Home Economy Varie ed eventuali su Leo Messi, automotive e medici (sempre più merce rara)

Varie ed eventuali su Leo Messi, automotive e medici (sempre più merce rara)

Messi dove giocherà?

Alla faccia della crisi planetaria causa Covid, il mondo del calcio sta pompando danaro come fosse l’acqua delle sorgenti. Due giocatori su tutti: Leo Messi che dovrebbe lasciare la maglia del Barcellona per arrivare al PSG, con un “modesto” compenso: 25 milioni a stagione per 5 anni. Poi c’è “l’incedibile” Lukaku, del quale l’Inter si sbarazzerà volentieri ottenendo dal Chelsea 130 milioni. Per lui un garbato raddoppio di stipendio. Più modesto ma non meno ricercato il Ct della nazionale azzurra Roberto Mancini che a cavallo di uno stupefacente europeo ha fatto da testimonial in numerosi spot commerciali, rafforzando il suo patrimonio immobiliare.

Smart working e digitalizzazione, cosa succede?

Complice lo smart working hanno fatto affari d’oro i grandi player tipo Amazon. Ma pare ci sia spazio per tutti. Digitalizzazione e delivery sono gli ingredienti alla base di Pommo, marketplace che permette di fare la spesa online nelle migliori botteghe di Milano e riceverla comodamente a casa. Il progetto, come raccontano i fondatori della startup, è nato nel 2020 grazie al bando finanziato dal Comune di Milano a beneficio delle nuove imprese capaci di offrire un contributo per le iniziative anticrisi Covid 19 e opera come piattaforma di servizio con un duplice obiettivo. Da un lato affiancare le piccole botteghe a intraprendere un percorso di trasformazione digitale e consentire loro di raggiungere un numero maggiore di utenti, dall’altro aiutarle a competere con i giganti della grande distribuzione e i nuovi provider online. Il tutto in cambio di una commissione sul venduto. Si va dal pane alla carne, dai tomi d’alpeggio all’ortofrutta e non manca neppure pesce e il prezzo riservato al cliente online è lo stesso della bottega. Fra le prime botteghe ad aver creduto in Pommo spiccano nomi storici del capoluogo lombardo come Il Panificio Berni, “Il Piacere della Carne” e la bottega dei formaggi “Il Re della Baita” e oggi sono una decina gli esercizi affiliati da cui si può acquistare online. L’obiettivo dichiarato è di aggiungerne altre 10 dopo la pausa estiva (il servizio è al momento sospeso e riprende il 7 settembre) e arrivare entro la fine del 2021 ad avere sul marketplace 40-50 botteghe. Partita dalla zona di Paolo Sarpi, l’avventura di Pommo si è allargata all’area limitrofa di Borgo Ortolani e Corso Vercelli e il punto di arrivo è di coprire tutta la città di Milano, coinvolgendo via via sempre più consumatori.

Usa e automotive: l’intervento di Joe Biden

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha firmato un ordine esecutivo per fissare un nuovo obiettivo: il 50% delle nuove auto vendute negli Usa dovranno essere a zero emissioni entro il 2030. Lo ha reso noto la Casa Bianca. L’executive order darà anche inizio allo sviluppo di nuovi standard sulle emissioni e a una nuova strategia sull’efficienza dei consumi di carburante nel lungo periodo. Il piano che punta sulle auto elettriche, a quanto riporta la stampa internazionale, è stato appoggiato da General Motors, Ford Motor e Stellantis e rientra nel superamento delle politiche approvate dall’allora presidenza Trump. Nella categoria di veicoli elettrici l’amministrazione Biden include le elettriche pure ma anche le plug-in, dotate sia di alimentazione elettrica che di motore a combustione. Nel Regno Unito coltivano il dubbio che, sulla base di uno studio “se le abitudini di ricarica non cambiano, privilegiando le ore notturne, o la rete nazionale non viene rinforzata, la ricarica di milioni di veicoli elettrici causerà blackout in alcune aree del Paese”.

Medici? Merce sempre più rara

Santificati durante la pandemia, detestati dai no vax, i medici rischiano di diventare merce rara. Una stima della loro Associazione rilancia l’allarme sulla futura carenza di professionisti. Aumentate del 40% le richieste di medici in particolare stranieri. Inoltre mancheranno secondo l’analisi sempre entro il 2026 60.000 infermieri e 30.000 fisioterapisti. “Nel 2026 tra pubblico, privato e convenzionata ne mancheranno 100mila”. La stima è dell’Associazione Medici Stranieri in Italia (Amsi) ed il Movimento internazionale “Uniti per Unire”. “Si tratta – si legge in una nota – di un fenomeno alquanto preoccupante, dato che si sta sviluppando, contemporaneamente, ad un altro problema abbastanza grave: la sempre più crescente richiesta di medici italiani di trasferirsi all’ estero. Un argomento di ineludibile importanza, dato che entro il 2026 saranno circa 100.000 i medici di cui si avrà bisogno sia nel settore pubblico quanto privato in base alle richieste giunte all’Amsi, il numero delle strutture e le condizioni socio-economiche di ogni regione.

I dati dell’economia

L’economia va e il lavoro, in agosto, sembra non mancare. Sono circa 257mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di agosto, oltre 9mila in piu’ (+3,7%) rispetto allo stesso periodo del 2019; nel trimestre agosto-ottobre le imprese hanno in programma di assumere 1,2 milioni di lavoratori (+13,8% rispetto all’analogo trimestre 2019). Sono i dati incoraggianti, contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che confermano il clima di fiducia e la ripresa della domanda di lavoro delle imprese. In particolare, l’industria programma per il mese di agosto 72mila entrate che salgono a oltre 342mila nell’orizzonte temporale del trimestre agosto-ottobre, con tassi di crescita rispettivamente del 3,2% e del 10,9% con riferimento al 2019. A loro volta i servizi hanno in programma di attivare per il mese 184mila contratti di lavoro (+4,0%) e oltre 878mila contratti per l’intero trimestre (+15%). Si conferma anche la rapida ripresa del manifatturiero e delle costruzioni che prosegue anche ad agosto con un tasso di crescita delle entrate programmate pari rispettivamente a +2,1% e +6,2% se confrontate con lo stesso periodo del 2019. Il bilancio positivo rispetto al pre-covid e’ dovuto soprattutto ai contratti a tempo determinato che dopo aver sofferto più delle altre tipologie contrattuali gli effetti della pandemia, beneficiano della ripresa delle attività e segnano circa 10mila unita’ in piu’ (+7,3% rispetto ad agosto 2019).