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Economia circolare, campagna educational di McDonald’s e Altroconsumo

Economia circolare, campagna educational di McDonald’s e Altroconsumo

(Adnkronos) –
McDonald’s e Altroconsumo insieme per accompagnare i consumatori verso l’economia circolare con una campagna educational. La nuova collaborazione è stata lanciata oggi a Roma in occasione del dibattito dal titolo ‘Innovazione e alleanze nella filiera del riciclo del packaging’ che ha visto istituzioni, player ed esperti di economia circolare dialogare sulle sfide da affrontare per ridurre l’impatto sull’ambiente, migliorare il riciclo e sensibilizzare i consumatori.  

Il progetto parte da un’analisi indipendente di contesto di Altroconsumo, che ha svolto sopralluoghi nei ristoranti McDonald’s dislocati in diverse zone d’Italia, interpellando dipendenti, licenziatari e clienti, con l’obiettivo di indagare il livello di consapevolezza sulla raccolta differenziata del packaging e identificare le aree di miglioramento. Queste interviste si aggiungono a quelle fatte agli oltre 2.000 clienti McDonald’s raggiunti grazie alla community di Altroconsumo ‘ACmakers’. Lo scopo: cogliere suggerimenti e rafforzare i messaggi sulla raccolta differenziata del packaging, in sala e all’esterno dei ristoranti. Su questa base, verranno sviluppate diverse iniziative di sensibilizzazione, tra cui la realizzazione di una breve guida pratica e video pillole sulle buone pratiche di una corretta gestione dei rifiuti, strumenti volti a fornire istruzioni chiare per semplificare le procedure di raccolta differenziata e favorire la circolarità. Il progetto di McDonald’s e Altroconsumo aggiunge un tassello al più ampio percorso di transizione ecologica intrapreso dall’azienda, ‘Futuro circolare’, che è stato raccontato oggi, in occasione dell’evento.  

In Italia da 37 anni, McDonald’s è oggi un attore di rilievo nel panorama economico e sociale del Paese. Con 670 ristoranti su tutto il territorio nazionale, 32.000 dipendenti e 1,2 milioni di clienti al giorno, l’azienda ha intrapreso un impegno sul fronte della sostenibilità che si concretizza e declina in tre filoni: italianità delle materie prime, sostegno alle comunità nella tutela dell’ambiente e diminuzione dell’impatto, riciclo ed educazione dei consumatori. Diverse tappe che, negli anni, hanno visto importanti investimenti e uno sforzo concreto per raggiungere risultati misurabili, a partire dal packaging. Dal 2019, infatti, l’azienda ha avviato una graduale eliminazione della plastica monouso in favore della carta. Oggi, circa il 90% del packaging di McDonald’s è realizzato in carta, 100% certificata e riciclabile, un risultato raggiunto grazie anche alla partnership con Seda International Packaging Group. Di particolare rilievo anche la collaborazione con Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) che affianca McDonald’s da diversi anni non solo nell’implementazione di procedure che favoriscono la corretta pratica del riciclo ma anche nella continua ricerca di buone pratiche e aree di miglioramento. Le analisi merceologiche sui rifiuti effettuate da Comieco evidenziano infatti la piena riciclabilità dei rifiuti in carta generati da McDonald’s.  

Ad aprire il dibattito, con un video-messaggio, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, che ha affermato: “L’Italia dell’economia circolare racconta continuamente storie di efficienza: tra queste, ci sono esperienze provenienti da realtà estere come McDonald’s operanti nel nostro paese, che è bene siano conosciute, sviluppate e replicate. Sul riciclo il nostro paese può considerarsi la vera start-up dell’Europa: un primato che abbiamo conseguito sul campo, investendo prima di altri su un modello che si è rivelato vincente. In questo contesto, il tema di un packaging sempre più sostenibile è dirimente: occorre ragionare guardando all’impatto ambientale lungo tutto il percorso. Anche su questo argomento”. Ha poi concluso, “continueremo a far valere in Europa le nostre idee, fondando ogni nostra posizione sull’approccio scientifico e cercando su questo di trovare una sintesi con gli altri paesi membri”.  

Nel corso dell’evento, è intervenuto Dario Baroni, amministratore Delegato McDonald’s Italia, ribadendo l’impegno dell’azienda per la transizione ecologica. “La sostenibilità è centrale nella nostra strategia di crescita e ci posiziona nel cuore dei territori in cui operiamo con i nostri 670 ristoranti. Ed è proprio dai nostri ristoranti che siamo partiti per raggiungere obiettivi chiari e precisi: da una parte abbiamo lavorato per convertire il packaging in carta 100% certificata e riciclabile, dall’altra siamo impegnati quotidianamente nell’educare i nostri dipendenti a un corretto riciclo al fine di ridurre sensibilmente i rifiuti indifferenziati – ha commentato Baroni – Oggi, con l’annuncio della campagna di Altroconsumo, aggiungiamo un altro tassello al nostro percorso e puntiamo a coinvolgere attivamente anche i nostri consumatori che, con le loro scelte quotidiane, possono fare la differenza e contribuire concretamente a velocizzare questo processo di economia circolare. Il nostro obiettivo è infatti quello di rendere riciclabile il 100% del nostro packaging e stiamo lavorando, con la rete dei nostri ristoranti, per sviluppare partnership strategiche, sia a livello centrale che locale, che possano supportarci nel raggiungimento di questo importante risultato”. 

Il direttore generale di Altroconsumo, Alberto Pirrone, si è soffermato sul ruolo chiave che oggi possono avere i consumatori in tema di sostenibilità ambientale, dettagliando la nuova campagna in collaborazione con McDonald’s. “Dopo aver analizzato sul campo le abitudini sulle pratiche di raccolta del packaging e individuato ostacoli e dubbi più comuni, vogliamo supportare i consumatori ad adottare buone prassi per una corretta raccolta differenziata grazie ad una campagna educativa coinvolgente e stimolante. Lo facciamo con forte spirito pragmatico convinti che, come organizzazione di consumatori, abbiamo il compito e la responsabilità di lavorare con tutti gli attori che con noi condividono l’esigenza di uno sforzo comune per risolvere, un po’ alla volta, i problemi, laddove ci sono. Se vogliamo avere un reale impatto, i comportamenti individuali più consapevoli e responsabili sono il vero fattore critico per il successo di qualsiasi strategia di sostenibilità, pubblica o privata che sia. Ed è per questo che dobbiamo tutti impegnarci per far sì che le persone siano non solo strumento ma il vero motore della transizione sostenibile”, ha concluso Pirrone. 

Antonio D’Amato, presidente di Seda International Packaging Group, ha approfondito il tema dell’approvvigionamento delle materie prime rinnovabili e certificate per gli imballaggi monouso in carta, soffermandosi soprattutto sui risultati emersi dagli Studi sul ciclo di vita dei prodotti in carta, nei quick service restaurant e nel takeaway realizzati da Ramboll, e sul Report Kearney dedicato agli effetti sulla circolarità nel settore dell’Informal Eating Out (IEeo). “La revisione della legislazione sugli Imballaggi e i rifiuti da imballaggio (Ppwr), proposta dalla Commissione Europea, penalizza il packaging alimentare che svolge un ruolo fondamentale nell’evitare il water stress e lo spreco alimentare che rappresenta il 30% della produzione mondiale di cibo e produce il 10% della CO2 dell’intero globo, molto di più del 7-8% della CO2 prodotta dall’intera Europa – ha sottolineato D’Amato – Al tempo stesso cibi e bevande in contenitori riutilizzabili possono aumentare in maniera esponenziale i rischi di contaminazione e contagio, mettendo a grave rischio la salute del consumatore. Di contro una collaborazione virtuosa tra il mondo dell’industria, del commercio e delle istituzioni, come ci dimostra il caso italiano, favorisce in maniera esemplare la realizzazione di un sistema di economia circolare nel quale il packaging alimentare in carta viene raccolto e riciclato, avendo così la possibilità di rinnovare più volte la propria vita, rendendo quindi possibile l’equilibro tra sostenibilità ambientale, tutela del consumatore e competitività economica. I più recenti studi scientifici e analisi del ciclo di vita dei prodotti, condotti da alcuni dei più rinomati e autorevoli istituti di ricerca indipendenti, sottolineano, infatti, inequivocabilmente come passare da un imballaggio in carta usa e ricicla a quelli riutilizzabili farebbe aumentare le emissioni di gas serra di 2,8 volte. Basti solo pensare al dato sul water stress: con un tasso di riciclo al 70% per il packaging monouso in carta, percentuale che nei ristoranti italiani di McDonald’s è di gran lunga più alt, il consumo d’acqua per il packaging riutilizzabile passa da 3.4 a 228 volte in più”. 

Infine, Carlo Montalbetti, direttore generale Comieco, ha sottolineato l’importanza di una raccolta differenziata che sia di qualità e riportato alcuni interessanti risultati emersi dal Report Comieco, che raccoglie alcune risultati emersi dalle analisi merceologiche dei rifiuti McDonald’s. “Le buone pratiche analizzate, caratterizzate da un’efficace comunicazione supportata da un sistema di raccolta differenziata appositamente progettato e un controllo qualità in sala, dimostrano che è possibile arrivare a un tasso di raccolta differenziata della carta superiore all’80% e in particolare oltre 9 imballaggi cellulosici su 10 utilizzati nei ristoranti McDonald’s vengono avviati a riciclo, con un basso livello di frazioni estranee (tasso di riciclo netto 93%). Risultato ancora più importante trattandosi di imballaggi per alimenti con fibra di altissima qualità e prevalentemente monomateriale”, ha spiega Montalbetti.  

In chiusura l’intervento di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Questo governo vuole coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale con quelli della competitività industriale attraverso la piena collaborazione tra gli attori in campo. Per questo lavoriamo affinché in Europa non si agisca secondo ideologie preconcette ma che venga data libertà alle imprese di ogni Stato di perseguire i propri traguardi industriali con gli obiettivi dettati dalla transizione green e digitale”.