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Chi è Paolo Damilano: magnate dell’acqua, candidato sindaco a Torino

Chi è Paolo Damilano: magnate dell’acqua, candidato sindaco a Torino

Chi è Paolo Damilano? Il candidato civico a sindaco di Torino supportato dalla coalizione del centrodestra è un imprenditore di successo. Lavora nell’ambito del vino e dell’acqua minerale e si è recentemente dato anche alla ristorazione. Ha ottenuto il 38,9% dei voti al primo turno delle elezioni amministrative di Torino: il 17 e il 18 Ottobre lo aspetta il ballottaggio con Stefano Lo Russo.

Chi è Damilano, il successo imprenditoriale

Nato a Torino nel 1965Paolo Damilano è a capo, insieme a suo fratello, del gruppo imprenditoriale Damilano specializzato in vino e acqua minerale. Damilano possiede una storica cantina di Barolo che appartiene alla sua famiglia da generazioni. Il Gruppo Damilano controlla ben sette marchi di acqua minerale: Monviso, Alpi Cozie, Valmora, Fonte delle Alpi,  Mugniva, Sparea e Martina.  Secondo un articolo del Sole 24 Ore del 2019, il gruppo è in grado di fatturare 75 milioni l’anno. Sempre al Sole 24 Ore, Paolo Damilano racconta: “Rispettare e far crescere i business di famiglia è sempre stato il nostro obiettivo, sin da quando negli anni Cinquanta mio padre Giovanni ha fondato a Torino l’azienda Morra, società che imbottigliava quartini di vino per la ristorazione collettiva delle mense aziendali”

Recentemente, Paolo Damilano ha espanso il suo business alla ristorazione, con l’acquisizione del Pastificio Defilippis e la riapertura nel 2013 dello storico Bar Zucca.

Ballottaggio a Torino: “Risultato storico”

Paolo Damilano andrà in ballottaggio con Stefano Lo Russo per la posizione di sindaco di Torino. Si andrà alle urne il 17 e il 18 Ottobre. Questa sera, il candidato del centrodestra è stato intervistato dal Quotidiano Nazionale: “Risultato storico, Torino ha dato una dimostrazione di unità che è stata recepita da parte dell’elettorato. Il centrodestra va al ballottaggio, è un dato molto rilevante. Dobbiamo lavorare in questi quindici giorni perché c’è stato un grande astensionismo. Dobbiamo portare il maggior numero di persone a votare e a votare per il nostro programma e le nostre idee”.