(Adnkronos) –
Rinviati a settembre 2024 i lavori più significativi al traforo del Monte Bianco. È quanto emerso dalla conferenza intergovernativa Italia-Francia riunitasi oggi. Lo rendono noto fonti del Mit. “Nel prendere atto dell’emergenza scaturita dalla frana al Frejus, la conferenza intergovernativa ha benedetto l’accordo tra i due governi e confermato la sospensione dei lavori straordinari, così come condiviso dai Ministri Matteo Salvini e Clément Beaune. In particolare – viene rilevato – ha deciso di limitare i cantieri agli interventi necessari e improcrastinabili per la messa in sicurezza dell’impalcato stradale”. Le due delegazioni hanno poi discusso delle prospettive relative alla riapertura del Frejus. “Da parte italiana è stata ribadita la richiesta di individuare le soluzioni tecniche più efficaci ed opportune per rendere la galleria del Bianco in linea con i più moderni standard di sicurezza, valutando anche l’ipotesi di aprire una seconda canna”.
“Deciso il rinvio di un anno della chiusura del Monte Bianco, portando avanti al tempo stesso i lavori necessari alla sicurezza” ha scritto in tarda serata su X il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.
“Lo slittamento di un anno rispetto alle previsioni dei lavori al Monte Bianco va incontro a quanto Uncem e molti sindaci hanno richiesto nelle ultime settimane, per evitare il caos sulle reti viarie dall’Italia verso l’Europa dopo la frana in Maurienne che limita i passaggi al Frejus, escludendo i mezzi pesanti. Bene l’impegno del Governo italiano, dei Ministri Salvini e Tajani, di quanti hanno lavorato, come la presidente del Sitmb Emily Rini, per questa proroga dell’inizio degli interventi di manutenzione. Necessari certo. Ma che dovranno accompagnarsi con urgenza alla progettazione della seconda canna del tunnel sotto il Monte Bianco”. Lo afferma il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone, con il Presidente Uncem Piemonte Roberto Colombero e il Consigliere nazionale Uncem valdostano Jean Barocco. “Lo diremo domani, venerdì, a Borgofranco d’Ivrea, ribadendo che lì, in quell’area canavesana sino ad Aosta, occorre una pianificazione migliore dei transiti sulle strade statali. E serve -continuano- una vera programmazione in tutto il nord-ovest, per Alpi-cerniera e non barriera, con le proposte che Uncem ha già fatto, di buon senso, per evitare non solo l’isolamento del Piemonte, della Val d’Aosta e della Liguria, bensì di tutto il Paese”.