Home Politics Campomenosi (Lega): “Ospitiamo Le Pen perchè pronta a governare la Francia”

Campomenosi (Lega): “Ospitiamo Le Pen perchè pronta a governare la Francia”

Salvini, Marine Le Pen

“Stavamo lavorando sulla presenza di Le Pen a Pontida. Ci farà enormemente piacere, i temi europei tra poco saranno al centro della contesa politica”. Anche Marco Campomenosi, europarlamentare della Lega, gongola per l’arrivo della politica francese alla festa della Lega, in programma domenica prossima. Le europee si avvicinano e i temi al centro della sfida per Strasburgo si fanno caldi.

 L’intervista di True-News.it

Su cosa sarà incentrato il dibattito delle Europee?

Spero si parli di merito: cioè di cosa è successo a Bruxelles e a Strasburgo in questi mesi. Il Ppe ha approvato 30 delle 32 proposte di Timmermans sul Green Deal, tra queste il blocco del motore a scoppio dal 2035. Si tratta di proposte che stanno già bloccando numerosi investimenti, e sono una delle cause della stagflazione. Insomma, stanno portando un continente alla de-industrializzazione. E Weber ammette che il Ppe è responsabile d’aver sostenuto l’agenda di certe sinistre.

Perchè Le Pen e Afd spaventano?

Noi ci impegnamo a proporre un’alternativa di centro-destra in Europa, perché crediamo che le nostre proposte siano migliori e più concrete. Chi fa distinguo su figure come Marine Le Pen, implicitamente dice che vuole governare con la sinistra europea. Quanto a Afd, la loro crescita preoccupa molto certe realtà ma non è un partito estremista. Dire che lo è serve a nascondere le responsabilità di chi, in Germania come nel resto d’Europa, sta commettendo degli errori gravissimi nelle politiche pubbliche che riguardano il sistema produttivo. L’unico partito in Germania che ha criticato e combattuto in modo serio i provvedimenti del Green Deal è Afd. Per questo sta riscuotendo successi.

In Francia Marine Le Pen continua a guidare i sondaggi da molti anni. Criticarla rappresentandola come una pericolosa estremista significa non conoscere la situazione francese. Weber vuole proseguire nel cammino intrapreso in questi anni, alleandosi con liberali e sinistra? Fin’ora i risultati sono stati fallimentari.

La sfida del 2024 sarà trovare un’intesa con il Ppe, che dovrà scegliere tra stare con le sinistre “tasse e ideologia” o con il centro-destra. Se, come Weber dice, il Ppe preferirà un’alleanza con la sinistra, andrà verso una debacle.

Se Ppe e socialisti dovessero allearsi, noi saremo orgogliosamente in opposizione. A volte il Ppe ha cercato di limitare alcuni provvedimenti estremisti di Timmermamns, ma con poco successo.

 

La battaglia sulle Europee si gioca sul green deal?

Non si tratta di non credere alla transizione ecologica ma di impostarla in maniera adeguata, evitando che produca conseguenze sociali molto forti. I dati degli ultimi giorni dicono che l’automobile più venduta in Spagna è cinese. Questo deve farci riflettere. Si tratta di un settore molto importante per il Pil dei Paesi Europei che sta venendo zavorrato dalla stessa Europa e consegnato alla Cina.
Un continente che si autocondanna a contare meno nel mondo rispetto agli Usa (che attraggono investitori sui temi della transizione imponendo che si produca nel territorio americano) non ha futuro.

Gentiloni? Gioca con un’altra maglia?

Gentiloni (sorride, ndr) aveva la possibilità di contribuire affinché la Commissione Europea superasse il totem ideologico del Patto di Stabilità. Non ci è riuscito. Oggi riformare quel Patto in maniera concreta è interesse di tutti, non solo dell’Italia. A livello personale ho rispetto per Gentiloni, ma se qualcuno a sinistra, nel Pd, in Italia, pensa di criticare la futura legge di bilancio italiana senza considerare la mancata riforma del Patto, non sta fa un gioco utile per il Paese. Se siamo ancora sotto i dogmi dell’austerity, la colpa è del Pd.

Restiamo a livello di regole europee. Il digital service act, ci dica la sua

I media tradizionali italiani, quando è stato votato questo provvedimento, non si sono opposti perchè pensavano di recuperare quote di mercato intervenendo sul ruolo dei social network. Con il Dsa, siamo arrivati alla cinesizzazione del nostro contintente. Con la scusa delle fake news, ci saranno cittadini e associazioni di serie A che decideranno se quello che io o lei scriviamo sul web è vero o è una fake-news. Ci sarà una vera e propria censura per chi porta un’idea di Europa diversa. Così la Commissione ha voluto accelerare sulla strada di questo regolamento. Si è spostata la responsabilità sulle piattaforme che, per non avere grane, cancelleranno i contributi di chi è iscritto con ancora maggiore disinivoltura.

Non è un caso che avvenga alla vigilia delle Europee?

Non lo è. Lo ha detto la stessa Commissione quando discutevamo di questo provvedimento. Mi dispiace che i media tradizionali siano contenti perchè pensano di ridurre lo spazio dei social. Avverrà un0omologazione dell’informazione. Io sono il primo a riconoscere cosa è una fake-news ma avrei preferito che fosse l’autorità giudiziria a decreteralo. Non soggetti e operatori privati.