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Soldi, soldi, soldi… la Uefa è il bancomat del calcio italiano

Finale di Champions League 2023

La sconfitta in finale della Roma a Budapest contro il Siviglia ha aperto la dieci giorni di gloria del calcio italiano. Petto in fuori a giocarsi la possibilità di portare a casa tutte e tre le competizioni Uefa con un salto nel passato impossibile da pronosticare a inizio stagione. Non è solo questione di orgoglio sportivo. Anzi.

La Uefa, il più magnifico sponsor del calcio italiano

Il percorso di Inter, Roma e Fiorentina ma anche la semifinale Champions del Milan, quella in Europa League della Juventus e i quarti del Napoli nelle coppe più importante hanno riversato sulla Serie A una montagna di soldi. Di fatto la Uefa, con il suo sistema di montepremi, bonus, suddivisione del market pool televisivo e incentivi legati al ranking delle ultime dieci stagioni si è trasformato nello sponsor più munifico del calcio italiano.

Denaro fresco alle sette sorelle in Europa

A fine giugno si faranno i conti definitivi, ma già ora la Serie A sa di aver incassato da Nyon un assegno da 383,4 milioni di euro che possono diventare oltre 400 in caso di vittorie nelle finali e onda lunga che deriva dalla Supercoppa Europea in programma formalmente nella prossima stagione ma legata ai risultati di questa. Denaro fresco e che sarà bonificato alle sette sorelle protagoniste della campagna d’Europa alla fine del mese d’agosto, regalando un boost importante in avvio del prossimo campionato.

I 100 milioni Uefa all’Inter finalista di Champions

La fetta più importante del tesoro Uefa per i nostri club è ovviamente destinata all’Inter finalista delle Champions League: 100 milioni di euro che possono diventare 108 in caso di trionfo a Istanbul contro il Manchester City. Numeri che non tengono conto dell’indotto, ovvero degli incassi di San Siro che sono stati particolarmente ricchi fino ad arrivare al record assoluto di 12,5 milioni lordi per l’Euroderby di ritorno contro il Milan.

I rossoneri si prendono 85 milioni del ricco montepremi e anche grazie alla corsa della squadra di Pioli potranno chiudere il bilancio al 30 giugno in equilibrio o con un piccolo segno positivo. Quasi un miracolo considerando lo sprofondo lasciato dalla gestione di Yonghong Li. Alle spalle delle milanesi c’è il Napoli con 77 milioni di euro.

Per la Juve 65 milioni per la Coppa Uefa

La Juventus che si è divisa tra Champions ed Europa League ha messo insieme 65,3 milioni di cui 10,3 conquistati arrivando fino alla semifinale poi persa contro il Siviglia. Tradotto: anche retrocedere nella seconda coppa dopo il girone di Champions può dare opportunità economiche interessanti a patto di affrontare la primavera europea con serietà e l’obiettivo di andare il più possibile avanti. La Roma finalista di Europa League riceverà un assegno da 25,3 milioni di euro, la Fiorentina che si giocherà a Praga la Conference ne ha presi non meno di 16,9 mentre la Lazio che è stata la prima a salutare la compagnia si deve accontentare delle briciole: 13,9.

A sorprendere è l’incremento rispetto alla stagione 2021/2022 quando la Serie A si era fermata a 274 milioni di euro: +40% che dovrebbe convincere presidenti e allenatori sulla bontà della scelta di non selezionare gli impegni e gli obiettivi stagionali, spesso sacrificando le coppe europee come scocciatura che danneggia per il campionato.

Una nuova formula ancora più ricca

Vale per il presente e, a maggior ragione, per il futuro visto che dal 2024 scatterà la nuova formula della Super Champions League a 36 squadre con aumento del montepremi destinato ai club da 2,7 a 3,5 miliardi di euro. Una grande opportunità con dentro un monito: guai a stare fuori, si rischia di veder crescere in maniera esponenziale il gap tra chi partecipa al ballo principale e chi si deve rassegnare a guardare dal buco della serratura.