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Le 5 lezioni imprenditoriali della co-fondatrice di Canva Melanie Perkins

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Melanie Perkins è un’imprenditrice tecnologica australiana, amministratore delegato e co-fondatrice di Canva, noto strumento online per la progettazione grafica, che ha alle spalle una società che oggi vale oltre 40 miliardi di dollari. E’ anche una delle più giovani donne CEO a capo delle start-up tecnologiche valutate oltre un miliardo di dollari. Qual è la sua storia e che cosa può insegnare in quanto a imprenditorialità?

Chi è Melania Perkins, co-fondatrice di Canva

Melanie Perkins è nata nel 1987 a Perth, figlia di un ingegnere e di un’insegnante, ed ha 34 anni. Con un patrimonio di 2,5 miliardi di dollari americani (3,43 miliardi di dollari australiani) è la seconda donna più ricca dell’Australia. Ha lanciato la sua prima attività imprenditoriale a soli 14 anni, vendendo sciarpe fatte a mano nei negozi e nei mercati di tutta la città.  A questo attribuisce l’origine del suo successo: “Non ho mai dimenticato l’indipendenza e il piacere che nasce dal creare un business”, ha dichiarato. Ha frequentato la University of Western Australia, specializzandosi in comunicazione, psicologia e commercio.

L’idea per la nascita di Canva

In quegli anni ha insegnato privatamente graphic design agli studenti, accorgendosi di quanto fosse difficile imparare a usare software come Photoshop. Così è scattata la scintilla per la futura nascita di Canva. Nel 2007 ha dapprima creato insieme al suo fidanzato Cliff Obrecht il sito web Fusion Books per la progettazione degli annuari scolastici. Questa esperienza ha poi aperto le porte all’ideazione di Canva, piattaforma online attiva dal 2012.

Dalla co-fondatrice di Canva Melanie Perkins 5 lezioni imprenditoriali

L’esperienza professionale di Melanie Perkins e le skills che la giovane ha messo in campo possono insegnare molto a chi vuole intraprendere un’attività imprenditoriale, come sottoline Adrian Falk, fondatore dell’agenzia di PR e pubblicità Believe Advertising.

1. Restituire

Melanie Perkins e il suo team sono da sempre molto attenti nel restituire alla società parte dei loro guadagni, contribuendo a una causa sociale o ambientale. Quindi, dopo la recente valutazione di 40 miliardi di dollari, Canva ha deciso di dare una quota del 30% a un ente di beneficenza che combatte la povertà. In numeri significa una massiccia donazione di  12 miliardi di dollari. Chi non può permettersi di donare soldi, può fornire tempo o servizi alle organizzazioni pro bono.

2. Non mollare mai

Quando Perkins ha tentato per la prima volta di raccogliere fondi per Canva, le è stata sbattuta la porta in faccia più di 100 volte. Cercare di raccogliere capitali non è stato facile, soprattutto quando si avvicinava agli investitori statunitensi, tradizionalmente piuttosto diffidenti sugli investimenti in Australia. Ma questo non ha fermato la giovane imprenditrice, che ha continuato a perseverare per più di tre anni fino a quando non ha incontrato l’investitore Bill Tai. Nemmeno lui ha investito in Canva, ma ha aiutato Perkins e il suo partner Cliff Obrecht a entrare in contatto con persone che potevano aiutarli a far crescere la loro attività.

3. Ascoltare i clienti

Anche quando un imprenditore ha un’idea geniale, ciò che la consolida davvero e la rende un grande successo è ascoltare il feedback dei potenziali clienti e creare soluzioni che rispondano alle loro esigenze. L’idea di Canva è nata proprio dall’ascolto delle difficoltà incontrate dalle persone con i programmi di progettazione, che spesso erano appannaggio solo dei grafici considerata la loro difficoltà di utilizzo. L’attività imprenditoriale è come un essere vivente: continuerà a crescere ed evolversi nel tempo. Sono le intuizioni dei clienti che la spingeranno sempre al livello successivo di innovazione.

4. Inserire nel business i propri valori

Perkins e Obrecht hanno forti valori morali, che sono rappresentati anche nella missione di Canva. Nelle linee guida si sottolinea infatti: “Canva non supporta e non tollera che il servizio venga utilizzato per discriminare gli altri, soprattutto se si tratta di discriminazioni legate a razza, religione, sesso, orientamento sessuale, età, disabilità, discendenza o origine nazionale”. In questo caso “l’accesso al servizio può essere sospeso in modo permanente o temporaneo senza preavviso e responsabilità per qualsiasi motivo”.  Condividere i propri valori all’interno di un’azienda è un gesto molto “inspiring”, destinato ad attrarre nuovi clienti.

5. Crederci sempre

Fin dall’inizio Perkins ha creduto di poter realizzare con successo ciò che si era prefissata, a dispetto dei risultati ottenuti inizialmente. È nei tempi più bui che bisogna fare affidamento sulla propria autostima, indipendentemente da ciò che la vita riserva. Bisogna automotivarsi sempre e non lasciarsi mai influenzare dagli oppositori, perché la cosa più facile è trovare qualcuno che elenchi tutte le ragioni per cui la propria grande idea è destinata al fallimento. Spesso gli altri hanno solo paura che qualcuno possa realizzare ciò che loro non hanno saputo realizzare.

“Costruire un business miliardario non è un’impresa facile, ma, come si suol dire, se miri alla luna il peggio che accadrà è che atterrerai su una stella. Le favole possono avverarsi”, conclude Adrian Falk.