Home Politics Odio di Canfora, chi c’è nell’armata di intellettuali contro Meloni

Odio di Canfora, chi c’è nell’armata di intellettuali contro Meloni

Odio di Canfora, un’armata di intellettuali firma contro la premier Meloni

Perché leggere questo articolo? Sul quotidiano francese Libération l’appello di oltre un centinaio di intellettuali in difesa del professor Luciano Canfora, presto a processo per aver definito la premier “neonazista nell’animo”.

Meloni vs Canfora, scontro aperto. Il professore dissidente, che due anni fa ha accusato la presidente del Consiglio di essere “neonazista nell’anima”, si presenterà davanti ai tribunali italiani il 16 aprile. Ma dalla sua parte si schierano oltre un centinaio di intellettuali, perlopiù francesi. L’armata d’Oltralpe ritiene che la querela per diffamazione da parte della premier Meloni sia “un’aberrazione”. Lo scrivono gli stessi sostenitori “canforiani”, firmatari di un appello in difesa del filologo barese pubblicato sul quotidiano Libération. In cui motivano la loro indignazione per un fatto tutto italiano.

Liberation in difesa della libertà di pensiero contro la despota Meloni

In un momento in cui le libertà accademiche sono minacciate in tutto il mondo, noi, storici, filologi, filosofi, editori, giornalisti, vorremmo allertare l’opinione pubblica su una questione estremamente grave. Il 16 aprile si svolgerà a Bari un processo senza esempio in Europa dal 1945. Lo storico Luciano Canfora, uno dei più grandi intellettuali italiani, viene attaccato per diffamazione, all’età di 81 anni, nientemeno che dal capo del governo, Giorgia Meloni”. Così scrivono gli intellettuali, scagliandosi contro la premier che “mette nel mirino tutti i contropoteri del Paese”. E Luciano Canfora sarebbe il suo prossimo obiettivo.

Dalle pagine del giornale francese dunque esce un ritratto di Meloni molto lontano dall’immagine moderata che l’italiana stessa proietta sulla scena internazionale. Più vicino, invece, a una Giorgia despota – o “ducetta” come preferisce chiamarla Dagospia – ambigua nel condannare le manifestazioni neofasciste. Inoltre, Libération ricorda che Fratelli d’Italia espone ancora nel proprio simbolo la fiamma tricolore del Movimento Sociale Italiano. Il cui nome richiama la Repubblica di Salò, una sorta di protettorato nazista che instaurò nel Nord Italia un regime di terrore comunemente chiamato “nazifascismo”.

Proprio ciò a cui alludeva Canfora, secondo i suoi difensori. Che concludono con un appello: “Per l’Italia, per l’Europa, difendiamo la libertà di pensiero. Siamo lontani dal condividere tutte le posizioni politiche di Luciano Canfora. Siamo tanto più liberi di far valere il nostro diritto assoluto di esprimerli. Di più: è nostro dovere”. Ma come Canfora è liberissimo di insultare, Meloni a sua volta è libera di querelarlo.

Il guru più divisivo d’Italia Canfora vs la premier: chi la spunterà?

Secondo il linguista di fama internazionale Raffaele Simone, l’Italia è il Paese dei guru. E tra questi tuttologi, il più divisivo è sicuramente il professor Luciano Canfora. Ormai famoso per le sue dichiarazioni da far tremare i polsi. A partire dall’affermazione – inesatta – che il presidente ucraino Zelensky è salito al potere con un colpo di Stato, quando invece è stato democraticamente eletto al secondo turno con il 70% dei voti.

Due anni fa il filologo e storico dell’antichità romana e greca definì Giorgia Meloni “neonazista nell’anima” davanti agli studenti di un liceo di Bari. Opinione più o meno condivisibile a parte, sarebbe stato forse preferibile che Meloni ritirasse la querela dopo essere diventata premier. Ma non l’ha fatto e adesso il processo per un reato di opinione intentato da una presidente del Consiglio nei confronti di un privato cittadino, per quanto divisivo egli sia, è atteso per questo 16 aprile.

LEGGI QUI L’ELENCO COMPLETO DEI FIRMATARI