Home Future Buccal fat removal: su TikTok scoppia la rivolta delle guance paffute

Buccal fat removal: su TikTok scoppia la rivolta delle guance paffute

Buccal fat removal: su TikTok scoppia la rivolta delle guance paffute

Guance scavate, zigomi altissimi, mascelle scolpite… Ragazzine che mostrano orgogliose il profilo del loro “nuovo” viso. Nelle ultime settimane immagini come queste hanno inondato le bacheche social, accompagnate da un nuovo hashtag, #BuccalFatRemoval: solo su TikTok ha raccolto più di 135,5 milioni di visualizzazioni, a cui se ne aggiungono altri 48,4 milioni nella versione breve #BuccalFat. Di cosa di tratta? 

Il nuovo hashtag: #BuccalFatRemoval

Da bambini è capitato a tutti di sentirsi pizzicottare il viso ed essere affettuosamente definiti “paffuti”. Ebbene, oggi il web si divide proprio sulla controversa bellezza delle guance morbide e rotonde e della conseguente forma piena del viso, che spesso resta anche da adulti (dicesi genetica).  

E così da un lato ci sono i fan del buccal fat removal, un intervento estetico che porta ad avere un profilo del volto più definito, in alcuni casi perfino anche un po’ emaciato. Dall’altro c’è chi si ribella a questa nuova moda legata all’aspetto fisico e diffusa dai social, come già successo in passato. Basti pensare al boom del lifting brasiliano del sedere, comunemente chiamato BBL, diventato famoso sui social media dopo che alcune vip, in particolare le Kardashian, si sono sottoposte a questo “rifacimento” del lato B.

Che cos’è il buccal fat removal 

Il grasso buccale è uno strato di tessuto adiposo che va dalle orecchie alla parte inferiore degli zigomi. La bichectomia, nota anche come rimozione del grasso buccale (in inglese buccal fat removal), è una procedura che ha lo scopo di snellire il viso di una persona, rimuovendo questo grasso, di solito quando ce n’è davvero in eccesso: un intervento in sé non nuovo, dato che esiste da almeno 50 anni, anche se l’unica vip ad aver ammesso di avervi fatto ricorso finora è la modella Chrissy Teigen, moglie di John Legend. In circa 30 minuti il medico interviene dall’interno delle guance e rimuove lo strato adiposo, enfatizzando e accentuando così gli zigomi.

Come è nato il trend del buccal fat removal

Il termine grasso buccale, e questa stessa procedura, sono ora diventati virali perché l’attrice americana Lea Michele, star di “Funny Girl” a Broadway, ha postato un selfie su Instagram, scatenando speculazioni sul fatto che si sia sottoposta all’intervento. Da lì è cominciata una cascata di post, anche su TikTok e Twitter, che mostrano tutti la stessa cosa: le persone protagoniste dei video e delle foto si sono sottoposte alla rimozione del grasso buccale e pubblicano selfie scattati proprio cercando di far vedere bene, attraverso il gioco di luci ed ombre, quella scavatura, più o meno accentuata, sotto gli zigomi. Il risultato viene mostrato fieramente, sottolineando come il nuovo viso, più definito e cesellato, faccia sentire meglio, aumentando la sicurezza di sé.

 

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La rivolta delle guance paffute 

Contemporaneamente, però, è scattata la rivolta social di chi non ci sta: un numero crescente di utenti di TikTok e degli altri social sta usando l’hashtag #BuccalFatRemoval per contrastare questa tendenza, evidenziando come essa faccia parte di quegli standard di bellezza irraggiungibili spesso amplificati sul web, ed incoraggiando gli utenti ad amare i loro volti pieni, piuttosto che scavarli. 

“Se avere il grasso buccale è sbagliato, preferisco non avere ragione”, sostiene un utente di TikTok. “Ragazze con la faccia tonda, alzatevi”, è l’esortazione di un altro. In molti stanno mostrando fieramente questa loro caratteristica fisica, che i social hanno improvvisamente trasformato in un difetto, esprimendo preoccupazione per la natura effimera delle tendenze della chirurgia plastica. A rischio sono soprattutto le giovanissime, che, facendosi ‘svuotare’ le guance, potrebbero pentirsene  nel corso del tempo, quando questo cambiamento arriverà naturalmente con l’avanzare dell’età. “La rimozione del grasso buccale fa apparire tutti così smunti e simili. I volti unici sono belli”, è il manifesto della rivolta 2.0 a favore delle guance paffute.

 

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Cultura delle bellezza abusante

Dal seno rifatto alle labbra gonfiate, la cultura della bellezza ci sottopone spesso alle sue tendenze tira e molla ed “inizia a sembrare a dir poco abusante”, scrive la giornalista del Guardian Martha Gill. “Chiede alle donne di farsi del male per il suo piacere, poi cambia idea e vuole che si facciano del male in modo diverso. Chiede alle donne di apparire in un certo modo, poi le deride perché si sforzano di piacere. Esige cose impossibili”. Poi l’ipotesi: “Forse dovremmo considerare la possibilità che l’insicurezza femminile non sia in realtà uno sfortunato effetto collaterale della cultura della bellezza, ma un obiettivo finale. Forse le donne affamate, ansiose e umiliate sono molto più facili da spingere. Questa era la tesi di ‘Il mito della bellezza’ di Naomi Wolf, che aveva i suoi difetti, ma che aveva colto nel segno. Gli standard impossibili servono a logorare le donne, scrive l’autrice, sia fisicamente che psicologicamente, rendendole più facili da controllare”.

 

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