Home Economy Centro Sperimentale di Cinematografia, il feudo di Franceschini che vive di soldi pubblici

Centro Sperimentale di Cinematografia, il feudo di Franceschini che vive di soldi pubblici

Centro Sperimentale di Cinematografia, il feudo di Franceschini che vive di soldi pubblici

Il governo vuole mettere le mani sulla governance del Centro Sperimentale di cinematografia, gli studenti, il mondo del cinema e la sinistra italiana si oppongono con un sonoro “giù le mani dalla cultura”. Intanto, mentre continuano le proteste degli allievi della storica scuola, impegnata da ottant’anni nella formazione d’eccellenza per le professioni del cinema,  l’emendamento della Lega, che amplia di fatto il potere governativo nella scelta dei vertici di via Tuscolana, a scapito del Consiglio d’amministrazione, è stato approvato. C’è chi parla di un assalto a quello che finora è stato un feudo del Pd e di Dario Franceschini. Che, così come sta cercando di fare il centro-destra, ha negli anni piazzato i suoi uomini ai vertici della prestigiosa scuola.

Centro Sperimentale di Cinematografia, il bilancio 2022

Una fondazione che, come ha potuto verificare True-News.it, sfogliando il bilancio 2022, campa di soldi statali. Nell’ultimo esercizio disponibile, si segnalano ricavi pari a oltre 21 milioni, di cui però ben 14.300.000 derivano da contributi pubblici. Le vendite e le prestazioni della Csc, che si occupa, oltre della formazione, anche della vendita di pubblicazioni editoriali legate alla sua storia, si fermano a 1.868.433 euro. In aumento rispetto al 2021 ma pur sempre irrisorie. In pratica, soltanto il 15% del fatturato è opera della Scuola. Che nel 2022 ha speso oltre 19 milioni di euro: 1.238.315 euro per le utenze, 1.371.519 per assistenza e manutenzione, ben oltre 2 milioni alla voce “compensi collaborazioni coordinate e a progetto”. In totale i costi per i servizi ammontano a più di 9 milioni di euro. Mentre per il personale, la Scuola spende oltre 7 milioni. Ne deriva, quindi, un utile di 1.575.005 in netta diminuzione rispetto ai 3.637.410 dell’anno precedente.

Il patrimonio e l’acquisizione della CSC Productions srl

Lo stato patrimoniale evidenzia un aumento, di certo non vertiginoso,  dei diritti di brevetto industriale (da 8.033.058 del 2021 a 8.963.108 del 2022) e anche del patrimonio filmico, derivante dall’acquisizione dell’archivio della CSC Productions srl, ormai chiusa. Nelle note integrative si legge che “tenuto conto dell’ingresso della Fondazione in chiusura di bilancio non si è tenuto conto dell’ammortamento dei diritti”.

In aumento, da oltre 2 milioni a circa 5 milioni, i crediti verso altri mentre la disponibilità liquida ha visto un calo dai 17 milioni del 2021 ai 14 dell’esercizio successivo. La società gode di una buona gestione: oltre 12 milioni di riserve, anche grazie, come detto, all’aiuto considerevole dello Stato.  E anche dalle Regioni in cui la Scuola è presente con le sue sedi distaccate: Lombardia, Piemonte, Sicilia, Abruzzo e Roma. Quest’ultima, la sede centrale, contribuisce ai ricavi per ben 19 milioni di euro. Il Centro Sperimentale di Cinematografia è un affaire tutto romano.

Centro cinematografia sperimentale: cda, le proposte dell’emendamento della Lega

La polemica che travolge politica e media riguarda la volontà del governo di cambiare le norme per la nomina dei vertici. Il testo presentato dalla Lega amplia di fatto il potere governativo nella scelta dei vertici di via Tuscolana, a scapito del Consiglio d’amministrazione. Soppresso il ruolo di direttore generale, si amplia la composizione del Cda, che da 4 passa a 6 membri: tre designati dal ministro per i beni e le attività culturali, uno dal ministro dell’Università e della ricerca, uno dal ministro dell’Istruzione e del merito e uno dal ministero dell’Economia. Allo stesso tempo tempo, tuttavia, l’organo perde la competenza di nominare il Comitato tecnico scientifico, che passa in capo al ministero della Cultura. Il Cts, si legge nel testo del centrodestra, “è nominato con decreto del ministro della Cultura ed è composto dal presidente, indicato dal medesimo ministro, e da sei componenti (oggi sono 4 ndr), designati, rispettivamente, tre dal ministro della Cultura, uno dal ministro dell’Università e della Ricerca, uno dal ministro dell’Istruzione e del merito ed uno dal ministro dell’Economia e delle finanze”. Oltre a mantenere le attuali competenze, il Comitato dovrà anche esprimere il parere “sulle modifiche allo statuto” e in merito alle nomine “del preside della Scuola nazionale di cinema, del Conservatore della Cineteca Nazionale nonché dei docenti della Scuola Nazionale di cinema”, che spettano al Cda.

Cda, nomi e compensi. 100mila euro alla presidente Donzelli, 110mila al direttore generale

Attualmente la presidente è Marta Donzelli, nominata da Franceschini. Marta Donzelli – si legge sul sito della Fondazione – è nata a Torino ed è da anni una delle più attive produttrici del cinema italiano. Laureata in filosofia, è stata per molti anni responsabile della segreteria editoriale della Donzelli Editore. Nel 2004 ha fondato, insieme con Gregorio Paonessa, la Vivo Film. Donzelli, secondo il bilancio 2022 visionato da True-News.it, percepisce un compenso annuo di 100mila euro. 

Del cda fanno parte ora solo Cristiana Capotondi e Guendalina Ponti dopo la tragica scomparsa di  Andrea Purgatori. Nomi vicini al giro Franceschini. Che a Capotondi ha affidato nel 2021 anche un altro incarico pubblico: l’attrice fa anche parte dell’Osservatorio per la parità di genere del Ministero della Cultura.  Ed è stata legata sentimentalmente ad Andrea Pezzi, con cui ha avuto una figlia. Pezzi, ex veejay di Mtv, è stato al centro di un’inchiesta di Report che ha puntato gli occhi sugli affari d’oro tra il patron di Tim Vivendi e l’ imprenditore, diventato uomo di fiducia del miliardario francese. Gli affari di Pezzi volano: con 234 persone impiegate in tutto il mondo, ricavi netti sui 30 milioni di euro nel 2022 e un gestito media sulla piattaforma di oltre 250 milioni, Mint è stata citata da Business Insider Usa come una della aziende europee da tenere d’occhio nel 2023.

Guendalina Ponti è, invece, un avvocatessa specializzata in diritto d’autore, diritto cinematografico, proprietà intellettuale e diritto internazionale cinematografico.  Ponti, con gli altri due membri del Cda di stampo Franceschini, si è riunito nel 2022 sette volte percependo in totale 3873 euro.