Home Economy Confindustria ribolle e sfoglia i regolamenti: i past president possono ricandidarsi o no?

Confindustria ribolle e sfoglia i regolamenti: i past president possono ricandidarsi o no?

Confindustria

Perchè questo articolo dovrebbe interessarti: D’Amato, Marcegaglia e Tronchetti Provera alla finestra: in Confindustria si discute di regolamenti, delibere e statuti per capire se chi è già stato ai vertici dell’associazione può ricandidarsi trascorso un intervallo di almeno due mandati. Ogni quattro anni il mondo degli industriali ribolle. Questa volta forse anche un po’ più del solito…

(di Fabio Massa)

Si applica al presidente di Confindustria oppure no? Ieri grande sfogliar di regolamenti, delibere e statuti in Confindustria e in Assolombarda. Come ha riferito infatti True-News.it, il 17 maggio 2022 il consiglio generale di Confindustria ha approvato una delibera di indirizzo assai interessante, che prevede da un lato la possibilità di prolungare il mandato per due anni in virtù della pandemia intervenuta nel 2020 (opzione colta al volo da Claudio Feltrin di FederlegnoArredo, che poi però è entrato in rotta di collisione con Confindustria). La norma del prolungamento, dopo lunghi conciliaboli, pare che sia dedicata solo e unicamente alle presidenze territoriali e non a quella nazionale. Quindi Carlo Bonomi, anche se volesse (e pare non voglia), non potrebbe prolungare il proprio mandato.

Confindustria: D’Amato, Marcegaglia e Tronchetti Provera alla finestra

Tuttavia il consiglio generale in un paragrafo successivo, nella delibera, stabilisce di cambiare lo statuto all’articolo 6 prevedendo la rielezione di un past presidente che abbia trascorso un intervallo di almeno due mandati. A chi si applica questo punto? Pare in contraddizione con l’articolo 12 dello Statuto, che continua a stabilire l’unicità del mandato confindustriale. Se fosse in vigore l’articolo 12 sia D’Amato che Margegaglia che Tronchetti Provera non potrebbero assolutamente ricandidarsi. Se invece fosse l’articolo 6 modificato dalla delibera ad essere preso in oggetto, tutti e tre entrerebbero in gioco.

Le complesse vicende attorno alla successione di Bonomi

Non sarebbe una cosa da poco, nelle complicate vicende del rinnovo della presidenza. Vicende complesse. A gennaio si individueranno i 200 saggi che indicheranno il successore di Carlo Bonomi, che il 14 settembre terrà la sua ultima assemblea. In tanti si scaldano per il suo posto, anche se secondo Italia Oggi l’identikit sarebbe quello di un industriale dal fatturato robusto e non proveniente dalla Lombardia, visto che Bonomi è stato presidente di Assolombarda. Questo farebbe fuori Alberto Marenghi, che è mantovano e che è gradito ad Emma Marcegaglia. Il Veneto spinge per il cambiamento geografico. Il Piemonte potrebbe schierare Marco Gay. L’Emilia Romagna vorrebbe Emanuele Orsini. E il sud, se fosse possibile rischierare i past presidente, probabilmente Antonio D’Amato. Ad ogni modo è solo l’inizio. Confindustria, come sempre ogni 4 anni, ribolle.