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Influenza aviaria a Roma, un caso accertato: focolaio di “Ceppo grave”

aviaria Roma
A Roma 3 è stato accertato un caso di influenza aviaria, precisamente in un allevamento a Ostia Antica. Intanto è stata attivata la task force che metterà in campo le misure di contenimento.

Influenza aviaria a Roma

Rispetto all’insorgere del focolaio di influenza aviaria a Roma, l’assessorato alla Sanità della Regione Lazio ha così dichiarato. “A seguito dei regolari controlli relativamente all’insorgenza di una mortalità anomala nell’ambito di un allevamento avicolo non commerciale è stato rilevato un caso di virus di influenza aviaria in campioni di volatili. Il rapporto del centro di referenza nazionale dell’Istituto Zooprofilattico conferma l’insorgenza di un focolaio di influenza aviaria di sottotipo H5 HPAI nell’allevamento avicolo rurale non commerciale sito nel Comune di Roma, Asl Roma 3, località Ostia Antica“.

Sono interessati circa 35 piccoli allevamenti che devono rispettare l’ordinanza. La situazione è sotto controllo ma ci sarà dalle prossime ore una task force che dovrà attuare le strette misure dell’ordinanza a cui non possono esserci deroghe“, ha concluso. “Ci sono 20 focolai in tutta Italia, questo è il primo nel Lazio e siamo intervenuti tempestivamente“.

Influenza aviaria a Roma, l’ordinanza per misure straordinarie

Per contenere l’influenza la Regione Lazio ha disposto su ordinanza del presidente Nicola Zingaretti l’adozione di alcune misure straordinarie. In particolare, è stata istituita una zona di protezione con raggio di 3 Km dall’allevamento sede di focolaio e una zona di sorveglianza con un raggio di 10 Km. Tutti gli allevamenti dovranno essere verificati. Sono state distinte le misure da applicare nelle zone di protezione (3 km) e nelle zone di sorveglianza (10km).

Per le zone interessate vigono le seguenti straordinarie regole. Non sono ammessi senza l’autorizzazione del veterinario l’ingresso e l’uscita dall’azienda di pollame, altri volatili in cattività o altri mammiferi domestici. Chiunque entri o esca da un allevamento deve rispettare opportune misure di biosicurezza, tutte le carcasse dei volatili devono essere distrutte immediatamente, i veicoli e le attrezzature utilizzate per trasportare pollame sono sottoposti a procedure di disinfestazione, così come tutti i veicoli utilizzati. Sono vietati il trasporto di carne di pollame, la movimentazione e il trasporto tra aziende, su strada, e l’introduzione e l’immissione di selvaggina. Sono vietate fiere di pollame e altri volatili. Tutte le misure restano in vigore per almeno 21 giorni dopo l’esecuzione della disinfestazione del focolaio.

L’ordinanza è immediatamente esecutiva e viene notificata al sindaco di Roma Capitale e al Sindaco di Fiumicino, nonché alle stazioni di Carabinieri e alle altre Forze di Polizia. I contravventori saranno puniti ai sensi dell’art 163 del regolamento di polizia veterinaria e denunciati alla autorità giudiziarie. È stato dato mandato alla Asl Roma 3, con il supporto dell’Istituto Zooprofilattico, di verificare l’immediata attuazione delle disposizioni e i relativi controlli.

Le dichiarazioni del presidente Nicola Zingaretti

Rispetto al caso accertato di aviaria nel Lazio ho immediatamente emesso una ordinanza per prevedere una zona di protezione nel raggio di tre chilometri e di sorveglianza nel raggio di 10 chilometri”. “È un ceppo grave. È un fatto di una certa rilevanza e per questo siamo intervenuti in maniera molto tempestiva e rapida con interventi molto rigorosi. Ovviamente c’è un monitoraggio non quotidiano ma ad horam della situazione“. Lo ha detto il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti.