Provate ad andare dalla gente a chiedere che cosa ne pensi del fine vita oppure della liberalizzazione della cannabis.

Sicuramente hanno un’opinione, tutti quanti. E tutti quanti vorrebbero esprimerla. E ci sarebbe un dibattito talmente rovente che il quorum, al voto, sarebbe raggiunto di certo. Dunque? Dunque ovviamente essendo già alle urne sul resto dei quesiti – quelli più importanti a mio modo di vedere – quelli sulla giustizia, il popolo esprimerebbe un voto. Un voto che lascerebbe uno spiraglio di luce per un processo di rinnovamento necessario per la magistratura, perché è un fatto che al referendum sulla giustizia si arriva perché ogni altro tentativo è andato fallito.
Sarò ancora più chiaro. Mentre di Salvini non capisco perché sorrida e non dica invece che no, la Consulta sono una manica di codini reazionari che difendono lo status quo, del Pd non capisco che cosa ci stia a fare: non reagisce, pare un cadavere, o un pugile suonato non si sa bene da chi perché dall’altra parte manco gli sanno tirare i pugni. Ma, e qui ci vorrebbe un’imprecazione, un moto d’orgoglio da parte dei Democratici uno non lo dovrebbe pretendere? Almeno sui diritti? Almeno su quelli, che siano progressisti?
In campo rimangono i cinque sulla giustizia.
Hanno levato quello sulla responsabilità dei magistrati, che poi era il più forte – a livello elettorale: chi sbaglia paga. Sì, peccato che non si sceglierà più quello, perché il quesito è stato rimosso. E allora: chi mai capirà qualcosa della Severino, o della separazione delle carriere? E chi mai capirà che la carcerazione preventiva è abnorme? Vincerà, anche tra gli stessi elettori di centrodestra, la linea dura, stupidamente forcaiola e non garantista.Nessun quesito raggiungerà il quorum, e se anche lo raggiungesse non farebbe che confermare lo status quo. Bel risultato, la Consulta. Non si capisce però perché Salvini stia esultando e perché quegli altri continuino a tacere.