere che avrebbe atteso la conclusione dell’iter della giustizia sportiva italiana, ma per come si sono messe le cose è probabile che si veda recapitare un elenco di iscritte alla prossima Champions League che comprende anche il nome della Juventus. Come reagirà?

Politicamente Ceferin potrebbe non gradire, ma non è scontato che abbia gli strumenti per impedirlo. Anche se, va ricordato, la Uefa potrebbe sempre fare riferimento al settlement agreement concesso al club sulla scorta di documenti che si stanno rivelando non del tutto fedeli e che, quindi, ledono il principio di fiducia sulla base del quale è stato sottoscritto l’accordo. Un caos quasi inestricabile con una sola certezza: è vero che parte dell’impianto accusatorio e della sentenza hanno retto, ma è incontestabile che la fretta a gennaio è stata cattiva consigliera dei giudici della Federcalcio.