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Sicilia, sindaco di Milazzo: "Per transizione ecologica fondamentali infrastrutture"

Sicilia, sindaco di Milazzo: "Per transizione ecologica fondamentali infrastrutture"

(Adnkronos) – “Le infrastrutture sono necessarie per la transizione ecologica, diversamente diventa complicato utilizzare strutture industriali. Abbiamo reti stradali, ferroviarie e portuali che spesso sono puzzle a cui manca la parte centrale. Fare rete su questi aspetti è fondamentale per interagire con il territorio. Va benissimo quello che si sta facendo e siamo felicissimi per il Forsu, l’impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti urbani. Noi, come Comune di Milazzo, tra alcuni giorni appalteremo un impianto di riforestazione urbana per creare un polmone verde all’interno della città. In ogni caso, il consumo zero di territorio è fondamentale. In caso contrario, avremo industrie che vanno verso la transizione ecologica e le città che si muoveranno in direzione contraria”. Così il sindaco di Milazzo Giuseppe Midili intervenendo stamane alla presentazione del secondo bilancio di sostenibilità territoriale della Sicilia del Gruppo A2A. .  

“Il capitale umano, soprattutto quello delle giovani generazioni, è fondamentale per la transizione ecologica – ha aggiunto Elena Militello, ricercatrice dell’Università di Messina e responsabile di South Working – La condivisione nella società di questi obiettivi è fondamentale per evitare imposizioni dall’alto. Da molto tempo il nostro territorio è afflitto da migrazioni intellettuali ed è per questo che è importante la connessione con le scuole e le università, ma anche con chi è tornato e vuole restituire al territorio di origine quanto ha acquisito altrove. Ritengo importante un patto tra chi è andato via, chi ritorna e chi è rimasto. Le visite didattiche vanno bene, ma è necessario anche puntare al miglioramento di nuove competenze o alla creazione delle stesse, soprattutto per le fasce afflitte da disoccupazione o inoccupazione. Non dimentichiamo che in Sicilia lavora solo una donna giovane su tre: le altre due sono una inoccupata e l’altra disoccupata”.