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iPhone 12, cosa c’è dietro la resa di Apple alla Francia

iPhone 12, cosa c’è dietro la resa di Apple alla Francia

Perchè questo articolo dovrebbe interessarti? Apple distribuirà un aggiornamento software per risolvere il problema delle eccessive radiofrequenze dell’iPhone 12 rilevate dall’agenzia francese. Una mossa a sorpresa dietro la quale si celerebbe la consapevolezza di alcune criticità del modello da parte della Mela. Sullo sfondo, le ambiguità sugli attuali metodi di misurazione dei tassi di assorbimento. Ne parliamo con Francesco Frigerio, esperto di campi elettromagnetici dell’Aifm, Associazione Italiana Fisica Medica

Risolveremo il problema con un aggiornamento software per i clienti francesi, adatteremo [l’iPhone 12] al protocollo utilizzato dalle autorità che regolamentano il mercato francese. Ci auguriamo che iPhone 12 possa continuare a essere disponibile in Francia. L’anomalia è legata a uno specifico protocollo di test utilizzato dai regolamentatori francesi, non c’è un problema di sicurezza”.

Questa la nota con la quale Apple nella giornata del 14 settembre ha annunciato di voler chiudere al più presto la querelle nata dalla pubblicazione dei test eseguiti dall’ANFR, Agence nationale des fréquences. Test che avrebbero dimostrato come il Sar, tasso di assorbimento specifico di energia da parte del corpo esposto alle radiofrequenze emesse dal cellulare, supererebbe per l’iPhone 12 gli standard di sicurezza fissati in Europa. Stop immediato già dal 12 settembre alle vendite del modello in territorio francese e richiesta a Cupertino di produrre un aggiornamento del software dei modelli già venduti che risolva il problema per gli apparecchi già in circolazione. L’iPhone 12 è infatti sul mercato in tutta Europa dal 2020. Richiesta alla quale la Mela ha risposto affermativamente. Con una puntualizzazione: “L’anomalia è legata a uno specifico protocollo di test utilizzato dai regolamentatori francesi, non c’è un problema di sicurezza”.

Apple: la “resa” che sorprende gli osservatori

Non è una ammissione di responsabilità dunque, ma Cupertino ha molto rapidamente deciso di assecondare la richiesta francese dopo una iniziale resistenza, in cui aveva rivendicato di aver fornito all’ente francese i risultati di test di laboratorio propri e di terze parti che dimostrerebbero come il modello “incriminato” sarebbe conforme alle regole vigenti ovunque. Quella di oggi è invece una mossa che sorprende gli osservatori. Lo scenario più probabile che sembrava profilarsi era infatti quello di un eclatante braccio di ferro medico, scientifico, mediatico e legale. Invece, massima collaboratività da Cupertino. C’è qualcosa dietro?

Bloomberg: Apple aveva dato indicazioni al proprio staff su cosa non dire sull’iPhone 12

Secondo Mark Gurman, grande esperto della Mela e firma di Bloomberg, sì. Gurman scrive infatti che Apple sarebbe stata ben a conoscenza dei rischi delle emissioni dell’iPhone 12. Ma che avrebbe indicato al proprio staff del supporto tecnico di non fornire risposte esaustive a chi avesse posto domande a riguardo. Con questa policy: attenersi rigorosamente al diritto di recesso di 15 giorni per eventuali richieste di restituzione e sostituzione. Ignorando invece tutte le richieste successive a tale scadenza.

Come avviene la misurazione delle radiofrequenze emesse dai telefoni

Sullo sfondo, le perplessità che non mancano anche all’interno della comunità scientifica su come avvengono le misurazioni del Sar. True-News ne ha parlato con Francesco Frigerio, esperto di campi elettromagnetici dell’Aifm, Associazione Italiana Fisica Medica. “Siamo tutti d’accordo nel dire che i dispositivi non devono superare determinate soglie di emissione – annota Frigerio – Ma bisogna anche mettersi d’accordo su come i valori sono misurati”. I laboratori infatti utilizzano dei fantocci che simulano corpi umani, mettendoli a contatto con i telefoni e valutando il riscaldamento. Ma un conto è valutare questi valori per la testa, per il braccio, per il tronco. Frigerio prosegue: “Per questo è difficile anche dire se la decisione delal Francia sia stata ragionevole e sensata o meno. L’ANFR è un laboratorio serio, ma anche Apple ha naturalmente i propri esperti”. Ulteriori interrogativi si sollevano attorno alla scelta di effettuare analisi su un modello in circolazione da ormai tre anni in tutto il mondo. L’iPhone 12 in definitiva è potenzialmente pericoloso per la salute? La sensazione è che non si giungerà ad una risposta univoca. Non in breve tempo, almeno.