(Adnkronos) – Per rendere attrattivo il nostro Paese “AstraZeneca investirà in ricerca e sviluppo 97 milioni di euro nel 2023 e 2024 e realizzeremo più di 200 studi clinici, grazie alla collaborazione con oltre 300 centri di ricerca dislocati su tutto il territorio italiano. Per questo motivo siamo convinti che serva collaborazione, semplificazione e una partnership tra pubblico e privato per confermare la leadership italiana in Europa e nel mondo”. Così Lorenzo Wittum, presidente e Ad di AstraZeneca Italia intervenendo alla seconda edizione dell’evento Talkin’ Minds “Dalla demografia all’economia: il ruolo delle scienze della vita per l’Italia”, organizzato da AstraZeneca oggi a Roma con il patrocinio di Farmindustria e di Federated Innovation. Al centro del dibatto la longevità come opportunità, prevenzione, diagnosi e accesso precoce alle cure per un sistema sanitario sostenibile.
“In questa edizione – sottolinea Wittum – abbiamo voluto mettere al centro l’esigenza di un sistema sanitario e sociale che sia longevo e sostenibile e la necessità di affrontare in maniera strutturale i temi più critici: garantire l’accesso alle cure e al contempo diffondere una corretta cultura della prevenzione e della diagnosi precoce. In questo contesto l’investimento in ricerca e innovazione rappresenta un’opportunità per rendere il nostro Paese più competitivo”.
Nel 2022 – è emerso dal dibattito – siamo arrivati a 8 miliardi di persone e l’80% degli over65 vive nelle 20 economie maggiormente sviluppate che producono l’85% del Pil mondiale. Nel nostro Paese il dato è ancora più rappresentativo, dal momento che l’Italia ha l’indice di vecchiaia – ovvero il rapporto tra la popolazione over65 e quella under15 – più alto nell’Unione europea. Seppure grazie ai progressi dell’innovazione terapeutica e a una maggiore consapevolezza degli stili di vita oggi sia possibile prolungare la vita attiva e in salute, il peso delle malattie croniche e ad alto impatto sociale costituisce una sfida per i sistemi sanitari.
Fondamentale – è stato ribadito dagli esperti – il ruolo delle life science, definito il più grande investimento ‘in salute’ al mondo e l’Italia non fa eccezione. Nel 2022 le imprese del farmaco hanno investito in R&S 1,9 miliardi di euro, circa il 7% del totale degli investimenti in Italia (+11% rispetto al 2021). Dal 2017 al 2022 la crescita degli investimenti in R&S è stata del 22%, dinamica che ha portato a risultati molto importanti, in particolare in alcune aree di specializzazione, e frutto sempre più di partnership con le strutture pubbliche. Per ogni euro investito in studi clinici il beneficio economico complessivo per il Ssn è 3 euro.
Presenti all’evento, tra gli altri, Ugo Cappellacci, presidente XII Commissione Camera dei Deputati; Stefano Vella, professore aggiunto Università Cattolica Sacro Cuore Roma; Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs AstraZeneca; Monsignor Vincenzo Paglia, presidente Pontificia Accademia per la Vita e Loreto Gesualdo, presidente Fism Federazione italiana delle società medico scientifiche.