Home Politics Geopolitics Annual Threat Assessment 2024: gli Usa temono più la Cina della Russia. SCARICA IL REPORT

Annual Threat Assessment 2024: gli Usa temono più la Cina della Russia. SCARICA IL REPORT

Annual Threat Assessment

Perché leggere questo articolo? L’Intelligence americana ha rilasciato il report annuale sulle minacce globali per gli Stati Uniti. Tra le tante, oltre al conflitto Russia-Ucraina e Israele-Hamas, emerge la posizione della Cina di Xi Jinping. Persino l’app cinese Tiktok viene vista come potenziale minaccia per gli USA.

Lunedì 11 marzo l’Intelligence statunitense ha rilasciato l’Annual Threat Assessment (ATA). Questo documento, rilasciato ogni anno, raccoglie tutte le potenziali minacce agli interessi statunitensi sparse nel mondo. Il rapporto annuale sulle minacce raggruppa diversi avvertimenti da tenere sott’occhio. Secondo il report quello che si presenta è un “ordine mondiale sempre più fragile”, messo a dura prova da grandi competizioni di potere, sfide transnazionali e conflitti regionali. L’ATA contiene diverse ipotetiche minacce, partendo dalla Cina fino ad arrivare al conflitto Russia-Ucraina e quello tra Israele e Hamas.

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Cina: dall’unificazione con Taiwan a Tiktok

Il presidente Xi Jinping vede la Cina come la potenza preminente nell’Asia orientale e come una potenza leader sulla scena mondiale. Il Partito Comunista Cinese tenterà di prevenire le sfide alla sua reputazione e legittimità, minando l’influenza degli Stati Uniti, creando divisioni tra Washington e i suoi partner e promuovendo norme globali che favoriscono il suo sistema autoritario. Ancora più significativo, la Repubblica popolare cinese spingerà Taiwan verso l’unificazione, uno sforzo che creerà punti di attrito critici con gli Stati Uniti”. Questa la prima minaccia contenuta nel Annual Threat Assessment. Il report si concentra quindi sulla Cina come rischio, partendo dalla sua influenza in Asia ma anche sulla scena mondiale.
Ma non solo. Un’altra minaccia incombe per gli Stati Uniti. È la popolare app cinese Tiktok ad essere ancora una volta nell’occhio del ciclone. “La Repubblica Popolare Cinese potrebbe tentare di influenzare le elezioni statunitensi nel 2024 a un certo livello a causa del suo desiderio di mettere da parte i critici della Cina e amplificare le divisioni sociali degli Stati Uniti”. Questi gli avvertimenti esposti, accusando l’app di video di aver già preso di mira i candidati nelle midterms del 2022 cercando di “seminare dubbi sulla leadership americana ed estendere l’influenza di Pechino“.

Russia avversario forte, ma non minaccia gli Stati Uniti

Altro tema di particolare rilevanza nell’Annual Threat Assessment del 2024 riguarda la Russia di Putin. “La guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha provocato enormi danni in patria e all’estero, ma la Russia rimane un avversario resiliente e capace in un’ampia gamma di ambiti e cerca di proiettare e difendere i propri interessi a livello globale e di indebolire gli Stati Uniti e l’Occidente”. Questo è quello che emerge dal report, che considera una minaccia per gli interessi occidentali anche il rafforzamento dei suoi legami con Cina, Iran e Corea del Nord.
Secondo quanto riportato però, non ci sarebbe una minaccia diretta per gli Stati Uniti. La Russia infatti, non cerca un conflitto militare diretto con le forze statunitensi e della NATO. Anzi continuerà a svolgere le sue attività “al di sotto di quella che calcola essere la soglia del conflitto militare a livello globale”. Importante è il pensiero di Putin sulla guerra che sta svolgendo contro l’Ucraina e la situazione palestinese che è nata parallelamente al conflitto russo. “Il presidente Vladimir Putin probabilmente crede che il suo approccio per vincere la guerra stia dando i suoi frutti e che il sostegno occidentale e statunitense all’Ucraina sia limitato, soprattutto alla luce della guerra Israele-Hamas”.

Conflitto Israele-Hamas: la leadership di Nethanyahu a rischio

“L’attacco di Hamas contro Israele nell’ottobre 2023 e la campagna militare di risposta di Israele a Gaza hanno aumentato le tensioni in tutta la regione mentre i delegati e i partner iraniani conducono attacchi anti-americani e anti-israeliani, sia a sostegno di Hamas che per fare pressione sugli Stati Uniti”. È quanto riferito dall’Annual Threat Assesment rilasciato dall’Intelligence americana. La delicata situazione del conflitto Israelo-Palestinese è amplificata dalla copertura mediatica televisiva e social che sta portando a reazioni avverse di diversi paesi del mondo. Israele, inoltre, “dovrà affrontare una crescente pressione internazionale a causa della terribile situazione umanitaria nella Striscia di Gaza“. Il rischio di un’escalation, secondo il report, rimane elevato.
In dubbio è anche la leadership di Netanyahu, primo ministro d’Israele. La posizione del leader, pubblicamente contro il compromesso territoriale, potrebbe essere in pericolo. “La sfiducia nella capacità di Netanyahu di governare si è approfondita e ampliata nell’opinione pubblica rispetto ai livelli già elevati prima della guerra. Ci aspettiamo grandi proteste che chiedono le sue dimissioni e nuove elezioni“, afferma l’Intelligence. Una possibilità sarebbe un governo diverso e più moderato. “Molto dipenderà anche dalle decisioni di Israele su come comportarsi con Gaza all’indomani della sua campagna”.

La minaccia del terrorismo globale

La parte finale del report si concentra sugli attori non statali, in particolare sul terrorismo globale.
L’ISIS rimarrà un’organizzazione globale centralizzata anche se costretta a fare affidamento su “filiali regionali in risposta alle successive perdite di leadership negli ultimi anni”. Le capacità esterne variano tra le filiali globali dell’Isis. “Il gruppo però rimarrà concentrato sul tentativo di condurre e ispirare attacchi globali contro l’Occidente e gli interessi occidentali”.


Con riferimento ad Al-Qaeda, il gruppo mantiene il suo intento strategico di “prendere di mira gli Stati Uniti e i cittadini statunitensi”. Il mancato annuncio della sostituzione dell’ex emiro Ayman al-Zawahiri riflette, secondo l’Annual Threat Assessment, la natura decentralizzata e focalizzata a livello regionale dell’organizzazione. Infine, per quanto riguarda Hezbollah, si fa riferimento ai suoi attacchi sul confine israeliano per bloccare le forze israeliane che cercano di eliminare Hamas a Gaza. Hezbollah, nelle sue operazioni, “cerca di limitare l’influenza degli Stati Uniti in Libano e nel Medio Oriente allargato, e mantiene la capacità di prendere di mira persone e interessi statunitensi nella regione, nel mondo e, in misura minore, negli Stati Uniti”, conclude il report.