Home Primo Piano W la blasfemia: è più fluido il Gesù di Siviglia o l’Amadeus di Vanity Fair?

W la blasfemia: è più fluido il Gesù di Siviglia o l’Amadeus di Vanity Fair?

W la blasfemia: è più fluido il Gesù di Siviglia o l’Amadeus di Vanity Fair?

Gesù fluido a Siviglia. Potrebbe sembrare un’imprecazione blasfema, invece è mera cronaca dei fatti. In queste ore sta facendo discutere lo scatto del fotografo spagnolo Salustiano Garcia, classe 1965, che ha immortalato un Messia “effemminato”. L’immagine appartiene a uno shooting artistico pensato “per promuovere la Santa Pasqua” che, quest’anno, ricorrerà il prossimo 31 marzo. Ciò a dire che la Chiesa Cattolica, almeno in terra iberica, sta lavorando a un restyling lato marketing per rendersi più appetibile all’Instagram aesthetic del pubblico mainstream. Come un Achille Lauro qualsiasi. Mentre c’è chi parla apertamente di “aberrazione” e sempre a proposito di “Settimana Santa” qui da noi sulla cover di Vanity Fair spunta un Amadeus tutto vestito di rosa, con tanto di volant e merletti. Per promuovere, in questo caso, l’imminente Festival di Sanremo. Come se la kermesse, di nuovo, avesse bisogno di farsi pubblicità. Dunque, per cosa ci indigneremo oggi?

 

Gesù fluido a Siviglia, come se fosse la prima volta

Gesù fluido a Siviglia. Chi ha commissionato lo scatto, ossia il Consiglio Generale delle Confraternite iberiche, si dice entusiasta: “Rappresenta il lato radioso della Settimana Santa”, commentano. Questo mentre L’IPSE, il solito gruppo cattolico ultraconservatore, sta già facendo la voce grossa definendo lo scatto “vergognoso, un’aberrazione”. Sostenitore della quota scempio, anche il partito di estrema destra Vox, molto caro alla nostra Giorgessa. Il leader della sempre timida fazione bolla l’immagine come “una oscena provocazione”.  I contestatori danno l’idea di essersi persi qualche decennio di vita e opere di David Lachapelle, giusto per citare solo un esempio. Non è certo la prima volta che vediamo un Gesù fluido con l’aspetto da modello lascivo, ma pare sia sempre un’ottima scusa per alzare un po’ di caciara spicciola. “Avanguardia pura!”, esclamerebbe senza entusiasmo Miranda Priestly de Il Diavolo Veste Prada. Decisamente più inedita, invece, la versione-confetto di Amadeus, comparsa sulla cover di Vanity Fair. Occupiamocene, dunque.

Gesù fluido a Siviglia. Lo scatto delle polemiche
Gesù fluido a Siviglia. Lo scatto delle polemiche

Gesù fluido a Siviglia, Amadeus in rosa e volant su Vanity Fair

La Settimana Santa spagnola e quella italiana hanno un punto in comune: la fluidità (almeno nella rappresentazione) dei loro protagonisti. Se, come scritto, Gesù fluido non è esattamente una novità, Amedeo Sebastiani versione Rosa Chemical, invece, sì. A “scattarlo”, l’influencer col pallino per la fotografia Nima Benati che lo immortala in tunica rosa damascata, piena di volant e con una Sacra Bibbia in mano. Conterrà la traduzione del sacro testo del brano di Geolier? Chissà. L’atmosfera dello shooting sembra comunque piuttosto blasfema e stiamo già mettendo i popcorn nel microonde in attesa che Pillon e compagnia se ne accorgano. “Se vuoi fare lo show, devi essere imprevedibile”, professa Ama. E la testata fa sapere che “questa cover fa parte di un sogno più ampio che prenderà forma durante il prossimo Sanremo”. Si sentiva la mancanza di qualche grossa polemica pre-festivaliera. Menomale che Vanity Fair c’è. Il Gesù fluido di Siviglia può accompagnare solo. 

Amadeus sulla copertina di Vanity Fair