Tassa di successione? Un Enrico Letta in versione Thomas Piketty – forse forte dell’esperienza francese – si è visto rispondere con un “no” secco dal premier Draghi. “Non è il momento di prendere soldi ai cittadini ma di darli” ha detto l’ex governatore della Banca centrale europea gelando l’ex premier. Andando oltre i dettagli tecnici di come si sarebbe, nel caso, articolata la misura di Letta sui più ricchi d’Italia, il “no” di Draghi è un “no” politico e simbolico.

Muro del governo alla tassa di successione in Italia
Quella che tutti hanno definito la prima proposta “di sinistra” del nuovo segretario del Partito democratico, elaborata a partire proprio dalle formulazione del Forum Diseguaglianze e Diversità di Fabrizio Barca, va quindi a sbattere contro il muro del governo dei responsabili.
Tassa di successione, in Italia fiscalità immobiliare iniqua
I report dell’Agenzia delle Entrate sulla fiscalità immobiliare in Italia, su donazioni, successioni e eredità da anni battono sullo stesso punto. Quale? Se nel confronto tra i paesi l’Italia presenta un’incidenza delle imposte immobiliari sul totale delle entrate tributarie, pari al 3%, lievemente inferiore alla media Ocse (3,4%), stando ai dati del report “La fiscalità immobiliare in Italia” del 2019, dentro quel numero c’è tanta disuguaglianza.
Per citare testualmente l’Agenzia che si occupa del fisco italiano: “Nel complesso, in Italia, dunque, la parte consistente del prelievo sul patrimonio è costituita dalle imposte ricorrenti sul patrimonio immobiliare (1,3% del Pil) e dalle imposte relative alle transazioni finanziarie e di capitale (1,1% del Pil); risulta modesto il prelievo sulle successioni e donazioni e sulla ricchezza netta”