Home Politics Salvini e la soundtrack dell’evento sovranista: dalla “rottura di coj…i” orchestrale a “Futura” di Dalla

Salvini e la soundtrack dell’evento sovranista: dalla “rottura di coj…i” orchestrale a “Futura” di Dalla

Salvini e la soundtrack dell’evento sovranista: dalla “rottura di coj…i” orchestrale a “Futura” di Dalla

Perchè leggere questo articolo? Virale su Tiktok la reazione di Salvini alla colonna sonora orchestrale che fa da sottofondo al suo ingresso all’evento “Winds of change”. Poi con “Futura” di Lucio Dalla, il leader leghista si rasserena. Una scelta musicale a suo modo emblematica

Almeno su TikTok, l’evento sovranista “Winds of Change” di Identità e democrazia organizzato dalla Lega di Matteo Salvini il 23 marzo a Roma, sarà ricordato soprattutto come quello in cui il leader del Carroccio sbrocca al suo arrivo agli Studios di via Tiburtina per la musica di sottofondo.

“La levate questa rottura di cojoni?”

Mentre si concede ai selfie di rito con i supporter, si accorge delle note che provengono dall’impianto, una partitura orchestrale epica ed inspirational. Un po’ cheap, in effetti, da library social per qualche video emozionale. O, per usare le esatte parole di Salvini, “una rottura di cojoni“, in romanesco in omaggio alla Capitale che ha ospitato la kermesse. “Cos’è questa roba da ansia, da ricovero?”, insiste il vicepremier chiedendo che sia cambiata immediatamente soundtrack. Attimi di panico e concitazione, c’è chi cerca di stemperare suggerendo di mettere la Cavalcata delle Valchirie. Poi dal service mandano “Futura” di Lucio Dalla. E Salvini si rasserena.

Lo sconosciuto brano orchestrale “da ricovero” che ha fatto imbestialire Salvini

Qualcuno maliziosamente ha ipotizzato un tentativo di sabotaggio o un tiro mancino a Salvini. Più probabile una scelta un po’ pigra di chi aveva il compito di approntare la playlist. Una solennità che il leader della Lega ha trovato in quel dato momento stonata. La scenetta ha acceso entusiasmi sui social. Tra i più motivati a saperne di più, Luca Bizzarri, che su X ha lanciato un appello: “La mia gratitudine eterna a chi mi sa dire che musica era (Non la conosco e SoundHound non la trova…)”. Thread piuttosto partecipato: oltre cento le risposte. Nessuna risolutiva. A conferma del fatto che il famigerato brano è piuttosto oscuro.

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Lucio Dalla e “Futura”: “Scritta davanti al Muro, al mio fianco c’era Phil Collins”

Siparietto che permette ad ogni modo di raccontare anche altro. Perchè è la scelta del brano “Futura” di Dalla, a quanto pare ben più gradito a Salvini, a essere interessante. Il testo della canzone è stato infatti scritto dal cantautore bolognese durante una sua visita a Berlino nel 1979. Spiegò Dalla: “La scrissi a Berlino. Non avevo mai visto il Muro e mi feci portare da un taxi al Checkpoint, punto di passaggio tra Berlino Est e Berlino Ovest. Mi sedetti su una panchina e mi accesi una sigaretta. Poco dopo si ferò un altro taxi. Ne scese Phil Collins, si sedette sulla panchina accanto alla mia e anche lui si mise a fumare una sigaretta. In quei giorni a Berlino c’era un concerto dei Genesis, che adoravo. Ebbi la tentazione di avvicinarmi a lui per conoscerlo, per dirgli che anch’io ero un musicista. Ma non optevo spezzare la magia di quel momento. Rimanemmo mezz’ora in silenzio, ognuno per gli affari suoi. In quella mezz’ora scrissi il testo di Futura, la storia di due amanti, uno di Berlino Est, l’altra di Berlino Ovest che immmaginavo di fare un figlio”.

“Futura” e “Wind of change”, un sottile filo rosso. Sovranista?

Muro di Berlino, Guerra fredda, l’Occidente contro il comunismo: l’immaginario evocato da “Futura” porta lì. Che le sue note risuonino ad un evento intitolato “Winds of change” non può apparire un caso. Perchè il richiamo del nome è fin troppo palesamente ad un altro brano, “Wind of change”. La ballad degli Scorpions divenuta colonna sonora nientemeno che della caduta del Muro di Berlino, dopo che la band tedesca la scrisse cogliendo l’aria di cambiamento che già si respirava tra Leningrado (oggi San Pietroburgo) e Mosca in occasione di una tournée in Unione Sovietica nel 1988. Due canzoni, “Futura” e “Wind of change”, legate dunque da un sottile filo rosso. E che probabilmente continuano a toccare qualche corda tra i sovranisti di destra.