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Vannacci, te la sposi o non te la sposi la Lega?

Vannacci, te la sposi o non te la sposi la Lega?

Perché leggere questo articolo? Vannacci e la Lega: un matrimonio che s’ha da fare. Manca sempre meno all’ufficialità, che non può andare oltre il 30 aprile. Ma potrebbe arrivare già oggi. Qualcuno nel partito ha qualcosa da dire, ma al Carroccio il generale conviene. Forse anche il 2 per cento in termini di voti.

Vannacci, te la sposi o non te la sposi la Lega?” Da quanto tempo sentite accostare il nome del generale autore de “Il mondo al contrario” al partito di Matteo Salvini? Il matrimonio s’ha da fare, tutti e due i contraenti lo vogliono. Il tema è: quando? Al punto che viene da scomodare la sempreverde scena di Borotalco, in cui Mario Brega nel negozio d’alimentari sollecita Carlo Verdone a fare la proposta di matrimonio a sua figlia. Quella delle olive greche, per intenderci. Il nostro Vannacci alla fine mangerà i cavoletti di Bruxelles? Tutti i nodi della candidatura.

Vannacci-Salvini: un matrimonio che s’ha da fare

La Lega è in fase di chiusura delle liste “che saranno depositate il 30 aprile”. Confermata “la presenza di diversi aspiranti europarlamentari civici e la collaborazione con l’Udc dell’amico Lorenzo Cesa in tutti i collegi“. Lo si legge in un passaggio della nota della Lega dopo il Consiglio Federale. Entro una settimana, dunque, dovrebbe finalmente consumarsi il matrimonio tra il Carroccio e il generale Vannacci.

Il partito di Salvini mette la proposta nero su bianco. “Continuano i contatti col generale Roberto Vannacci – prosegue la nota – a cui il segretario ha ribadito stima e vicinanza“. Il segretario vorrebbe stringere i tempi. Giovedì 24 aprile presenta il suo libro ed è atteso a una festa della Lega a Grumello. Al momento in agenda non c’è traccia di iniziative per la festa della Liberazione. E proprio in quel giorno potrebbe arrivare l’annuncio della candidatura di Vannacci.

Qualcuno nella Lega ha qualcosa da dire

La candidatura offerta da Matteo Salvini al generale Vannacci ha innescato una rivolta nella Lega e soprattutto nei gruppi parlamentari, guidati da Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. I due non hanno perso occasione di bersagliare la tanto evocata discesa in campo del militare, considerato un corpo estraneo sia dalla base che dai dirigenti del Carroccio.

Romeo, in un’intervista “Libero”, ha mostrato il suo scetticismo all’ipotesi: “È una decisione che spetta al Segretario Salvini e al Consiglio federale. Noi sicuramente abbiamo già tanti candidati validi del territorio. Se verrà candidato o meno, spetterà a chi ha il compito di farlo. Mi spiace, però, che si stia parlando incessantemente solo di questo e molto poco delle tante figure che abbiamo sul territorio e degli eurodeputati uscenti”.

Il capogruppo a Montecitorio Molinari si è mostrato sulla stessa “freddezza d’onda”. “Le elezioni europee? Precedenza ai militanti storici. Vannacci? È una valutazione che deve fare il segretario”. Visti anche i siluri anti-Vannacci sganciati dall’ex ministro Centinaio. “Non lo voterò. Sceglierò uno della Lega che si è fatto il mazzo sul territorio”. Insieme a lui, altri 21 esponenti del Carroccio hanno sottoscritto la lettera polemica. “Perché fare accordi con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche?

Portarsi in casa Vannacci conviene alla Lega?

Parole forti, ma che non sembrano aver fatto allenare il corteggiamento di Salvini al suo generale. Il motivo: prendere Vannacci conviene. Secondo Gianni Balduzzi, sondaggista di Termometro Politico interpellato da true-news.it, il generale ha intenzione di correre alla guida delle liste leghiste. “Probabilmente nella circoscrizione di Centro, quella in cui il partito ha perso più consensi”. Si parla di un tesoretto del 2% di voti che Vannacci potrebbe portare in dote alla Lega. “Il 2% è forse troppo. Ma la Lega potrebbe avere comunque un buon margine con Vannacci. La questione è che la concorrenza di destra radicale è debole” conclude Balduzzi. In ogni caso sono voti che potrebbero scongiurare il temuto sorpasso dell’alleato Forza Italia. Insomma, questo matrimonio s’ha da fare.