Un’esplosione devastante ha stravolto questa mattina la tranquillità di un intero quartiere. Intorno alle 8, un distributore di carburante situato in via dei Gordiani è stato teatro di uno scoppio violentissimo, la cui origine – secondo le ricostruzioni ufficiali – sarebbe da attribuire a una fuoriuscita di gas GPL durante la fase di scarico da un serbatoio a un’autocisterna.
La potenza del “blif da gpl” – un malfunzionamento dell’impianto del gas, come afferma il direttore generale dei Vigili del Fuoco del Lazio, Ennio Aquilinio – ha prodotto un effetto paragonato senza mezzi termini all’esplosione di una bomba. “Si è trattato di un’esplosione conseguente a un ‘blif da gpl’, equiparabile all’esplosione di una bomba”, ha dichiarato Aquilinio, scandendo parole che pesano come macigni.
Secondo quanto ricostruito, l’allarme per una fuga di gas era già scattato poco prima della deflagrazione. I Vigili del Fuoco erano giunti tempestivamente sul posto e le operazioni di evacuazione erano state avviate in collaborazione con le forze dell’ordine. Un protocollo di emergenza che, come sottolinea Aquilinio, avrebbe evitato conseguenze ben peggiori.
Ma è nelle parole del Questore di Roma, Roberto Massucci, che si percepisce la drammaticità delle ore vissute: “Purtroppo è stato un incendio grave che pare sia dipeso da un incidente nella fase di scarico del Gpl. Erano stati avvertiti per questo incidente per creare l’area di sicurezza e evitare che arrivassero delle persone e poi c’è stata l’esplosione principale. Ovviamente abbiamo dovuto allargare il dispositivo di sicurezza per mettere innanzitutto in sicurezza le persone poi adesso verificheremo anche i luoghi”. Una sequenza compressa, dove la reazione delle autorità si è scontrata con la potenza distruttiva dell’esplosione.
❌#Roma, #esplosione in un distributore di carburante in via dei Gordiani, zona Casilino: coinvolto uno dei #vigilidelfuoco intervenuti.
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) July 4, 2025
Squadre impegnate a spegnere le fiamme che stanno interessando il deposito giudiziario nella parte retrostante la stazione di rifornimento.… pic.twitter.com/P0zLAzFg3T
Lo scenario: danni, devastazione e evacuazioni
Oltre trenta persone sono rimaste ferite, alcune in modo serio, e almeno cinquanta sono state evacuate a scopo precauzionale. I soccorritori, coadiuvati da numerose ambulanze e équipe con bombole di ossigeno, si sono trovati davanti a uno scenario “apocalittico”: automobili e ambulanze carbonizzate, una piscina estiva letteralmente divelta, e il vicino circolo sportivo Villa de Sanctis devastato.
Le immagini provenienti dal luogo dell’esplosione mostrano la colonnina del Gpl completamente distrutta, mentre il deposito e il distributore Agip hanno subito danni ingentissimi. “Auto e ambulanze distrutte, una piscina estiva divelta. È quel che rimane dopo l’esplosione”, si legge in una delle prime ricostruzioni. Il centro sportivo, fortunatamente già evacuato prima dello scoppio, si trova a poca distanza dal distributore e porta impressi i segni di questo mattino di terrore.
Ipotesi e indagini: la dinamica sotto esame
La Procura di Roma, in stretta collaborazione con la squadra investigativa dei Vigili del Fuoco e le forze dell’ordine, indaga minuto per minuto sulla sequenza degli eventi e sui fattori scatenanti dell’incidente. In particolare, si vaglia l’ipotesi che la fuoriuscita del Gpl sia stata innescata dall’urto accidentale dell’autocisterna con un tubo conduttore. Una superficialità, una tragica fatalità o una reponsabilità tecnica? Sarà compito degli inquirenti far luce su questi aspetti, mentre le prime testimonianze raccolte parlano di uno scoppio improvviso e devastante.
Il centro operativo della Protezione Civile e tutte le autorità locali sono sul posto per monitorare la situazione. La zona resta completamente off-limits: chiuse le strade limitrofe, massima allerta per la possibilità di altre fughe o inneschi secondari.
Reazioni e polemiche: la sicurezza al centro del dibattito
L’onda lunga dell’esplosione ha riaperto un dibattito già rovente sulle condizioni di sicurezza nei distributori cittadini, in particolare quelli integrati con depositi di stoccaggio di Gpl e altri carburanti a rischio. La presenza di un’area residenziale e di infrastrutture sportive nei pressi del punto dell’incidente pone interrogativi urgenti sulla gestione degli spazi urbani e sul controllo delle attività a rischio. In attesa di prese di posizione ufficiali dal Campidoglio, le associazioni territoriali e alcuni comitati si sono già mobilitati per chiedere “chiarezza sulle responsabilità e interventi immediati affinché incidenti del genere non si ripetano più”, recita la prima nota a caldo di una organizzazione locale.
Restano impressi nella memoria degli abitanti il fragore dello scoppio e l’avanzare delle fiamme, mentre lo scontro tra esigenze di sicurezza pubblica e necessità industriali si rinnova in una città che, ancora una volta, ha sentito sulla propria pelle la fragilità delle infrastrutture urbane.
Saranno le prossime ore, e l’esito di indagini tecniche senza sconti, a dire se alla paura seguirà una risposta concreta. Intanto, mentre si contano i danni e si assiste i feriti, il quartiere attende spiegazioni. E pretende – ancora una volta – sicurezza e verità.