Home Politics Dacrema: “Fumatori unica minoranza non tutelata, prima o poi ci arrestano”

Dacrema: “Fumatori unica minoranza non tutelata, prima o poi ci arrestano”

Fumo, intervista al Prof Pierangelo Dacrema

Divieti di fumo, divieti di fumo ovunque. Perfino all’aperto. Sono alla studio del Governo nuove restrizioni che, se approvate, impederebbero ai tabagisti di potersi gustare una sigaretta alle fermate dei mezzi, nei parchi, per strada e addirittura ai tavoli di bar e ristoranti. Su tutto il territorio nazionale. “Si è totalmente perso il senso della misura, prima o poi ci arresterranno”, commenta Pierangelo Dacrema, Professore di Economia, autore del libro “Fumo, bevo e mangio molta carne”. “Come se poi, obesità e alcol non gravassero tanto quanto, se non di più, sulla sanità pubblica. Però gli obesi sono rispettati, ci si inventa addirittura parole ad hoc per non offenderli. E gli aperitivi li fanno tutti”. Le incombenti misure anti-fumo sono state accolte con grande entusiasmo da parte della piazza social. Forse perché “i fumatori sono la minoranza meno tutelata, in primis dallo Stato che sembra non sapere più cosa inventarsi per prenderci in giro”. Pro-smoker convinto, finalmente (?) un parere fuori dal coro.

Divieti di fumo: “Un controsenso. Alcol e slot machine fanno bene?”

“Un controsenso. Questa società persiste a soffermarsi sulle quisquilie, fingendo di non vedere quali siano le vere urgenze dei nostri tempi”, così Dacrema inizia la sua invettiva contro il disegno di legge a cui starebbe lavorando il Ministro della Salute Orazio Schillaci. “Ai tavoli di bar e ristoranti resterà possibile bere alcol a piacimento, come è giusto che sia, ma non si potrà più fumare. Che senso ha? Venissero a dirci che l’alcol fa bene, a questo punto”. Fumatore dall’età di nove anni, “in alcuni periodi della mia vita, ho avuto l’abitudine di acquistare 13 stecche di sigarette alla volta. Quando in casa arrivavo a sette, cominciavo a sentirmi come se stessero finendo. Oggi ne fumo dalle 30 alle 40 al giorno”. Comunque, ho 65 anni, faccio controlli regolari e, per il momento, non ho nessun problema serio ai polmoni. Non sa la soddisfazione quando ritiro gli esami e vedo questi risultati. Certo, però, non consiglierei il mio stile di vita”. Biografia a parte, Dacrema sottolinea “il cortocircuito di una società profondamente ipocrita. Per quieto vivere, un po’ di ipocrisia ci vuole, ma è inconcepibile questo accanimento contro i fumatori, “rei” solo di avere un vizio. Se lo Stato si preoccupasse veramente della salute dei cittadini, allora dovrebbe mettere gli stessi divieti anche su alcolici e slot machine. Ma figuriamoci, esiste pure il SuperEnalotto!”.

Divieti di fumo: “Manco fossimo Jeffrey Dahmer!”

“E allora perché non prendersela anche con le bibite zuccherate?”, Dacrema prosegue implacabile la propria disamina contro la possibilità di nuovi divieti di fumo. “I prezzi di ogni singolo pacchetto continuano a salire e aumenteranno ancora. Così come le restrizioni. Che senso ha? Lo Stato lucra sui fumatori, come anche su chi beve alcol, su chi mangia troppo e su chi abusa delle slot machine. Solo che poi perseguita solo noi”. Tragicomico,  il fatto che addirittura prima di film e serie tv spunti il disclaimer “Scene con fumatori”. Soprattutto perché in compagnia dei reati peggiori come “Omicidi, violenza, stupri e così via. Puoi guardare su Netflix la storia di Jeffrey Dahmer, il Cannibale di Milwaukee, ma la prima cosa su cui vieni avvertito è che stai per vedere l’orrore: gente che fuma”. Lo stigma in effetti c’è e si vede: “Anche perché ognuno è libero di ‘rovinarsi’ la vita come meglio credo. Agli ambientalisti vorrei chiedere prima di tutto che danno ritengono che faccia una sigaretta rispetto alla situazione del nostro pianeta. Poi mi piacerebbe poter dire a Greta Thunberg che i petrolieri sono tutti cattivi, sì. Allo stesso tempo, però, se a qualcuno non fosse venuto in mente di estrarre il petrolio, lei non si sveglierebbe al caldo ogni giorno.

Divieti di fumo: “Basterebbe un po’ di educazione (da entrambe le parti)”

Divieti di fumo, a che pro? “Non vedo quali potrebbero essere i vantaggi. Alla fine, basterebbe un po’ di educazione. Da entrambe le parti, però. Se è vero che i fumatori sono frustrati da tutte queste restrizioni, anche i non fumatori sono capaci di diventare verbalmente molto aggressivi. Sui social, poi, non ne parliamo. Sembra che ci vogliano al gabbio, alla stregua di assassini e stupratori”. Infatti: “Noi subiamo, sempre, sia dallo Stato che dai nostri concittadini. Chiaro che nessun fumatore vorrebbe imporre il suo stile di vita al prossimo. Sa benissimo in prima persona quanto non sia salutare. Certo trovo anche io deprecabile buttare il fumo in faccia a chi mi sta intorno, è un atteggiamento che condanno fermamente. Allo stesso tempo, la mia personale idea di società non cambia: tutti i diritti vanno tutelati. Compresi quelli al vizio”. Se le misure dovessero ulteriormente inasprirsi, nessun problema: “Come ai tempi del Proibizionismo, ci ritroveremo nei sotterranei, di nascosto, a perpetrare i nostri indicibili reati (ride, ndr). Del resto, noi siamo la nuova Resistenza”.