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Il Veneto si ribella a Salvini. Valdegamberi (Lista Zaia): “La Lega torni alle origini”

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Perché leggere questo articolo? Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Veneto della Lista Zaia, mostra la sua visione sul futuro della Lega. E sposa l’idea che la Lega debba distanziarsi da Fdi.

La situazione politica all’interno della Lega è sempre più calda. L’anima nordista del Carroccio ha iniziato a mettere pubblicamente sulla graticola il segretario federale Matteo Salvini. Una rivolta che parte soprattutto dal Veneto di Luca Zaia. True-News.it ne ha parlato con Stefano Valdegamberi, consigliere regionale veneto eletto con la Lista Zaia.

Valdegamberi: “Non ho nulla contro Salvini e Zaia”

Il colloquio con Stefano Valdegamberi inizia con una serie di premesse. “Io non ho nulla contro Salvini e a maggior ragione non ho nulla contro Zaia, che mi ha fatto eleggere con la sua squadra”, esordisce il consigliere regionale, parlando con True-News.it. Poi precisa: “Sui temi etici sono più vicino a Salvini, ma ovviamente apprezzo il lavoro fatto da Zaia in Veneto”. Valdegamberi si riferisce alle tensioni con Zaia sulla legge sul fine vita, appoggiata dal governatore. Ma anche alle sue frasi controverse sulla sorella di Giulia Cecchettin: “Ha simboli satanici e fa la recita”.

Il messaggio dal Veneto: “La Lega non sia alter ego di Fdi”

Con Zaia le divergenze sono appianate. “Abbiamo preso un caffè e chiarito tutto”, assicura l’esponente della lista del presidente veneto. Passiamo dunque alla ribellione nordista contro Salvini, portata avanti da esponenti veneti dal Carroccio e da storici volti della Lega di Umberto Bossi, come l’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli. “Io sono autonomista e, per provocazione, avevo anche promosso il referendum per l’indipendenza del Veneto. Quindi penso che la Lega oggi sbagli a portare avanti una linea politica che è quasi un alter ego di Fratelli d’Italia”, spiega Valdegamberi.

L’accusa contro il leghisti del Sud: “Hanno cambiato casacca”

Il consigliere regionale del Veneto, poi, interpreta la fronda nordista contro il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. “La metamorfosi della Lega in un partito di destra nazionale ha messo in imbarazzo e in difficoltà chi lavora sul territorio. La Lega è stata grande grazie alle sue battaglie storiche e la svolta nazionale non appartiene all’identità del partito”, insiste Valdegamberi. Poi accusa la classe dirigente del Sud della Lega salviniana: “Gli esponenti della Lega al Sud hanno cambiato casacca alle prime difficoltà, passando in massa con Fratelli d’Italia. Il senso degli appelli che vengono dal Veneto è per un ritorno della Lega alle sue origini e alla sua identità”.

Il consigliere avverte: “Sta rinascendo l’indipedentismo”

Valdegamberi conosce benissimo la realtà del Veneto, dove nel 2020 è stato eletto con più di 20mila preferenze. E mette in guardia su un ritorno dell’indipendentismo, causato dal vuoto lasciato dalla Lega sul territorio. “L’autonomismo, in Veneto, è trasversale e va oltre la Lega. La stessa Lega nasce dalla Liga veneta e le posso dire che stanno rinascendo spinte autonomiste più estreme, da parte di fazioni politiche che sono fuori dal consiglio regionale”, l’avvertimento.

Il consiglio di Valdegamberi: “La Lega torni alle origini”

Ma chi si sta avvantaggiando in Veneto tra i partiti del centrodestra? “Sicuramente Fratelli d’Italia, ma anche Forza Italia”. Quindi un consiglio alla dirigenza di Via Bellerio: “La Lega può recuperare consenso solo se torna alla sua mission originaria. Nella gestione dei partiti si può vincere, ma non si deve mai stravincere, estromettendo la minoranza interna”.