Home Flash sostenibilità Finanza sostenibile, indispensabile la sinergia tra pubblico e privato

Finanza sostenibile, indispensabile la sinergia tra pubblico e privato

Finanza sostenibile, indispensabile la sinergia tra pubblico e privato

(Adnkronos) – Nel corso del summit europeo “Business and Nature Summit” di ottobre, la conferenza dedicata alla creazione di modelli di business sostenibili che pongono al centro la biodiversità, gli esperti hanno evidenziato ancora una volta l’importanza della sinergia tra finanza e sostenibilità, anche a fronte del poco tempo a disposizione per contenere il surriscaldamento globale entro 1,5°.  

Attualmente il volume degli investimenti cosiddetti green ammonta a 154 miliardi di dollari all’anno, una cifrà che dovrà triplicare entro il 2030, raggiungendo i 484 miliardi di dollari all’anno per rispettare i parametri fissati dagli Accordi di Parigi e dagli altri accordi sovranazionali e internazionali. 

Durante l’evento si è evidenziato come questi investimenti non solo generino benefici ambientali, ma anche significative opportunità economiche, compresi 395 milioni di nuovi posti di lavoro e 10 mila miliardi di dollari di entrate aggiuntive entro il 2030. Il summit europeo “Business and Nature Summit”, co-organizzato dal Forum per la Finanza Sostenibile insieme alla Commissione Europea, alla Piattaforma Europea per il Business e la Biodiversità, Etifor e la Regione Lombardia, ha riconosciuto agli operatori finanziari un ruolo cruciale nell’incremento di questi investimenti e nell’attuazione di azioni efficaci per tutelare il clima e la biodiversità.  

Il direttore generale del Forum, Francesco Bicciato, ha dichiarato: “Il settore finanziario è particolarmente vulnerabile alle conseguenze della perdita di biodiversità, ma al contempo rappresenta uno degli attori fondamentali che possono contribuire alla sua preservazione. Durante il summit europeo ‘Business and Nature’, in cui siamo stati co-organizzatori, sono emersi spunti fondamentali che integreremo nel nostro lavoro il prossimo anno per offrire un contributo concreto e significativo”. 

Dall’analisi delle discussioni è emersa la necessità di affrontare le sfide e le opportunità connesse agli investimenti nella biodiversità, tra cui: 

– richiesta di dati più precisi; 

– nuove tecnologie per la misurazione e il monitoriaggio dei risultati; 

– aumento della sinergia pubblico-privato; 

– aumento della trasparenza da parte delle aziende. 

Nel summit è stato inoltre evidenziato il ruolo essenziale dei decisori politici e degli investitori nell’acquisizione di una comprensione più approfondita della biodiversità e del suo impatto. La politica rappresenta l’unico driver per istituire un quadro normativo che obblighi le aziende a comunicare le azioni sostenibili intraprese. 

In questo senso sono tangibili i risultati ottenuti dalle imprese dell’Unione europea, che a livello mondiale rappresenta l’organizzazione più attiva sul fronte delle normative ESG. 

Un altro aspetto importante che è emerso è la necessità di sviluppare un ecosistema di attori che collaborino per accelerare l’azione a favore della biodiversità. La sinergia tra settore pubblico e privato è fondamentale per spingere le aziende ad adottare un percorso verso un’economia a impatto positivo sulla natura. 

In linea con questa prospettiva, il Forum per la Finanza Sostenibile ha collaborato con Etifor e la Regione Lombardia per fondare il “Gruppo di Lavoro Aziendale Italiano e Biodiversità”, che mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza economica della biodiversità, a promuovere partnership pubblico-privato per la conservazione degli ecosistemi nonché ad allineare le strategie aziendali con le migliori pratiche internazionali. 

L’efficacia della interazione tra pubblico e privato è largamente dimostrata dai numeri. Infatti, quando anche le aziende sposano la causa ESG, la sinergia tra sostenibilità e finanza genera ottimi risultati come sta accadendo per le per le società quotate italiane, dove i fattori ESG influenzano sempre di più i compensi dei vertici aziendali. 

Il dato emerge dal Rapporto Consob 2022 sulla Rendicontazione non finanziaria, che sottolinea l’importanza di questa integrazione per rendere la transizione ecologica una realtà concreta. Secondo il rapporto, nel 2022 i fattori ambientali, sociali e di governance hanno concorso a determinare i compensi degli amministratori delegati in 127 società con azioni ordinarie negoziate sul mercato Euronext Milan, pari al 58,5% del totale. Questo rappresenta un incremento dell’11,5% rispetto alle 106 società del 2021. 

Il rapporto evidenzia come i temi di sostenibilità influenzino la remunerazione del CdA soprattutto in ambito finanziario, coinvolgendo il 65% delle società del settore. Seguono il settore industriale, con il 56% delle società coinvolte, e quello dei servizi, con il 58% delle società coinvolte.  

Si tratta di un segnale positivo per la transizione ecologica, che richiede l’impegno di tutte le parti interessate per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine. 

L’integrazione tra sostenibilità e finanza può inoltre generare una maggiore trasparenza e responsabilità aziendale, migliorando la fiducia degli investitori e dei consumatori, altro elemento chiave emerso dal summit europeo “Business and Nature Summit”. 

La maggiore trasparenza genera a sua volta un ritorno economico importante soprattutto per le aziende quotate. 

Infatti, come emerge dal recente report Kroll “Esg and global investor returns” le aziende più performanti a livello Esg hanno registrato rendimenti azionari medi annui del 12,9% rispetto all’8,6% delle imprese con rating Esg più bassi. In pratica, le aziende più sostenibili hanno reso in borsa quasi il 50% in più di quelle meno impegnate nel campo della sostenibilità. 

Il report di Kroll, azienda leader nella fornitura di soluzioni dedicate alla gestione del rischio e alla consulenza finanziaria, ha evidenziato un ottimo Roi (Return on investment) per chi ha investito in aziende molto attive nel campo della sostenibilità.  

Una buona chiosa del summit è stata fatta dal direttore generale di Etifor | Valuing Nature, Alessandro Leonardi, ha fatto il punto, come riportato da Esgnews.it: “L’unico percorso praticabile per affrontare la sfida della protezione e del ripristino della biodiversità consiste nel puntare sulle alleanze pubblico-private, sull’innovazione e sull’allineamento collettivo alle migliori pratiche internazionali per salvaguardare il capitale naturale su cui tutti noi dipendiamo. Per questo motivo – ha annunciato – oggi lanciamo il ‘Gruppo di Lavoro Aziendale Italiano e Biodiversità’, un’entità capace di fornire know-how di alto livello, consulenze e iniziative concrete aperte a qualsiasi organizzazione privata e del mondo finanziario che desideri contribuire attivamente, intraprendendo percorsi virtuosi con impatti positivi e tangibili per la collettività”.