Home Pharma Boggetti furioso: “Se il payback non si ferma, a rischio la sanità pubblica”

Boggetti furioso: “Se il payback non si ferma, a rischio la sanità pubblica”

Boggetti furioso: “Se il payback non si ferma, a rischio la sanità pubblica”

“Una follia, un’assurdità tutta italiana”. Massimiliano Boggetti, presidente di Confindustria Dispositivi Medici, è furioso dopo che il governo, nel dl bollette, ha inserito uno sconto di 1,1 miliardi di euro sul payback se si rinuncia ai ricorsi al Tar. Ovvero i circa 2,2 miliardi, dovuti dalle imprese che riforniscono le regioni di dispositivi medicali, alle sanità locali. Meccanismo, risalente al 2015, che prevede la partecipazione delle aziende al ripiano dei disavanzi, qualora venga sforato il budget annuale di spesa sanitaria.

Payback, Boggetti: ” Perchè un miliardo va bene, e due miliardi e due non vanno bene?”

“Negli ultimi giorni, avevamo avuto incontri con il governo che si era detto contrario al payback”, racconta Boggetti. Invece, ieri, si è mosso “in maniera ipocrita”. “Mi chiedo dove la follia si fermi. Perchè un miliardo va bene, e due miliardi e due non vanno bene? C’è incongrueza da parte dei politici, che ritenevano il payback assurdo. Temono i ricorsi al Tar. Non si parla di cancellazione del payback: oggi si parla di prolungamento per il quadriennio successivo“. Per Boggetti il comportamento di Meloni e dei suoi Ministri è incomprensibile. Attacca: “Abbiamo sollevato problemi e disagi del payback: tutti concordi che fosse una follia. E, invece, ora si è optati per lo sconto. Che fa percepire una paura per i contenziosi: perchè? Non c’è stata assolutamente coerenza. Assurdo. Ora mi aspetto che il payback venga esteso a tutti i fornitori delle pubblica amministrazine. Tutti: chi fa le case, le strade, etc”.

Payback, le ricadute sui medici

E, invece, il meccanismo viene applicato solo alle aziende che forniscono la Sanitá. “C’è una sorta di pregiudizio per cui queste società siano ricche e abbiano la possibilità di ripianare i disavanzi”. Accade solo in Italia. E le ricadute non riguardano soltanto le casse delle aziende.I primi a essere colpiti sono i medici. “Chi lavora con tecnologie obsolete – sappiamo che la metà delle Tac sono vecchie più di dieci anni- non può operare all’interno di un contesto con dispositivi di serie B. La sanità d’eccellenza si pratica con le innovazioni tecnologiche oltre che con le mani del chirurgo”.

Payback, le ricadute sulla sanità pubblica

Ora l’Italia smetterà di fornire le innovazioni tecnologiche al pubblico, quindi ai pazienti che non possono accedere alla sanità privata. “Questo governo, che si dichiara populista, sta smontando la salute. E i poveri cittadini dovranno curarsi con mezzi di serie B. Dovendo pure aspettare mesi per una Tac antiquata”, precisa Boggetti. Una mossa folle che, dalle aziende ai cittadini, rischia di scatenare un effetto domino di problematiche.