Home Politics Lo strappo di Trump: il presidente Usa caccia Lisa Cook dal board della Fed

Lo strappo di Trump: il presidente Usa caccia Lisa Cook dal board della Fed

Lo strappo di Trump: il presidente Usa caccia Lisa Cook dal board della Fed

La decisione: rimozione “con effetto immediato”

Donald Trump ha ordinato la rimozione “con effetto immediato” di Lisa Cook dal Board dei governatori della Federal Reserve. L’annuncio è arrivato tramite una lettera pubblicata dallo stesso presidente sulla sua piattaforma Truth. Trump ha motivato la sua decisione con l’esistenza di “ragioni sufficienti per ritenere” che Cook abbia rilasciato “false dichiarazioni” per ottenere mutui ipotecari, menzionando presunte irregolarità su immobili in Michigan e ad Atlanta, Georgia.

Le accuse a carico di Cook

Secondo il contenuto della lettera e quanto dichiarato da Trump, la governatrice avrebbe “attestato, a distanza di due settimane, di voler utilizzare due diversi immobili come residenza principale, in modo da ottenere condizioni migliori”. “È inconcepibile che lei non fosse a conoscenza del primo impegno quando ha assunto il secondo, ed è impossibile che intendesse onorarli entrambi”, scrive Trump. Il tycoon ha anche sottolineato l’importanza dell’integrità all’interno della Fed: “La Federal Reserve ha un’incredibile responsabilità nel fissare i tassi d’interesse e regolare il mercato delle banche. Il popolo americano deve poter avere piena fiducia nell’onestà di coloro a cui è affidato il compito di governarla. Vista la sua condotta ingannevole e potenzialmente criminale in materia finanziaria, non possono avere fiducia nella sua integrità, così come non la ho io”, prosegue Trump. Di qui la conclusione: “il rispetto delle leggi impone la sua immediata rimozione dall’ufficio”.

Il precedente: mai applicata la norma sulla “giusta causa”

La mossa di Trump si fonda su una storica prerogativa concessa al presidente degli Stati Uniti, che prevede la possibilità di rimuovere i governatori della Fed solo per “giusta causa”. Tuttavia, questa norma non era mai stata applicata prima. Trump aveva pubblicamente anticipato nei giorni scorsi le sue intenzioni: “Se non si dimetterà, la licenzierò”, aveva dichiarato rivolgendosi a Cook, primo membro afroamericano nell’organo esecutivo della Federal Reserve, nominato da Joe Biden nel 2022.

La reazione di Lisa Cook

Lisa Cook, tramite il suo avvocato Abbe Lowell, ha fatto sapere che non intende dimettersi: “Non esiste alcuna ragione legale per farlo”, ha dichiarato. Cook ha contestato la legittimità del tentativo di Trump: “Il presidente Trump ha dichiarato di volermi licenziare ‘per giusta causa’, quando non esiste alcuna giusta causa ai sensi di legge, e non ha l’autorità per farlo”, ha affermato la governatrice, aggiungendo la propria intenzione di adottare “tutte le misure necessarie per impedire il suo tentativo di agire illegalmente”. Una posizione condivisa dal suo avvocato, pronto a dare battaglia legale sulla questione. “È probabile che la controversia sfocerà in una battaglia legale”, si legge tra le fonti consultate.

Pressioni sulla Fed e possibili scenari futuri

Secondo fonti interne, la scelta di Trump si inserisce nel più ampio contesto di crescenti pressioni esercitate dalla Casa Bianca sulla Federal Reserve per ridurre i tassi d’interesse. Dopo aver puntato il dito, in passato, contro il presidente della Fed Jerome Powell, accusandolo di gestione inappropriata delle risorse della Banca centrale, Trump ha avviato una serie di manovre per cambiare la composizione del board of governors. Recentemente aveva già nominato Stephen Miran per sostituire la democratica Kugler, dimissionaria a sorpresa. Con la potenziale uscita di Cook, si aprirebbe un nuovo posto per un alleato dell’attuale amministrazione, spingendo la Fed verso una minoranza democratica e consolidando la presenza di membri favorevoli alle politiche trumpiane.

Verso una battaglia legale

Il Dipartimento di Giustizia aveva già aperto un’indagine sulla presunta falsificazione di documenti da parte di Lisa Cook. Tuttavia, il suo avvocato ritiene che non sussistano prove sufficienti a configurare una “giusta causa” per il licenziamento, come richiesto dal Federal Reserve Act. La vicenda appare dunque destinata a proseguire nelle aule di tribunale. Il caso solleva questioni rilevanti sull’indipendenza della Banca centrale americana, storicamente mantenuta al riparo dalle interferenze politiche. Come osservato nelle fonti, “in ogni caso rappresenta una picconata all’indipendenza della Banca centrale, da tempo nel mirino della Casa Bianca”.

Un nuovo equilibrio alla Fed?

Il Board dei governatori della Federal Reserve è composto da sette membri, nominati dal presidente degli Stati Uniti. Al momento, conta tre democratici — tra cui Cook — e tre repubblicani. Se la rimozione di Cook sarà effettiva, si dipingerà uno scenario con due posti vacanti e la possibilità di ulteriori nomine di membri fedeli all’attuale presidente, con effetti importanti sul futuro delle politiche monetarie americane.