Home Pharma Il Niguarda secondo miglior ospedale d’Italia. Bosio: “Curiamo il paziente con un team multidisciplinare”

Il Niguarda secondo miglior ospedale d’Italia. Bosio: “Curiamo il paziente con un team multidisciplinare”

Il Niguarda secondo miglior ospedale d’Italia. Bosio: “Curiamo il paziente con un team multidisciplinare”

Ancora una volta un riconoscimento prestigioso. Il Niguarda di Milano è il secondo migliore ospedale d’Italia. A dirlo è la classifica di Newsweek, rivista generalista statunitense con 90 anni di storia. Per il quinto anno di seguito ha pubblicato la graduatoria relativa ai migliori ospedali del mondo e quella dei principali Paesi, Italia compresa.

Il direttore di Newsweek: “Non è solo questione di standard di cura, ricerca e innovazione”

“Non è solo questione di standard di cura, ricerca e innovazione – scrive il direttore Nancy Cooper – ma di consistenza: cioè quella capacità di attrarre le persone migliori e ottenere i migliori risultati per i pazienti, proprio come le più importanti nuove terapie e ricerche. E di tutti gli ospedali nel mondo, solo pochi riescono a fare questo di anno in anno”.

Bosio: “Il segreto di Niguarda è quello di saper gestire le patologie con un team multi-disciplinare”

A True-News.it, Marco Bosio, Direttore generale dell’ASST Niguarda di Milano, commenta, entusiasta, il risultato: “Il segreto di Niguarda è quello di saper gestire le patologie con un team multi-disciplinare. La forza di questo posto risiede nel saper soddisfare il paziente sia dal punto di vista clinico sia da quello umano con tutte le sue problematiche”.

Bosio: “Area urgenza-emergenza, cardiologia, radiologia: sono questi gli ambiti in cui spicchiamo come eccellenza”

Il Niguarda si distingue, in particolare, per la specializzazione in alcune cure. Continua Bosio: “Il fatto che da molti anni stiamo in questa classifica premia l’impegno di tutti gli operatori dell’ospedale. Area urgenza-emergenza, cardiologia, radiologia: sono questi gli ambiti in cui spicchiamo come eccellenza”. E a darne conferma  sono i numeri. In 10 giorni all’ospedale Niguarda di Milano sono stati eseguiti recentemente 14 trapianti, 9 di fegato e 5 di rene.

Due casi, fa sapere la struttura, sono stati resi possibili grazie a “donatori a cuore fermo’” di cui uno in circolazione extracorporea) con procedure complesse che non possono essere eseguite in tutti i centri.    “Un risultato così importante – commenta Luciano De Carlis, direttore del Transplant Center – è stato raggiunto grazie al lavoro integrato di équipe specialistiche, tecnologie di ultima generazione e laboratori accreditati secondo standard internazionali”.

Il modello integrato di presa in carico del paziente

Il Niguarda, alla luce della riforma della sanità lombarda e delle prospettive di innovazione finanziate dal Pnrr, insegue un modello incrociato di cura del paziente. “Da qualche anno – spiega Bosio – cerchiamo di non esaurire il nostro ambito, ma seguiamo la persona anche sul territorio. Vicino a casa, o tramite la telemedicina. Si cerca di tenere il paziente più vicino a casa”.

L’innovazione tecnologica

La tecnologia sia come telemedicina sia come strumento operativo nelle sale operatorie: “Stiamo sviluppando un altro ambito come la chirurgia robotica: abbiamo 4 robot. Siamo passati da fare 200 interventi in un anno ai 730 dello scorso anno”. Un’eccellenza che guarda al futuro della presa in carico del paziente.