31agosto2020

EDIZIONE GIORNALIERA | 31 AGOSTO 2020

Tutte le notizie prima di andare a cena

Referendum a Milano, vince il sì?

Ecco i partiti e i parlamentari che tremano ​


(di Francesco Floris) Diciannove senatori e 38 deputati in meno. Ecco il conto da pagare per la classe politica della Lombardia se vince il “sì” al referendum sul taglio dei parlamentari. Nella regione più “colpita” dalla riforma a pagare dazio sarebbe soprattutto Milano. O, per dirla in gergo elettorale, la circoscrizione “Lombardia 1” composta da quattro collegi che alla Camera dei Deputati eleggono 25 onorevoli con il metodo proporzionale dei listini bloccati nei collegi plurinominali e altri 15 con il maggioritario uninominale. Così chi è entrato a Montecitorio il 4 marzo 2018 senza preferenze degli elettori ma con il meccanismo dei listini bloccati non è detto ci riesca ancora. Soprattutto se nessuna nuova legge elettorale si affaccia all’orizzonte. Da due a tre sono i seggi che saltano nel primo collegio (Lombardia 1-01) che comprende Seregno, Monza e Gorgonzola. Ammesso e non concesso che le posizioni e i nomi siano quelli dell’ultima tornata, chi rischierebbe sarebbero Gloria Saccani Jotti di Forza Italia, il dem Gian Mario Fragomeli, il Cinque Stelle Davide Tripiedi e il leghista Massimiliano Capitanio. Mentre le porte di Roma resterebbero aperte per il capolista della Lega Paolo Grimoldi e Barbara Pollastrini del Pd. A sconvolgere ulteriormente le carte, rafforzando il centrodestra, l’ascesa nei sondaggi di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni, favorevoli al taglio dei parlamentari, e dati in continuo rialzo da vari istituti demoscopici: fra il 14% e il 18% nella penisola. Fattore che può contare parecchio visto che con l’attuale legge elettorale la ripartizione dei seggi avviene su base nazionale tra liste e coalizioni che hanno superato lo sbarramento e, solo dopo, all’interno delle stesse in base ai voti ottenuti nei collegi. Anche il collegio Lombardia 1-02 (Bollate, Cinisello, Sesto e Cologno per 6 deputati eletti con il proporzionale), dove nel 2018 il primo partito è stato il Movimento Cinque Stelle con quattro punti di vantaggio su Lega e Pd, verserà il suo tributo di due-tre seggi in caso di vittoria del fronte del Sì il 20-21 settembre. Chi dunque dovrà insistere per non essere ricandidato nelle stesse posizioni saranno l’azzurro Valentino Valentini, il democratico Gianfranco Librandi (ora in Italia Viva) e uno fra i grillini eletti nel 2018 Stefano Buffagni (oggi viceministro) e Paola Carinelli (molto molto vicina al reggente Vito Crimi). Milano, con i suoi 860.512 elettori, è l’unico collegio a trazione centrosinistra. Il Pd prendendo il 27,06% ha eletto Ivan Scalfarotto (ora con Matteo Renzi in Italia Viva) e Emanuele Fiano. Non verrebbe eletta probabilmente Laura Boldrini – volata nel frattempo con i dem – che due anni fa è entrata con Liberi e Uguali prendendo il 4,49%. Mentre il Movimento Cinque Stelle si è aggiudicato un solo seggio sui sette disponibili ai listini bloccati con Manlio Di Stefano. Scotterebbero le posizioni del leghista Alessandro Morelli (che però la Lega mai metterebbe in un collegio a rischio), di Pasquale Cannatelli di Forza Italia e di Carlo Fidanza (Fdi) poi sostituito a Montecitorio da Maria Teresa Baldini. Chiude la lista dei potenziali “tagli” il collegio Lombardia 1-04 che comprende le aeree di Legnano, Abbiategrasso e Rozzano per 671mila elettori e 6 posti alla Camera dei Deputati prima della riforma. Ora a rischiare sarebbero Lisa Noja eletta con il Pd (oggi in Italia Viva) e Cristina Rossello di Forza Italia che ha preso il 13,85%. Due a testa i deputati eletti con il proporzionale per Lega (Fabrizio Cecchetti e Fabio Boniardi) e Cinque Stelle (Riccardo Olgiati e Stefania Mammì) con questi ultimi che però ora devono scontare un pesante ribasso nei sondaggi rispetto alle elezioni del 2018.

Giancarlo Giorgetti spiazzato da Maroni.
Smentiva, ma adesso vuol fare il sindaco

(di Fabio Massa) Pare proprio che un po’ si sia risentito, Giancarlo Giorgetti. Certo, con la sua solita e proverbiale flemma. Ma quell’uscita di Roberto Maroni, disponibile a fare il sindaco di Varese, non se l’aspettava proprio. L’ex governatore ne aveva parlato con il Corriere (LINK QUI): “Io candidato? A dire il vero me l’ha chiesto proprio Salvini a Roma all’inizio di luglio, prima ancora di dirmi: ‘Come stai?’. Gli ho dato la mia disponibilità, ma ci sto ancora pensando”. In effetti l’autocandidatura arrivava a stroncare anche quella di Barbara Bison, sulla quale stava lavorando proprio Giancarlo Giorgetti. I maligni dicono che è un colpo basso di Salvini a Giorgetti, mentre altri – bene informati – dicono che è una fuga in avanti di Maroni. Certo, sembra una marcia indietro. Infatti proprio Roberto Maroni aveva smentito Affaritaliani.it Milano che scriveva di una proposta della Lega (fu Attilio Fontana a parlare con il suo predecessore) proprio per la poltrona di sindaco a Varese (LINK QUI). Poi, pochi giorni dopo, lanciava la candidatura di Meneghin. Insomma, avanti e indietro. Come in un loop, si è tornati al punto di partenza, che per la Lega è sempre e comunque Varese. Pare, con una irritazione da parte di Giancarlo Giorgetti che ormai aveva individuato la candidata da sostenere “sopravanzata” dalla fuga in avanti di Maroni. Adesso il cerino è nelle mani di Salvini: se appoggia Maroni irrita Giorgetti, e viceversa.

Spaccio e assembramenti, il Questore

fa chiudere la Gintoneria per 10 giorni

Vi ricordate la gintoneria di Lacerenza? Insomma, a Milano è abbastanza nota. E lui è un personaggio che pare debba andare a un reality e che ha anche scritto un libro in testa alle classifiche. Ora però una brutta tegola: il Questore di Milano ha disposto una chiusura forzata di dieci giorni per il locale. Il motivo? Diverse segnalazioni di attività illecite all’interno, come lo spaccio di droga e l’assembramento di persone, in evidente contrasto con la normativa per il contenimento del Covid-19. LEGGI

Tribunale europeo dei brevetti,

Torino sfida Milano: a Conte la scelta

C’è anche la candidatura di Torino per portare in Italia il tribunale europeo dei brevetti. E si va dunque verso un ballottaggio con Milano, la cui candidatura risale già a mesi addietro. Ora lo riconosce anche il Governo, per bocca del sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano. I dossier nelle mani del premier Giuseppe Conte LEGGI

Covid in Lombardia,
altri due decessi
Crescono i ricoveri in terapia intensiva

Coronavirus in Lombardia, i dati forniti da Regione aggiornati al 31 agosto. Aumentano guariti e dimessi (+10), e zero contagi a Mantova. A fronte di 9.866 tamponi effettuati sono 135 i nuovi positivi riscontrati. Due nuovi decessi, si registrano due ulteriori ricoveri in terapia intensiva.


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2-shooping

Consumi, bruciati 22 miliardi
Lombardia, allarme Confcommercio

Confcommercio Lombardia lancia l’allarme: “Rischio autunno nero per imprese e occupazione”. Covid e lockdown hanno portato a bruciare oltre 22 miliardi di consumi. Settembre e l’autunno si preannunciano molto difficili:  “Agire subito con misure concrete per aiutare il sistema economico”.


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Democrats push to register voters
in attempt to rip Texas from Trump

The state is crucial for Republicans if they want to retain the presidency. Their opponents are hoping the young and people of color can help them to victory. LEGGI