Home Politics “Due popoli e due Stati”: il M5s “senza tifo da stadio” su Israele. L’intervista

“Due popoli e due Stati”: il M5s “senza tifo da stadio” su Israele. L’intervista

“Due popoli e due Stati”: il M5s “senza tifo da stadio” su Israele. L’intervista

Perché questo articolo potrebbe interessarti? Stefania Ascari, tra le più attive in politica estera all’interno della deputazione grillina, ha ribadito a True-news.it la condanna agli attacchi di Hamas e la posizione del Movimento sul conflitto: “Israele deve difendersi, ma i palestinesi hanno il diritto di autodeterminarsi”. Non confermate, ma nemmeno smentite, le possibili divergenze con gli altri partiti dell’opposizione 

La polemica con il rappresentante delle comunità ebraiche di Milano, Walker Meghnagi, è rientrata: quest’ultimo aveva accusato il Movimento Cinque Stelle di essere antisemita, salvo poi fare un passo indietro e chiedere scusa per i toni usati. Il nodo politico però rimane: qual è la posizione dei grillini sulla guerra esplosa tra Israele e Hamas?

La portavoce del movimento alla Camera, Stefania Ascari, su True-news.it è stata categorica: “Noi abbiamo sin dal primo momento abbiamo condannato all’unanimità e con fermezza il disumano attacco terroristico di Hamas contro Israele – ha dichiarato ai nostri microfoni – Nessuno ha mai messo in dubbio il diritto di Israele a difendersi, purché lo faccia nel rispetto del diritto internazionale umanitario”. E sul futuro della regione, secondo Ascari l’unica via per una pace duratura rimane quella espressa dalla formula “Due popoli – Due Stati”.

La condanna dell’azione di Hamas contro Israele

La deputata grillina tiene a sottolineare che il suo gruppo parlamentare non ha mai offerto alcuna apertura di credito alle azioni terroristiche di Hamas. Stefania Ascari, finita nel mirino di alcuni esponenti politici in Lombardia nei mesi scorsi per la partecipazione a una manifestazione pro Palestina in Svezia, ha ribadito la ferma condanna all’attacco terroristico perpetuato in territorio israeliano. Una posizione non solo personale ma, come espresso in precedenza, da parte dell’intero Movimento Cinque Stelle.

“È importante non perdere di vista che la follia omicida di Hamas – ha aggiunto Ascari – è anche un danno per la stessa popolazione palestinese e di fatto allontana le prospettive di pace, sulla cui realizzazione peraltro anche la comunità internazionale ha dimostrato già scarso impegno”. L’attenzione dei grillini sembra quindi proiettata sui destini di entrambe le parti in causa: israeliani da una parte e palestinesi dall’altra. Con in mezzo una critica all’attuale impostazione da parte della comunità internazionale.

Israele ha diritto di difendersi, i palestinesi hanno diritto di autodeterminarsi

Viene quindi in mente lo slogan spesso ripetuto dallo stesso Movimento Cinque Stelle subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina: “Né con Putin e né con la Nato”, è stato spesso scritto dai deputati grillini. Una posizione di neutralità che spesso ha attirato le critiche sia da destra che da sinistra.

Oggi è possibile ravvisare la stessa imparzialità tra le due parti in causa? Su TrueNews, è stata la stessa Stefania Ascari a chiarire: “La posizione è questa – ha dichiarato – siamo con la pace, con il diritto internazionale, con il rispetto delle risoluzioni Onu”.

Da qui l’affondo su quella che, secondo il Movimento, deve essere la soluzione per la stabilità in medio oriente: “Israele ha il diritto di vivere in sicurezza – ha infatti proseguito la portavoce alla Camera dei grillini – i palestinesi il diritto all’autodeterminazione e al riconoscimento del proprio Stato”.

Due popoli, due Stati quindi. Una soluzione tirata in ballo a livello internazionale negli anni ’90, all’indomani degli accordi di Oslo tra Arafat e Rabin che hanno sancito la nascita dell’Autorità Nazionale Palestinese e il reciproco riconoscimento tra le due parti. “Bisogna considerare che pace, occupazione e terrorismo non possono coesistere – ha proseguito Ascari – quindi la sicurezza può essere raggiunta solo garantendo uguali diritti a tutti. Ne deriva che la formula “Due Stati – Due popoli” e il riconoscimento dello Stato di Palestina siano le uniche vie percorribili da incoraggiare chiedendo il pieno rispetto delle risoluzioni Onu e del diritto internazionale”.

Il Movimento chiede un corridoio umanitario per Gaza

Alla domanda sull’attuale posizione del governo, la rappresentante grillina sentita su TrueNews non ha avuto dubbi: “Mentre da Gaza ci stanno arrivando immagini e notizie terrificanti e il numero di vittime civili continua a salire di ora in ora – dichiara – il Governo italiano, oltre le parole, si sta mostrando completamente disinteressato e paralizzato. Questo non lo dico solo io, ma anche i volontari italiani che si trovano sul territorio di guerra”.

Ed è qui che la portavoce del movimento alla Camera ha introdotto l’argomento relativo agli aiuti umanitari per Gaza: “Il Movimento 5 Stelle ha depositato una risoluzione in commissione Esteri alla Camera per chiedere al governo di adoperarsi per aprire subito adeguati corridoi umanitari – ha affermato Ascari – Bisogna consentire l’ingresso di aiuti umanitari e permettere l’evacuazione temporanea dei civili più vulnerabili, tra cui i feriti in gravi condizioni, bambini e anziani. Ora, non tra giorni quando ormai sarà troppo tardi”.

“Troppo tifo da stadio”

Nessuna sorpresa senza dubbio sul fatto che l’azione del governo fosse giudicata inadeguata da parte del Movimento. La vera domanda, non secondaria sotto il profilo politico, è se sulla questione israelo-palestinese esista o meno una certa sintonia con il Pd. Con cioè l’altro partito dell’opposizione, con il quale a giorni alterni si parla di alleanze o di rotture.

Stefania Ascari più che evidenziare eventuali accordi o disaccordi con i dem, sembra voler puntare il dito contro il “tifo da stadio”: “Rifiuto l’approccio da tifoserie a un tema serio e drammatico come il conflitto israelo-palestinese – è la sua risposta – la politica ha il dovere di andare oltre lo sgomento e il tifo e di interrogarsi sulla complessità della situazione che non nasce oggi e su cui abbiamo delle responsabilità”. Non una conferma, ma neanche una smentita su possibili divergenze con il Pd.