Scossone in Giunta: le dimissioni di Giancarlo Tancredi
A meno di ventiquattro ore dalle dimissioni dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi, la città si trova costretta a una svolta improvvisa. Tancredi lascia il proprio incarico dopo le richieste di arresti domiciliari da parte della Procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta sull’urbanistica che coinvolge anche il sindaco Giuseppe Sala. In Consiglio comunale non è mancato il momento della resa dei conti: «Ancora una volta si cerca di ridurre temi complessi al tatticismo politico e all’individuazione di un capro espiatorio su cui scaricare ogni responsabilità – ha affermato Tancredi – sarà interessante vedere tolto di mezzo l’assessore caduto in disgrazia e ancora in assenza di quella legge nazionale di riforma organica complessiva di cui io sempre ho spiegato la definizione e l’approvazione, come cambierà l’urbanistica di Milano».
L’interim a Scavuzzo: soluzione temporanea
Le delicate deleghe all’Urbanistica, in questa fase cruciale per le sorti milanesi, sono state affidate oggi temporaneamente alla vicesindaca Anna Scavuzzo. «Le deleghe a qualcuno vanno date, quindi vanno ad Anna Scavuzzo», sottolinea con fermezza il sindaco, precisando: «È una soluzione temporanea, è chiaro che non è la soluzione con la quale potremo lavorare perché manca ancora molto tempo alla fine del mandato». Sala insiste sulla necessità di evitare scelte affrettate: «Non voglio prendere una decisione con un’urgenza che può portarci anche a fare riflessioni sbagliate, voglio pensarci». Nella narrazione del sindaco prende quota una strategia di attesa, consapevole che ogni passo falso potrebbe compromettere ancora di più la tenuta dell’esecutivo
L’intervento di Beppe Sala in Consiglio comunale
Durante il consiglio comunale di lunedì 21 luglio, Sala ha respinto le accuse e dichiarato senza esitazione: «Le mie mani sono pulite. Se la mia maggioranza mi sostiene con coraggio, io ci sono». Senza affrontare i nodi dei conflitti d’interessi emersi dall’inchiesta, il primo cittadino si è limitato a registrare che le critiche più aspre arrivano «dalla componente verde, è sempre stato così», ma si è detto convinto che «questa situazione possa portare anche a un rafforzamento della coesione della maggioranza».
Sala: “Ho l’impressione che le mie dimissioni non avrebbero fatto comodo a nessuno”
Oggi parlando con i cronisti il sondaco ha commentato: «Ho un po’ l’impressione che le mie dimissioni non avrebbero fatto comodo a nessuno, né al centrosinistra ma neanche al centrodestra». E rincara: «Tutti parlano ma tenersi sulle spalle una situazione così pesante, non so chi l’avrebbe fatto in questo momento». Sull’onestà dell’operato di Tancredi e della stessa amministrazione, il sindaco insiste: «Credo molto nella sua onestà e mi spiace per come sia finita, guardiamo avanti».
Dossier San Siro e altri fronti caldi
Mentre il terremoto giudiziario scuote la giunta, il dossier San Siro resta al centro dell’agenda politica. Sala richiama il rispetto delle scadenze già annunciate: «Tendenzialmente entro fine settembre bisognerà che il Consiglio comunale si esprima se vogliamo rispettare, come mi pare doveroso, il vincolo posto dalla sovrintendenza». Il sindaco non nega che le tempistiche non sono quelle da lui auspicate: «Avremmo preferito cominciare la discussione in Consiglio comunale in luglio ma in questo momento non è una cosa saggia, quindi a settembre si ricomincia». La partita sul futuro dello stadio resta sospesa, con una delibera di giunta ancora tutta da costruire e una città che osserva con apprensione.