Home Future Il siero anti-età? Nasce dall’uva delle Cinque Terre e dalle ricerche spaziali

Il siero anti-età? Nasce dall’uva delle Cinque Terre e dalle ricerche spaziali

Il siero anti-età? Nasce dall’uva delle Cinque Terre e dalle ricerche spaziali

Se  Calabria si nasconde l’elisir di lunga vita, come ha già raccontato True-News, dalla Liguria arriva invece uno speciale siero anti-età: in particolare, da un mix di specifici vigneti delle Cinque Terre si ricava un estratto di vinacce dal forte potere anti-age. Se si combina questo risultato con gli studi condotti in orbita, all’interno della missione spaziale di Samantha Cristoforetti, sullo stress ossidativo come causa di invecchiamento precoce e di specifiche patologie degenerative, si arriva all’idea di Kidaria, nuova startup dell’Istituto Italiano di Tecnologia, la 33esima dalla fondazione dell’IIT e la quinta del 2022, che può contare su solide basi scientifiche, derivanti da progetti di ricerca finanziati, tra gli altri, dal Ministero della Salute e dalle Agenzie Spaziali Italiana ed Europea.

Il punto di forza di Kidaria è rappresento dalle ricerche condotte in ambito biomedicale – racconta il co-fondatore Gianni Ciofani, direttore del centro IIT di Pontedera e coordinatore del team di ricerca Smart Bio-Interfaces di IIT  -. I principi attivi contenuti nei prodotti sono stati analizzati e validati nei nostri laboratori grazie all’esperienza del nostro gruppo di ricerca. La cosa che ci fa particolarmente piacere è unire la ricerca scientifica internazionale che portiamo avanti ad un prodotto strettamente legato al territorio ligure”.

L’estratto di vinacce delle Cinque Terre potente antiage

In particolare, un filone di questa ricerca ha dimostrato il forte potere antiossidante dell’estratto di vinacce delle Cinque Terre, superiore a quanto già noto in letteratura: da qui il guizzo imprenditoriale dell’applicazione in campo nutraceutico e cosmetico attraverso la realizzazione e commercializzazione di specifiche creme naturali anti invecchiamento. Il team della neonata società, con sede legale a Monterosso al Mare, è composto da due soci co-fondatori, Gianni Ciofani, scientific advisor e Attilio Marino, Post-Doc IIT, e dagli investitori Arianna Papini, presidente, e Luigi Sargentoni, vicepresidente, che hanno voluto dedicare le loro competenze industriali ed imprenditoriali nel settore del marmo, investendo nel progetto un capitale pari a mezzo milione di euro.

Un esempio di economia circolare

La composizione ed il processo di estrazione di sostanze funzionali dalle vinacce è un brevetto IIT in co-titolarità con la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, licenziato in via esclusiva alla start up. Questo impiego degli scarti della vendemmia è inoltre, un esempio vincente di economia circolare, poiché porta al riutilizzo di materiale normalmente considerato di scarto, dando vita ad un nuovo prodotto. La gamma di cosmetici, distribuita all’interno di appositi packaging studiati per garantire il mantenimento delle proprietà dei composti biologici, sarà commercializzata sulla piattaforma e-commerce di Kidaria e nei negozi specializzati a partire dal 2023.

“Siamo venuti a conoscenza di Kidaria in un momento in cui eravamo focalizzati su tutt’altro investimento, legato sempre al territorio ma afferente al settore turistico ricettivo. Tuttavia ci siamo subito appassionati al progetto che ci è stato presentato dai ricercatori IIT: vi abbiamo scorto una bella opportunità per mettere a frutto le capacità imprenditoriali che abbiamo precedentemente maturato in azienda, nel campo produttivo e tecnico-commerciale e in quello amministrativo e di marketing, che ben si completano con le competenze scientifiche del team di ricerca capitanato dal ricercatore Ciofani”,  spiega Arianna Papini. “Di Kidaria ci hanno affascinato molteplici aspetti, primo fra tutti la componente di ricerca scientifica che ha portato alla nascita di un brevetto registrato e concesso in via esclusiva alla nostra startup. Il secondo aspetto, più personale, è legato al territorio. Kidaria affonda infatti le sue radici proprio nel luogo in cui sono nata e cresciuta, quello della provincia di La Spezia e delle Cinque Terre, conosciute in tutto il mondo per la loro unicità. In qualità di Presidente ammetto di essere fiera di entrare a far parte dell’imprenditoria femminile ligure per portare avanti questo progetto di business che tanto deve alle ricchezze naturali della nostra regione”.

“Questo investimento è principalmente un investimento sulla persona, sui ricercatori e su noi stessi. Provengo da un’azienda ligure passata dall’essere una piccola realtà familiare a leader mondiale nel settore degli abrasivi diamantati, un’eccellenza italiana che ha richiamato l’attenzione di un fondo di investimento francese che nel 2019 ha rilevato il 100% delle quote”,  aggiunge Luigi Sargentoni. “Questo passaggio ci ha spinto a dedicare le nostre risorse alla ricerca di un’attività che fosse tutta nostra. É così che nell’estate del 2021, dopo aver superato le difficoltà dovute al Covid, abbiamo conosciuto i ricercatori IIT che ci hanno presentato il frutto della loro ricerca e del loro brevetto applicabile al campo della cosmetica, incuriosendoci e legandoci a loro”.