Home Future “Le macchine elettriche sono tutte uguali”. Ma ancora per poco

“Le macchine elettriche sono tutte uguali”. Ma ancora per poco

“Le macchine elettriche sono tutte uguali”. Ma ancora per poco

Lo ha detto lo stesso Amministratore Delegato di BMW pochi mesi fa: le macchine elettriche sono tutte uguali. Attenzione, però, perché il CEO Oliver Zipse lo ha detto perlopiù per difendere la propria decisione di non convertirsi ancora all’elettrico. “Se guardi a quel che succede nel mercato in questo settore, tutte le macchine si assomigliano”, ha detto Zipse. “BMW serve invece clienti specifici e disposti a pagare, e non credo vogliano macchine uguali alle altre”.

La fotografia del mercato dopo il Salone di Monaco

Difficile dare torto all’AD di BMW. Del resto, da sempre le macchine elettriche (ma anche ibride) hanno avuto un design particolare, non molto eccitante. Volendo generalizzare, si aveva l’impressione che i produttori si concentrassero molto sul motore di nuova generazione, dedicando pochi pensieri alla forma del veicolo.

Un modus operandi comprensibile per i primissimi esperimenti sul settore. Ma oggi, nel 2021, dopo la pandemia e con una popolazione sempre più sensibili ai tempi ambientalisti, è giunta l’ora di cambiare. E la IAA Mobility di Monaco, la Fiera dell’Automobile che per quest’anno si è tenuta in Baviera invece che a Francoforte, sembra confermare questa rivoluzione.

Finalmente ci siamo: il design applicato ai motori elettrici

Mercedes-Benz ha presentato diversi concetti, ma anche modelli che vedremo in strada a partire dal 2022. E anche le altre tedesche non sono state a guardare, rendendo l’evento praticamente a tema 100% elettrico. Tante auto, quindi, ma anche tante forme diverse, segno che il settore si sia ormai “arreso” al nuovo.

Disegnare un’auto elettrica è del resto un’esperienza del tutto nuova rispetto a quelle tradizionali. Il motivo principale è lo spazio: una volta tolto il motore e gli altri componenti “a scoppio”, infatti, ci si ritrova con grandi volumi a disposizione. All’elettrico, del resto, basta meno spazio: un motore (piccolo) e le batterie (più grandi). Il resto è digitale, elettrico appunto, e quindi miniaturizzato.

C’è di più, e questo riguarda soprattutto la “facciata” del veicolo. Le elettriche non hanno bisogno di grandi raffreddamenti: quindi niente griglie, che da sempre creano l’identità della automobili. Aziende come l’israeliana Ree stanno rivoluzionando il settore riducendo l’automobile a una piattaforma “piatta”, come REEcorner (vedi foto), su cui poi costruire la vettura.

Le macchine? Come gli smartphone

Il futuro del design automobilistico partirà da qui. E renderà le macchine sempre più simile a gadget elettronici: non solo per il loro motore ma anche per l’organizzazione dei loro spazi. Pensate a un computer, con una scheda madre e poi altri componenti che vi si appoggiano. È un’organizzazione ben diversa da quella del motore tradizionale, con carburatori, filtri, tubi, assi con cui riempire la base e il cofano delle vetture.

Questa piattaforma può anche ispirare idee coraggiose e bizzarre (come il Cybertruck di Tesla), ma c’è il rischio che renda le auto come gli smartphone. Tutti più o meno simili l’uno all’altro, almeno a prima vista; a cambiare sono le specifiche tecniche, i dettagli, i chip o la RAM.

Tanta libertà di manovra, però, lascia spazio alla fantasia nel design. E chissà, forse le auto del futuro saranno elettriche (ovviamente) ma anche con una forma che ancora non riusciamo a immaginare.