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Covid Italia, vaccino aggiornato contro variante Kraken a Roma: le indicazioni

Covid Italia, vaccino aggiornato contro variante Kraken a Roma: le indicazioni

(Adnkronos) – Arrivato allo Spallanzani di Roma il nuovo vaccino anti Covid-19 monovalente, nella formulazione aggiornata per la variante XBB 1.5 di Sars-CoV-2 o ‘Kraken’. Lo comunica l’Inmi di Roma su Facebook. “L’obiettivo della nuova campagna di vaccinazione – spiega Paolo Faccendini, direttore Uoc Farmacia dell’Istituto nazionale malattie infettive – è quello di prevenire la mortalità, le ospedalizzazioni e le forme gravi di Covid-19 nelle persone anziane e con elevata fragilità, e di proteggere le donne in gravidanza e gli operatori sanitari. La vaccinazione è consigliata a familiari e conviventi di persone con gravi fragilità e potrà essere offerta anche a chi non rientra nelle categorie a rischio, su richiesta e una volta valutata la disponibilità”.  

“I nuovi vaccini – ricorda l’esperto – possono essere utilizzati come richiamo, con una valenza di 12 mesi. La somministrazione è raccomandata a distanza di 6 mesi dall’ultima dose di vaccino o ultima infezione. Tuttavia è ammesso un intervallo inferiore purché non inferiore ai 3 mesi. I vaccini possono essere somministrati anche a chi non è mai stato vaccinato ed è bene sottolineare che è possibile la somministrazione contemporanea con altri vaccini, in particolare con l’antinfluenzale”. 

 

Aziende sanitarie e ospedali pronti a partire con la campagna di vaccinazione contro Covid-19. “Siamo pronti a mettere in atto le indicazioni di Governo e regioni per la campagna di vaccinazione anti Covid-19 con l’obiettivo di proteggere la salute dei cittadini. E cominceremo facendo la nostra parte, invitando le aziende a realizzare iniziative specifiche per promuovere la chiamata attiva alla vaccinazione di medici, infermieri e di tutto il personale che opera in ospedali e strutture sanitarie”, annuncia il presidente della Fiaso, Giovanni Migliore, il giorno dopo la pubblicazione della circolare con “Indicazioni e raccomandazioni per la campagna di vaccinazione autunnale/invernale 2023-2024 anti Covid-19”, firmata dal direttore Prevenzione del ministero della Salute Francesco Vaia. 

“Il vaccino resta la più efficiente arma contro il Covid – sottolinea Migliore – e occorre che questo messaggio arrivi alle categorie per cui è raccomandato anche attraverso i medici di medicina generale che possono capillarmente invitare alla somministrazione nella stessa seduta del vaccino antinfluenzale e anti Covid. Dobbiamo evitare che le conseguenze gravi dell’infezione possano avere ripercussioni sulla salute di anziani e fragili”.  

 

La vaccinazione con il nuovo vaccino di Pfizer, specificamente sviluppato per contrastare la variante XBB.1.5 – ricorda la Fiaso – è stata raccomandata per cinque categorie principali: persone di età pari o superiore a 60 anni, ospiti delle strutture per lungodegenti, donne in qualsiasi trimestre della gravidanza o nel periodo postpartum, comprese le donne in allattamento, operatori sanitari e sociosanitari addetti all’assistenza negli ospedali, nel territorio e nelle strutture di lungodegenza, oltre agli studenti di medicina e delle professioni sanitarie che effettuano tirocini in strutture assistenziali. Persone dai 6 mesi ai 59 anni di età con elevata fragilità a causa di patologie. Inoltre, la vaccinazione viene consigliata a familiari, conviventi e caregiver di persone con gravi fragilità. Inizialmente, durante la fase di avvio della campagna, si darà priorità alle persone di età pari o superiore a 80 anni, agli ospiti delle strutture per lungodegenti, alle persone con elevata fragilità, e agli operatori sanitari e sociosanitari. 

 

“Se a vaccinarsi” contro Covid in questa stagione autunno-inverno “sarà uno sparuto gruppo di volenterosi, non diamo la colpa ai novax”, perché “il vero ostruzionismo alle vaccinazioni, quello più temibile, viene proprio dall’interno del nostro sistema sanitario”. Parola dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’università del Salento, che su Facebook – in un post dal titolo emblematico “non temo il novax in sé, ma temo il novax in me” – esprime perplessità sulle indicazioni istituzionali arrivate in queste ore. “E’ stata promulgata ieri la nuova, attesissima, circolare che riporta le indicazioni operative per la campagna vaccinale d’autunno contro il Covid-19. Ancora una volta la montagna ha partorito il topolino”, scrive l’esperto. I suoi timori riguardano in particolare i quantitativi di vaccino a disposizione.  

“Sentiamo spesso dire – premette Lopalco – che non si raggiungono coperture vaccinali decenti per colpa dei novax. Io la penso diversamente. La quota di mancata adesione alle vaccinazioni legata alla propaganda novax esiste, ma è limitata. Addirittura residuale”. Per l’epidemiologo il problema è un altro. “La nuova circolare – sottolinea – non è altro che un copia-incolla della precedente del 14 agosto, con in più la bella notizia che al momento abbiamo a disposizione un solo vaccino e, per giunta, in quantità limitate. Secondo fonti non ufficiali, per la campagna d’autunno potremmo contare su circa 9.000.000 di dosi del vaccino mRna di Pfizer e un po’ meno di 3.000.000 di dosi del vaccino proteico di Novavax. Il contratto con Moderna non pervenuto”. In totale, dunque, si parla di “12 milioni scarsi di dosi per vaccinare tutti gli ultrasessantenni, tutti gli operatori sanitari, le donne in gravidanza e tutti i soggetti con condizioni di fragilità, inclusi i loro familiari e chi se ne prendesse cura. A questi vanno aggiunti tutti quelli per i quali – a detta del ministero – la vaccinazione è ‘disponibile’, anche se non ricadono in alcuna delle precedenti categorie”. 

“Se la matematica non è un’opinione – osserva Lopalco – chi è a capo del nostro servizio sanitario ha già messo in conto che l’adesione alla vaccinazione contro il Covid-19 sarà scarsa. E’ come se ad un matrimonio invitassi 1.000 persone, ma organizzassi i tavoli per 100 perché tanto so che gli altri non vengono. Mancanza di indicazioni pressanti, organizzazione lasciata al caso, assenza di investimenti, latitanza della comunicazione” sono i ‘nodi’ rilevati dallo specialista. Che invita quindi a non puntare il dito contro i novax, se la nuova campagna vaccinale farà flop.