Il 5 dicembre l’annuncio da parte di Netflix dell’intenzione di lanciare un’OPA sul gruppo Warner Bros. Discovery dal valore di 82,7 miliardi ha scosso sia il mondo della finanza che quello del cinema, i quali si stavano già preparando al nuovo assetto dell’industria globale. Ma solo tre giorni dopo ecco il colpo di scena: una contro-offerta sotto forma di OPA ostile da parte della Paramount dal valore di 108 miliardi che ha rimesso tutto in discussione. In attesa di sapere quale fra le due corporation riuscirà nell’impresa di concludere quella che sarà l’acquisizione più costosa di sempre nell’ambito dell’intrattenimento, merita di essere sottolineata la presenza nello schieramento Paramount di un personaggio oramai ben noto al pubblico italiano.
Stiamo parlando di Gerry Cardinale, dal 2022 proprietario del Milan. Il fondo RedCapital Partners, di cui Cardinale è patron, possiede, infatti, oltre al club rossonero, il 22,5% di Paramount Skydance, in società con la famiglia Ellison.
Cardinale e il tentativo di acquistare “The Telegraph”
La conquista della Warner, però, non è la prima operazione nel mondo dei media che RedCapital tenta di concludere nel 2025. A maggio, infatti, il fondo aveva manifestato interesse per il quotidiano londinese “The Telegraph”, ma, dopo un lungo tira e molla, l’affare non era andato in porto. Il principale ostacolo era stata, in primo luogo, la presenza nella cordata del Gruppo IMI, la società controllata da Sheikh Mansour, vicepresidente degli Emirati Arabi, e, in secondo luogo, i legami molto stretti di John L. Thornton – presidente di RedBird – con la Cina. Thornton, infatti, tra le altre cose dal 2003 insegna alla Tsinghua University di Pechino e dal 2007 è advisor della China Investment Corporation, il fondo sovrano del Dragone (oltre ad amicizie personali con membri di alto rango del Partito Comunista Cinese). Le ombre saudite e cinesi sull’operazione, perciò, avevano suscitato l’indignazione di molte ONG per la tutela dei diritti umani e della libertà di stampa, tra cui Reporter senza frontiere, e portato al ritiro dell’offerta da parte di RedBird.
Il fallimento della campagna londinese non ha, però, demoralizzato Cardinale, che adesso potrebbe giocare un ruolo da protagonista nella costruzione del più grande polo d’intrattenimento del mondo. Dopo Berlusconi con il suo impero Mediaset, il Milan avrà in cabina di comando un altro tycoon dei media?
