Home Politics Geopolitics Global Sumud Flotilla, il giallo dell’esplosione a bordo dell’imbarcazione di Greta Thunberg

Global Sumud Flotilla, il giallo dell’esplosione a bordo dell’imbarcazione di Greta Thunberg

Global Sumud Flotilla, il giallo dell’esplosione a bordo dell’imbarcazione di Greta Thunberg

Nella notte tra lunedì e martedì, la “Family Boat” della Global Sumud Flotilla, principale imbarcazione del convoglio umanitario diretto a Gaza, è stata protagonista di un misterioso episodio mentre si trovava ancorata in acque tunisine, al largo del porto di Sidi Bou Said. A bordo, tra gli altri, la nota attivista ambientale Greta Thunberg, l’ex sindaca di Barcellona Ada Colau e diversi membri del comitato direttivo della Global Sumud Flotilla.

Le immagini dell’attacco

Le prime immagini diffuse sui social ufficiali della missione documentano i danni: nessun ferito e danni strutturali contenuti, ma la prua annerita da un incendio divampato in seguito a una forte esplosione avvenuta alle 23:29 (ora locale). Video e riprese dalle telecameri di sicurezza della barca mostrano un oggetto già in fiamme cadere dall’alto e un improvviso lampo di luce che illumina la scena. “Siamo stati colpiti da un drone”, denunciano gli attivisti della missione, condividendo diversi video considerati inequivocabili.

Versioni a confronto: drone o incendio accidentale?

Il racconto degli attivisti contrasta con quello delle autorità tunisine. Il portavoce della Guardia nazionale tunisina, Houcem Eddine Jebabli, ha dichiarato che “non sono stati rilevati droni” e che, secondo le prime indagini, “l’incendio è scoppiato nei giubbotti di salvataggio a bordo”, escludendo qualsiasi attacco esterno. Ma dal coordinamento della Flotilla ribadiscono che si tratta “al 100% di un drone che ha sganciato una bomba”. Un attivista italiano a bordo della Family Boat ha rivelato: “Sono saliti a bordo due poliziotti tunisini, pensavamo raccogliessero le prove e invece le hanno fatte sparire. Per la Tunisia ammettere un attacco sarebbe un problema”.

Le dichiarazioni della Flotilla dopo l’incidente

Nonostante lo shock per l’esplosione, gli organizzatori confermano che nessuno degli attivisti è rimasto ferito e che la missione umanitaria non si ferma: “Atti di intimidazione non fermeranno la missione e l’iniziativa prosegue con determinazione”. La Flotilla ha convocato una conferenza stampa con membri del comitato direttivo e leader della società civile, per raccontare le testimonianze dirette e fornire aggiornamenti sulla spedizione “per rompere l’assedio illegale di Israele su Gaza attraverso azioni pacifiche e non violente”.

Flotilla, la reazione della politica: accuse e richieste di chiarezza

L’episodio ha immediatamente attirato l’attenzione del mondo politico italiano ed europeo. “La nave è stata colpita da un razzo che ha poi causato le fiamme a bordo”, sostiene il co-portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli. “Questo video smentisce in maniera inequivocabile la versione delle autorità tunisine, secondo cui l’incendio sarebbe divampato tra i giubbotti salvagente”.

Nicola Fratoianni, deputato di Avs, punta il dito contro Israele: “Poche ore fa Israele ha attaccato una delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla. La nave era in acque territoriali tunisine, ma questo evidentemente non ha fermato il governo di Netanyahu, che ancora una volta fa carta straccia del diritto internazionale e bombarda una nave che trasporta aiuti alimentari. Ci aspettiamo parole chiare dal governo italiano e dai governi europei. Subito”.

Francesco Silvestri, capogruppo M5S in commissione Esteri, ha affermato: “L’attacco alla missione Flotilla è gravissimo. Israele sta usando la fame come strumento di guerra e l’Italia deve smetterla di finanziare il genocidio dei palestinesi attraverso l’acquisto di armi israeliane”.

Anche dal Parlamento europeo arrivano messaggi di solidarietà e richieste di accertamenti sull’accaduto: “La Global Sumud Flotilla è stata attaccata di notte. Non ci sono dubbi su chi sia dietro questo crimine efferato”, scrive il gruppo della Sinistra Ue, rassicurando sulle condizioni delle eurodeputate presenti a bordo.

Prosegue la missione, tra accertamenti e tensione

La flottiglia, composta da circa venti imbarcazioni partite da Barcellona e dirette verso la Striscia di Gaza, si prepara a ricongiungersi con altre navi provenienti da Sicilia e Grecia. “La nostra missione pacifica per rompere l’assedio a Gaza continua con determinazione e fermezza”, sottolineano ancora gli organizzatori sui canali social. Nonostante le indagini tunisine in corso e le divergenze sulle cause dell’esplosione, la Flotilla intende proseguire il suo viaggio, rivendicando la natura umanitaria della propria iniziativa e la volontà di portare aiuti alla popolazione palestinese.

L’episodio, che resta avvolto dal mistero tra versioni contrastanti e poche certezze, solleva nuovi interrogativi sulla sicurezza delle missioni civili nel Mediterraneo e conferma la tensione crescente attorno alla questione dell’assedio di Gaza. La verità sull’eslosione e su quanto realmente accaduto nelle notte al largo della Tunisia rimane, per ora, ancora tutta da definire.