Home Future Religioni alternative: preghereste un algoritmo? Riapre la chiesa dove venerare l’AI

Religioni alternative: preghereste un algoritmo? Riapre la chiesa dove venerare l’AI

Religioni alternative: preghereste un algoritmo? Riapre la chiesa dove venerare l’AI

Ci sono religioni millenarie ed altre un po’ più contemporanee, per così dire. Come la chiesa per l’Intelligenza Artificiale, “Way of the Future” , pronta a riaprire le porte dopo essere già nata e morta una prima volta. Lo ha annunciato il suo fondatore, l’ex ingegnere e imprenditore tecnologico di Google, Anthony Levandowski,  raccontando che sta rilanciando il suo progetto dedicato all’AI, approfittando – probabilmente – dell’attenzione riscossa da ChatGPT a livello mondiale.

Cos’è la chiesa “Way of the Future” di Levandowski

Controversa figura della Silicon Valley, Levandowski ha fondato la chiesa “Way of the Future” (WOTF) per la prima volta otto anni fa, nel 2015, mentre lavorava presso Google al progetto delle auto a guida autonoma Waymo di cui è stato pioniere. Un progetto che è stato chiuso a fine 2020, quando i fondi raccolti in quei primi cinque anni di esistenza – circa 175 mila dollari – sono stati donati all’associazione per i diritti civili Naacp (National Association for the Advancement of Colored People).

Come sarà la nuova chiesa dell’Intelligenza Artificiale 

Ora Anthony Levandowski si prepara a far ripartire quel progetto. Come ha detto in un recente episodio del podcast AI IRL di Bloomberg, la sua chiesa ha già una congregazione composta da almeno “due migliaia di persone”, che stanno cercando di costruire una “connessione spirituale” con l’intelligenza artificiale. Non immaginatevi, dunque, nessun luogo fisico né cerimonia: la religione di Levandowski era – ed è –  una sorta di filosofia concentrata sul futuro del pianeta e sul ruolo dalla tecnologia.

“Qui stiamo effettivamente creando cose che possono vedere tutto, essere ovunque, sapere tutto e forse anche aiutarci e guidarci in un modo che normalmente verrebbe chiamato Dio”, ha dichiarato l’ideatore di Way of the Future. “Negli ultimi 4 miliardi di anni abbiamo avuto forme di vita organiche: ora, per la prima volta, le cose stanno cambiando e avremo forme di vita inorganiche. (…) Non sappiamo cosa saranno, ma le fonderemo con tutti questi poteri magici e vogliamo che ci diano delle cose”, ha aggiunto Levandowski, il quale crede anche che l’intelligenza artificiale possa portare “il paradiso in Terra”.

Riflettere sull’uso dell’AI

L’ex ingegnere di Google vuole contribuire ad acquisire una migliore e più profonda comprensione dell’intelligenza artificiale per consentire a più persone di avere voce in capitolo su come viene utilizzata la tecnologia. In particolare pensa alla sua “chiesa” WOTF come uno strumento per aiutare gli abitanti dell’America rurale a “comprendere, partecipare e modellare il discorso pubblico su come pensiamo che la tecnologia dovrebbe essere costruita per migliorarti”.

La figura controversa della Silicon Valley

Anche se la chiesa di Levandoski sembra nata per sostenere un’evoluzione etica dell’intelligenza artificiale, quest’idea ha suscitato e sta suscitando polemiche, un po’ come la figura del suo fondatore, in passato coinvolto in una controversia legale con Google. L’imprenditore è stato accusato di aver rubato segreti relativi alla tecnologia di guida autonoma Waymo, la divisione del Colosso di Mountain Views che si occupa dello sviluppo dell’auto a guida autonoma, e averli dati al suo successivo datore di lavoro, la startup Otto, attiva nello stesso settore ma nel ramo dei furgoni, da lui fondata nel 2016 ma pochi mesi dopo acquistata da Uber.

Nel 2020 Levandowski si è dichiarato colpevole per il furto dei segreti commerciali di Google, cosa che ha comportato una pena detentiva di 18 mesi, ma meno di sei mesi dopo l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump lo ha graziato.