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Chi è Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di MilanoSesto

Chi è Giuseppe Bonomi, amministratore delegato di MilanoSesto

Giuseppe Bonomi è l’uomo chiamato a guidare MilanoSesto, la società immobiliare che nel decennio a venire gestirà uno dei più grandi cantieri d’Europa, quello per lo sviluppo e il potenziamento dell’area delle ex officine Falck di Sesto San Giovanni.

Bonomi alla guida di MilanoSesto

In sella dal 2019, Bonomi dirige la società immobiliare che è stata pochi mesi prima della sua nomina ceduta per 50,3 milioni di euro da Bizzi&Partner a Prelios, che nei prossimi anni avrà il colosso Usa Hines come principale partner nel ruolo di investitore in primis e di coordinatore di investitori internazionali ai quali verranno ceduti i lotti nei quali sarà suddiviso il progetto.

MilanoSesto: un progetto da 1,7 miliardi di euro

Il progetto MilanoSesto dovrà riagganciare la “Piccola Stalingrado” al cuore di Milano mobilitando 1,7 miliardi di euro di investimenti per la sola prima tranche di valorizzazione del primo lotto, denominato Comparto Unione, che riguarderà un terzo degli 1,5 milioni di metri quadri dell’ex Falck: a partire dall’edificazione della nuova stazione di Sesto San Giovanni, la società oggi guidata da Bonomi avvierà un piano che prevede la costruzione di un hub scientifico, la Città della Salute e della Ricerca, dove avranno sede l’Istituto nazionale dei tumori e l’ospedale neurologico Besta, di un nuovo polo universitario e ospedaliero San Raffaele, dei primi edifici per abitazioni (800 unità in edilizia libera e convenzionata), di un albergo da 300 posti letto, di 40mila metri quadrati di uffici, di un residence per 700 studenti e di una prima porzione di 150mila metri quadrati del nuovo parco urbano.

Bonomi, una lunga carriera manageriale e politica

Con l’ascesa alla guida del progetto MilanoSesto Bonomi corona una lunga carriera che lo ha visto attivo protagonista del mondo dell’impresa e della politica lombarde, a cavallo tra gestione di progetti pubblici, governance di investimenti, supervisione di enti, costruita anche grazie al legame diretto con il suo partito di riferimento, la Lega.

Anzi, è proprio dalla politica che l’uomo nato a Varese l’8 giugno 1958 ha costruito la sua ascesa: laureato in Giurisprudenza nel 1981 all’Università degli Studi di Milano, Bonomi partecipa nel cuore identitario del leghismo delle origini, quello di Umberto Bossi e Giancarlo Giorgetti, alla lunga corsa della Lega verso l’affermazione a partito politico nazionale.

Nel 1993 il sindaco della sua città Raimondo Fassa, esponente del Carroccio, lo nominò assessore all’Urbanistica nel quadro della coalizione di amministrazione della città che vedeva la Lega Nord alleata al Partito Repubblicano Italiano. L’anno successivo, Bonomi fece il salto nazionale conquistando il collegio di Sesto Calende alle elezioni per la Camera dei Deputati e occupando il seggio a Montecitorio per l’intera XII Legislatura (1994-1996). In quegli anni entrò far parte del consiglio di amministrazione della società SEA, che si occupa della gestione degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa. La sua competenza principale divenne la gestione operativa di grandi spazi e di piani territoriali, immobiliari e di sviluppo di superfici complesse: finita l’esperienza parlamentare Bonomi fu notato dal sindaco leghista di Milano, Marco Formentini, che lo inserì nella sua giunta come assessore ai Lavori Pubblici tra il 1996 e il 1997.

Nel percorso di Bonomi anche Sacbo, Sea, Anas, Alitalia

Infrastrutture, aeroporti, lavori pubblici: le società a cui la carriera di Bonomi è legata si andavano strutturando in quel periodo.

Negli anni dell’esperienza milanese Bonomi fu anche nominato vicepresidente di SACBO, la società di gestione dell’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio negli anni in cui lo scalo orobico iniziava la sua ascesa; tra il 1997 e il 1999 è tornato in Sea come presidente del consiglio di amministrazione negli anni in cui veniva inaugurato il grande hub di Malpensa. Nel 2002 Bonomi è stato nominato nel Cda di ANAS dopo l’ascesa al governo di Silvio Berlusconi e del centro-destra, il cui Ministro delle Infrastrutture dei Trasporti Pietro Lunardi nel 2003 scelse Bonomi per un ruolo delicatissimo: la presidenza di Alitalia, a cui Bonomi fu in carica per un anno, dal maggio 2003 al maggio 2004. Nel settembre 2003 divenne anche presidente della compagnia aerea Eurofly, al cui timone rimase fino al novembre 2006, un mese prima dell’acquisizione da parte di Meridiana: dal 2004 Eurofly, negli anni di presenza di Bonomi nel suo management, si era andato posizionando anche sul mercato di attrazione per la destinazione Italia, con il progetto “New York – province italiane”, con voli di linea programmati ogni estate da New York per gli aeroporti di Napoli e Palermo. Uscito da Eurofly, Bonomi fu chiamato da Letizia Moratti, allora sindaco di Milano, a guidare nuovamente SEA con la doppia carica di presidente e amministratore delegato, rimanendo in carica fino al 2013.

 

Bonomi in Lombardia: uomo chiave per la Giunta Maroni

Consulente del Mit guidato da Maurizio Lupi per il Piano Nazionale Aeroporti tra il 2013 e il 2014 nell’era del governo Letta, tra il 2015 e il 2016 Bonomi divenne l’uomo-chiave della giunta lombarda di Roberto Maroni acquisendo un alto incarico amministrativo come Segretario Generale e Direttore Generale della Presidenza, per poi passare a dirigere come ad Arexpo, la società partecipata che amministra i terreni dell’Esposizione Universale di Milano del 2015 e ne programma il futuro sviluppo. Nell’operazione dei progetti su un’area di un milione di metri quadrati, ha compiuto le prove generali per lo sbarco a MilanoSesto. Prova-chiave per determinare il futuro sviluppo urbano e infrastrutturale di Milano come grande metropoli europea.

Bonomi: vita privata e stipendio

Uomo molto attento a tutelare la privacy personale, Bonomi è sposato e con tre figli. Nel 2012 il caso del suo stipendio è stato contestato dalla Corte dei Conti per il fatto che Bonomi avesse ricevuto 650mila euro per il doppio incarico di presidente e ad di Sea. Nel 2010 ha dichiarato redditi per 919mila euro, mentre nell’epoca del suo trascorso ad Arexpo il suo reddito annuo era, stando ai documenti consultabili sul sito della società, di 240mila euro annui.