Home Politics Vigilanza Rai della discordia: M5S ad alta tensione sul siluramento di Riccardi

Vigilanza Rai della discordia: M5S ad alta tensione sul siluramento di Riccardi

Opposizioni - Conte

Perché potrebbe interessarti questo articolo? La commissione di Vigilanza Rai partirà la prossima settimana: martedì è stata convocata la prima seduta. La presidenza andrà al Movimento 5 Stelle, come previsto, ma il nome è cambiato: non più il deputato Riccardo Ricciardi, ma Barbara Floridia. Una svolta che alimenta malumori, anche per come è maturata. E adesso si apre la partita del capogruppo al Senato. 

La lettera di convocazione è arrivata ufficialmente: la Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, meglio nota come Vigilanza Rai, si riunirà per la prima volta martedì 4 aprile. All’ordine del giorno l’elezione del presidente, dei due vicepresidenti e dei segretari, insomma gli organismi interni che consentiranno l’avvio dei lavori. Telenovela finita, quindi? In parte sì, ma nel Movimento 5 Stelle il passaggio non è stato propriamente indolore. Qualche strascico potrebbe esserci fino nelle prossime settimane.

Floridia presidente della Vigilanza Rai

La guida della Vigilanza Rai andrà a Barbara Floridia, attuale capogruppo del M5S al Senato, con un sorpasso operato nelle ultime ore ai danni del collega di partito, il deputato Riccardo Ricciardi. Era infatti lui il prescelto da Giuseppe Conte, che gli aveva garantito pieno sostegno nella corsa all’incarico. Tanto che in fase di designazione nell’organismo erano stati lasciati fuori l’ex ministro, il senatore Stefano Patuanelli, e l’ex sindaca di Torino e oggi deputata, Chiara Appendino. Indicate come scelte preferite del centrodestra, i cui voti sono necessari a eleggere il nuovo presidente. Peraltro Appendino non ne era proprio entusiasta: ha preferito chiamarsi fuori. Così tra i nomi inseriti dai pentastellati erano stati inseriti profili meno noti. Tranne uno: Floridia, che peraltro ha designato se stessa, visto che tocca ai capigruppo individuare i nomi che rappresentano il gruppo nella commissione.

Vigilanza Rai: “L’operazione era palese: Ricciardi è stato silurato per fare spazio a Floridia”

L’operazione era palese: Ricciardi è stato silurato per fare spazio a Floridia“, osserva un componente della prossima commissione, area centrosinistra. E che nel Movimento l’aria non fosse serena era chiaro all’irrigidimento dei parlamentari contiani di fronte alla questione della Vigilanza Rai. La mossa può rappresentare la prima grana in un gruppo al fianco dell’ex presidente del Consiglio, senza se e senza ma? “Siamo sempre con il presidente”, è la sintesi. Da ambienti 5 Stelle la colpa viene scaricata sugli altri partiti, soprattutto quelli della maggioranza: “Non possiamo rischiare che venga eletta Boschi. Con il veto su Ricciardi ci sarebbe stato il colpo di mano”, è il ragionamento.

Vigilanza Rai, un altro fronte per Giuseppe Conte

Il deputato non ha commentato la scelta di cambiare nome, ma la delusione è giustificabile: “È Ricciardi il nostro candidato”, ripetevano come un disco rotto nel M5S nei giorni scorsi. Anche se l’inserimento nella lista di Floridia non era passato inosservato. Adesso, peraltro, per Conte si apre un altro fronte: l’indicazione di un nuovo capogruppo, perché in caso di elezione – come ormai sembra scontato – Floridia dovrà dimettersi.

E qui si ricomincia daccapo. Il sostituto naturale sarebbe Patuanelli, che sarebbe così ricompensato dalla mancata designazione in commissione. Ma nel M5S c’è chi abbozza un sorriso di fronte all’ipotesi: scavando si scopre che Conte preferisce tenere l’ex ministro più in disparte. Lo ritiene un profilo ingombrante, certo non un competitor per la leadership, ma sicuramente uno che può rivendicare una certa autonomia. Così la vera favorita a guidare i senatori del Movimento 5 Stelle è Alessandra Maiorino, attuale vice di Floridia a Palazzo Madama.

Non è da escludere la terza incomoda: Mariolina Castellone

Sarebbe un segnale di continuità e, secondo quanto apprende True-news.it, il modo per conservare lo schema della parità di genere nei ruoli apicali in Parlamento. E per lo stesso motivo non è da escludere la terza incomoda: Mariolina Castellone, che già nella scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo. Fu eletta in quota Di Maio, visto che Conte avrebbe voluto confermare il suo fedelissimo, Ettore Licheri. Successivamente, però, Castellone si è allontanata dalle posizione di Di Maio, trasformandosi in una convinta contiana. Una qualità che potrebbe riportarla a essere capogruppo, uscendo dal cono d’ombra in cui è finita in questo inizio di legislatura.