Home Economy Energia, stop al mercato tutelato. Stagnaro: “Pagherà di più chi è vulnerabile”

Energia, stop al mercato tutelato. Stagnaro: “Pagherà di più chi è vulnerabile”

Energia, stop al mercato tutelato. Stagnaro: “Pagherà di più chi è vulnerabile”

Mercato dell’energia libero, è stato decretato lo stop alle tariffe stabilite dall’ARERA. Del tema ne abbiamo parlato con l’ingegnere Carlo Stagnaro, direttore delle ricerche dell’Istituto Bruno Leoni, che ha contribuito a fondare, per un confronto sulle ripercussioni che la misura avrà sulle tasche dei cittadini. Ecco cosa ci ha raccontato.

Nessuna proroga al mercato tutelato dell’energia, quali saranno gli effetti sulle tasche dei cittadini?

“Credo che saranno effetti positivi perché il meccanismo che prevede la fine del mercato tutelato prevede che i clienti non vulnerabili, che sono circa 5 milioni sui 9 milioni che hanno ancora un’offerta in tutela, verranno riforniti da un nuovo venditore selezionato attraverso meccanismi di asta e di gara competitiva che sulla base dei precedenti cioè quanto è stato fatto per le Pmi nel 2021 e per le micro imprese nel 2022, avranno molto probabilmente un esito inferiore. Per assurdo quelli che pagheranno i prezzi più alti saranno i cosiddetti “vulnerabili”.

Il decreto energia prevede la nascita a Sud di due poli per la produzione degli impianti per l’eolico offshore (piattaforme galleggianti e turbine). Cosa ne pensa?

Bisogna vedere. È positivo tutto quello che si può fare per favorire le energie rinnovabili perché è utile al paese e abbiamo degli obblighi in tal senso. Bisogna capire se quello che il governo sta facendo serve effettivamente a favorire la produzione italiana di energia a un costo più basso oppure sarà un altro modo di erogare incentivi

Il decreto energia consente a Regioni e Comuni di presentare autocandidature per ospitare il deposito nazionale delle scorie nucleari, scelta che permette di ottenere sostanziosi incentivi. Secondo lei quali saranno le ripercussioni di questa mossa?

Bisogna vedere se ci saranno comuni disposti a ospitare questa infrastruttura. Il deposito serve, è necessario per gestire in sicurezza le scorie che venivano dalle ex centrali nucleari ma anche per gestire in sicurezza i rifiuti nucleari che vengono normalmente prodotti sia nei processi industriali che nelle attività ospedaliere. Ci sono tante tipologie di cure che vengono fatte con materiale radioattivo che una volta utilizzato dev’essere smaltito. Questa misura serve, non per ragioni economiche ma di sicurezza. Secondariamente in merito a dove si va a inserire il deposito si creano delle opportunità. Il deposito è un investimento importante ed è una struttura iper tecnologica, è legata a tante attività nel campo della ricerca su questi temi e determina opportunità sia diciamo nell’immediato legate alla costruzione ma poi anche legate all’esercizio della struttura

Con il passaggio al mercato libero ci sono quindi più opportunità di scelta, ma bisogna tenere conto che le tariffe non saranno più stabilite da un’autorità, che tende a garantire meno speculazioni e rincari eccessivi, ma dai singoli operatori, su cui vigila l’Antitrust, l’autorità per la concorrenza. Dobbiamo prepararci a ridurre i consumi per risparmiare?

Quello a prescindere, è utile per diverse spesa e impatti ambientali dei nostri consumi. Dal punto di vista degli effetti che avrà la completa liberalizzazione del mercato significa che i consumatori avranno sempre più opportunità, sempre più offerte tra cui scegliere. Ce ne saranno alcune, o probabilmente ce ne sono già, che contengono anche una serie di azioni a supporto dell’efficienza energetica, questo non riguarda le modalità della fine della tutela che avviene attraverso una fine di aste e di gare in cui chi vince guadagna il diritto a servire i clienti in tutela a un prezzo che è l’esito dell’asta quindi è determinato e garantito dalla stessa autorità per un periodo di almeno tre anni e poi naturalmente ognuno può decidere di cambiare fornitore e offerta