Home Esclusiva True Ritiro del vaccino AstraZeneca. Mario Adinolfi: “Politiche terroristiche ingiustificate”

Ritiro del vaccino AstraZeneca. Mario Adinolfi: “Politiche terroristiche ingiustificate”

Adinolfi - Vaccino AstraZeneca

Perché leggere questo articolo? Ufficiale il ritiro del vaccino AstraZeneca. True-News.it ha intervistato il politico Mario Adinolfi, da sempre scettico sui vaccini contro il Covid.

AstraZeneca ha deciso di avviare il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. Questo è stato l’annuncio ufficiale della casa farmaceutica. Il motivo sarebbe semplice. AstraZeneca ha affermato infatti che la decisione è stata presa perché ora è disponibile una varietà di vaccini più recenti e aggiornati che sono stati adattati per colpire le nuove varianti del Covid. True-News.it ha intervistato il politico e giornalista Mario Adinolfi, dichiaratamente non vaccinato, sul ritiro dal mercato e sui nuovi dubbi che spopolano sul web riguardante il vaccino AstraZeneca.

Adinolfi: “Il vaccino non era una soluzione al problema”

Quando si parla di vaccino contro il Covid, Adinolfi ha le idee chiare. “Leggo solo quello che è acceduto intorno a questo vaccino”. Il politico e fondatore del Popolo della Famiglia parla delle reazioni avverse dopo la somministrazione. “Il vaccino AstraZeneca dopo il caso della morte di Camilla Canepa, la 18enne che morì subito dopo la vaccinazione, venne limitato all’erogazione solo agli over 60”. Questo è il problema principale secondo il giornalista. “Noto anche che il ritiro dell’AstraZeneca ha provocato ieri un’impennata in borsa del titolo per 3 miliardi di sterline”, ha aggiunto. “È chiaro che questi due dati fanno capire che forse questo vaccino era più un problema che una soluzione al problema”.

La mancata chiarezza di Ursula von der Leyen

Ulteriore allarme deriva dalla mancanza di chiarezza. “Ci ricordiamo anche che quando venne opzionato dall’Unione Europea vennero acquistate 300 milioni di dosi ma poi ci furono svariati problemi”. Problemi che nascono anche dalla presidente della Commissione europea. “La von der Leyen fece quella strana trattativa via sms con Albert Bourla, l’amministratore delegato di Pfizer, per un miliardo e 800 milioni di dosi che andarono a coprire poi i buchi lasciati da AstraZeneca. E gli sms non possono essere letti”. 

Il tema, secondo Adinolfi, rimane uno. “Intorno a questo vaccino sicuramente ci sono stati dei problemi in ogni fase. Se ora c’è stato il ritiro dal mercato evidentemente qualche problema reale anche legato a molte cause c’era”.

Adinolfi: “Necessario un dibattito”

Io credo che si debba fare un dibattito tranquillo su alcuni dati che sono oggettivi, non discutibili”, aggiunge Adinolfi. Il primo dato è “il motivo per il quale l’Unione Europea tra il 2020 e il 2021 ha comprato 4,6 miliardi di dosi spendendo 71 miliardi di euro e tutto questo è stato fatto con formule a dir poco opache”. Il secondo dato invece riguarda proprio l’onerosità della massiccia spesa europea per i vaccini. “È possibile che von der Leyen e Bourla non vogliano comunicare la verità su quello che è stato fatto per arrivare a quelle trattative così clamorosamente onerose? Non è mai successo nelle storie dell’Ue un’acquisto nel biennio di 71 miliardi di euro per altro derogati anticipatamente rispetto al prodotto da comprare”, ha aggiunto.

Il terzo è un dato meramente politico. “Ci è stato detto nella famosa conferenza di Mario Draghi che nel caso di mancata vaccinazione, ci saremmo ammalati e saremmo morti”. Proprio in base a questo principio è stata varata la politica del Green pass “che limitò fortemente alcuni diritti costituzionali dei cittadini”. Il politico però spiega che era tutta una finzione. “Non era vero, non funzionava così”.

Le “politiche terroristiche insensate”

A me stesso venne detto che poiché sono obeso avrei preso il Covid e sarei morto. E ho fatto le corna in diretta”, aggiunge scherzando Adinolfi. “Ma quindi tutte queste politiche terroristiche erano sensate? L’obbligo vaccinale a cui ho disobbedito e lo dico francamente, era giustificato?”. Il politico è quindi convinto che tutte le politiche restrittive attuate negli ultimi anni siano state prive di fondamento. “Non si può rispondere a questi temi dandoci dei terrapiattisti. Io non sono un novax, non ho niente da rimproverare a chi si è vaccinato ma perché devo essere trattato da minus habens se invece legittimamente ho deciso di non vaccinarmi?”, ha dichiarato a True-News.it.

“Non voglio comunicare una fede. Ho la mia fede in Dio ma non è che su questo voglio proclamare un dogma però neanche voglio essere trattato come uno scemo”. Il politico piuttosto propone un dibattito pubblico parlando di questi temi necessari per porre chiarezza su alcune domande scottanti. “Non può essere chiuso questo dibattito dandoci dei complottisti”, ha aggiunto.

Adinolfi e la scelta “sensata” di non vaccinarsi

Riguardo la sua situazione, Mario Adinolfi è sempre stato chiaro, dichiarando più volte di non essersi vaccinato. “Io spero che non sia stato iniettato nulla di dannoso in chi si è vaccinato”, ha dichiarato preoccupato. “Io ho fatto una valutazione sulle mie condizioni di salute, ho letto con attenzione quelli che potevano essere valutati come effetti collaterali e ho deciso di non rischiare”. 

Il ritiro del vaccino l’ha quindi tranquillizzato? “Nessuna tranquillizzazione in più”, ammette. “Io ho fatto delle decisioni per dei motivi. Ho preso decisioni sul mio corpo e sulla mia salute”. Questi motivi “hanno a mio avviso avuto un senso e oggi noto che probabilmente c’era anche qualcosa in più di cui sarebbe bene discutere con serenità”, ha concluso.