Home Politics Architetti, tris d’assi: dopo Tancredi anche Mazzoleni assessore a Torino. Oggioni per la Commissione Paesaggio?

Architetti, tris d’assi: dopo Tancredi anche Mazzoleni assessore a Torino. Oggioni per la Commissione Paesaggio?

Architetti, tris d’assi: dopo Tancredi anche Mazzoleni assessore a Torino. Oggioni per la Commissione Paesaggio?

Sono gli architetti i veri vincitori delle elezioni comunali. A dare il là alle danze è stato Giancarlo Tancredi. L’ormai ex dirigente dell’Urbanistica di Milano, chiamato da Beppe Sala come assessore in giunta, e impegnato sin dalle prime battute a mettere mano su dossier pesanti come quello per il nuovo stadio di Milan e Inter. Ma Tancredi non è l’unico “tecnico” con incarichi di prestigio giunto in soccorso della politica dopo le elezioni comunali del 3-4 ottobre.

Paolo Mazzoleni è il nuovo assessore all’Urbanistica di Torino

Paolo Mazzoleni, Presidente uscente dell’Ordine degli architetti di Milano (si è finito di votare il 15 ottobre per il rinnovo del Consiglio e il 31 ottobre si procederà al passaggio di consegne), sarà assessore anche lui. A Torino, nella giunta di centrosinistra del sindaco Stefano Lo Russo, con deleghe all’Urbanistica, Edilizia privata e Grandi infrastrutture dei trasporti. Colpo grosso per il socio dello studio BeMa. La chiamata dall’ex Capitale del Regno arriva dopo anni spesi professionalmente a Milano come rappresentante di una delle principali élite culturali ed economiche della città.

Ordine degli architetti di Milano: è Alberto Bortolotti il più votato

Sotto la Madonnina le mosse nel settore non sono affatto finite. Il più votato all’Ordine professionale? Come anticipato da True-News è stato il giovane e rampante Alberto Bortolotti, con 684 preferenze. In totale hanno votato 2.488 architetti iscritti all’Ordine di Milano, il 19,7%, meno di uno su cinque, confermando il tradizionale problema di “rappresentanza” che tocca, a onor del vero, tutti i diversi ordini professionali.

Ordine degli architetti: l’ex dirigente Giovanni Oggioni verso la Commissione Paesaggio?

Il secondo per preferenze? Un altro dirigente del Comune di Milano: l’architetto Giovanni Oggioni con 673 voti (a pari merito con la collega Simona Ferrandini). Appena pensionato, Oggioni è stato dal 2017 il potente Direttore dello Sportello Unico Edilizia (Sue) del Comune di Milano e numero due della Direzione Urbanistica di Palazzo Marino, dopo una carriera spesa fra pubblico e privato. Ora approda al Consiglio dell’Ordine come “mister preferenze” ma in città di lui si fa un gran parlare come possibile Presidente della Commissione per il Paesaggio, il cruciale organo tecnico-consultivo di Palazzo Marino da 11 componenti, oggi guidata dall’architetto Marco Stanislao Prusicki. Di certezze non ce ne sono, solo voci di corridoio. Ma è chiaro che in tanti giocano la loro partita. La Commissione Paesaggio è di diretta nomina del sindaco e va a scadenza fra pochi giorni: l’8 novembre 2021.

Giancarlo Tancredi in aspettativa da dirigente

Anche l’ex Direttore del Sue è stato in lizza per qualche giorno per diventare assessore all’Urbanistica nella giunta di Beppe Sala. Ma dopo quello che sembrerebbe un diniego, alla fine la scelta è ricaduta su Giancarlo Tancredi. Scelta che ha fatto discutere a Milano: la delega all’Urbanistica è quella più “politica” dentro un amministrazione comunale e in molti non hanno gradito l’esclusione del Partito democratico – che alle elezioni ha preso il 34% dei voti – e di uno dei suoi “big” dalla rosa di nomi possibili per l’assessorato.

A poche ore dalla nomina di Tancredi inoltre si è accesa una querelle anche sull’opportunità dell’incarico, visto che l’Autorità Nazionale Anticorruzione ha più volte sancito l’incompatibilità fra incarico di dirigente di un Comune e quello di assessore dello stesso. Il Comune di Milano ha chiarito come l’architetto Tancredi si sia messo in aspettativa  (andando peraltro a rimetterci personalmente circa 200mila euro in cinque anni, tanto è il delta fra dirigente e assessore) per accedere all’incarico. Alla richiesta di poter visionare il documento e le date è stato opposto un diniego spiegando come, in questo caso, non si tratti di un atto pubblico al pari delle delibere consiliari o di giunta che vengono quotidianamente pubblicate sul sito di Palazzo Marino.