Le macerie d’Italia

Ischia frana

La cosa incredibile dell’Italia è che cresce sulle proprie macerie, fisiche e morali. Ogni cosa va avanti così come è sempre andata, penosamente si trascina tra morti, feriti, scandali, ruberie. A Ischia tutti sapevano tutto, così come sanno tutto vicino a mille torrenti in secca ma che sono pronti a riempirsi in un minuto, e malgrado questo vengono su villette, casette, abusivismo spicciolo magari poi condonato o direttamente autorizzato da sindaci che devono prendere quei voti per essere eletti.

E’ tutto un aggirare le norme che sono sempre più stringenti da essere burocrazia opprimente e poco più

E’ tutto un aggirare le norme che sono sempre più stringenti da essere burocrazia opprimente e poco più. Alla fine, di quelle norme, rimane solo una pila alta così di carte, ma se ne va via l’essenza. Giuseppe Conte adesso dice che a Ischia non c’è stato un condono. Importa poco, perché nel momento in cui nessuno fa niente, per decine d’anni, il condono è già in atto. Le storie in Italia non hanno mai la parola fine.

Come è finita la storia del ponte Morandi?

Il ponte Morandi, a Genova, e la storia dei Benetton e di Atlantia: qualcuno sa come è finita? Hanno pagato? Hanno pagato caro? No. Non hanno pagato proprio niente. E intanto la Liguria affoga in altro abusivismo ormai vintage, quello degli anni 70 e 80, colpevoli giunte idiote e architetti con un senso dell’estetica che neanche un bambino di 4 anni col Lego. Ogni tanto, che sia nelle Marche o a Ischia, in Liguria o in Lombardia, piove. E viene giù tutto, punendo le furberie dei cittadini che hanno avuto l’avallo della politica. Piove, governo ladro. E un po’ ladri anche i cittadini, che ne pagano le conseguenze.