Home Economy Pnrr, buona la prima: centrati i 45 obiettivi del semestre. Ora la seconda rata

Pnrr, buona la prima: centrati i 45 obiettivi del semestre. Ora la seconda rata

Pnrr, buona la prima: centrati i 45 obiettivi del semestre. Ora la seconda rata

Buona la prima! Con la conclusione del bando per le nuove reti 5G l’Italia ha raggiunto gli obiettivi del Pnrr nei tempi previsti. Mancavano all’appello il potenziamento della reti 5G e progetto “Italia a 1 Giga“, gli investimenti sulla rete stradale interna e i piani operativi dell’Anas per il monitoraggio di ponti e viadotti. Con la firma da parte del Ministero del Tesoro del decreto sono scattati i 600 milioni di investimenti sulla rete idrica e il riuso delle acque. Così il nostro paese ha raggiunto nei tempi previsti tutti i 45 traguardi e obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resistenza per il primo semestre 2022.

Sotto con la seconda rata

Il primo step legato del Pnrr, nonostante le apprensioni sui ritardi, è stato raggiunto. Ieri il ministero dell’Economia ha comunicato di aver inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della seconda rata.

All’Italia spetteranno fondi per un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro. Di questi 11,5 saranno  contributi a fondo perduto e 12,6 di prestito. Saranno 21 effettivi al netto del rimborso della rata del prefinanziamento ricevuto ad agosto 2021.

Ora tocca a Bruxelles

Ora la palla passa alla Commissione europea che verificherà nei prossimi mesi gli impegni italiani. Stando al regolamento di Bruxelles, i pagamenti si basano su risultati e sull’attuazione da parte dell’Italia degli investimenti e delle riforme delineate nel proprio piano di ripresa e resilienza.

Questa seconda richiesta di pagamento riguarda altri 45 tappe e obiettivi. Si va dalla pubblica amministrazione, agli appalti; dall’amministrazione fiscale, a istruzione e sanità territoriale. Poi ritornano banda ultralarga e 5G, turismo e cultura, idrogeno, urbanistica rigenerazione e digitalizzazione delle scuole.

La soddisfazione di Brunetta

“Con la trasmissione alla Commissione della richiesta di pagamento della seconda rata il nostro Paese si conferma tra gli stati del gruppo di testa nell’Ue. Abbiamo ricevuto più soldi di tutti, ma rispondiamo con serietà e credibilità, mantenendo gli impegni presi. Un segno tangibile del patrimonio di credibilità e reputazione conquistato in questi 16 mesi di governo”.

Questo il commento del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, particolarmente orgoglioso del fatto che il nostro Paese sia quello “più impegnato nella modernizzazione della Pa per ammontare delle risorse impegnate, qualità delle riforme e investimenti”.

Transizione tecnologica e 5G

“L’Italia sarà il primo Paese in Europa ad avere reti mobili 5G ad elevate prestazioni e interamente rilegate in fibra ottica. In grado di garantire altissima velocità e minima  latenza ovunque”. Una nota del ministero per la Transizione tecnologica spiega il risultato di questo primo step.

Il ministro Vittorio Colao celebra “la strategia italiana che in pochi mesi ha ottenuto le autorizzazioni europee, pubblicato e assegnato tutti i bandi Pnrr e investito in totale un valore di circa 5,5 miliardi. L’obiettivo è quello di connettere tutta l’Italia entro il 2026 con reti ad altissima velocità”. In base ai programmi tra quattro anni le case degli italiani avranno una connessione fissa di almeno 1 Giga, le aree popolate saranno raggiunte dal 5G ad altissima capacità, tutte le scuole e le strutture sanitarie avranno la connessione adatta per garantire servizi ad altissime prestazioni.

La prossima sfida

La sfida ora per il secondo semestre dell’anno. L’Italia ha di fronte altri 16 obiettivi e 39 traguardi da centrare. Operazione che però, grazie al decreto sull’attuazione del Pnnr approvato ieri dalla Camera con 316 sì, d’ora in avanti dovrebbe risultare più agevole. “Il lavoro dell’intero governo è proseguito senza ritardi nonostante il dramma della guerra” assicura Brunetta. “Siamo già all’opera per tagliare entro fine anno i prossimi traguardi, che valgono altri 22 miliardi di investimenti per l’Italia di domani. Nel segno delle riforme, della crescita e dell’inclusione”.

IL DOSSIER DI MONITORAGGIO DEL PNRR ITALIANO