Home Flash News Manovra 2023, Meloni: "Ok a bonus cultura, ma 18app vada a redditi più bassi"

Manovra 2023, Meloni: "Ok a bonus cultura, ma 18app vada a redditi più bassi"

Manovra 2023, Meloni: "Ok a bonus cultura, ma 18app vada a redditi più bassi"

(Adnkronos) – “E’ stata una settimana anche di polemiche, di un clima a tratti non piacevole. Però, non siamo gente che si fa facilmente spaventare: abbiamo fatto delle scelte, le difendiamo e andiamo avanti”. Lo annuncia, nell’ormai consueto appuntamento su Facebook ‘gli appunti di Giorgia’, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, spiegando di voler “raccontare il lavoro che abbiamo fatto nell’ultima settimana, intensa, in cui abbiamo portato avanti diversi confronti”.  

BONUS CULTURA – “’18app’: negli ultimi giorni molta polemica è stata fatta sul famoso bonus ai 18enni per la cultura: si dice che ‘noi vogliamo abolirlo’, in realtà non vogliamo farlo. Il ministro Sangiuliano sta lavorando a una ‘carta cultura’, però sicuramente 18app è una misura che va rivista. Innanzitutto perché questi 500 euro al compimento dei 18 anni vengono riconosciuti a tutti, indipendentemente dal reddito, e io francamente che un figlio di un miliardario o di parlamentari, mia figlia stessa quando avrà 18 anni, penso” che su fasce di reddito più alte “si possa rinunciare ai 500 euro. E penso che la stessa misura, concentrata su redditi più bassi, possa essere molto più impattante. Quindi credo vada introdotto un limite nel reddito di chi accede a questa misura”, afferma il presidente del Consiglio.  

Per il premier vanno inoltre “meglio definiti i contenuti e le cose che si possono acquistare con queste risorse e credo anche che occorra lavorare un po’ sulle truffe.Quindi confermo che intendiamo modificare questa norma, senza però togliere queste risorse alla loro destinazione originale: i giovani e la cultura”.  

MIGRANTI – Sul tema dell’immigrazione “si parla di un cambio di rotta del governo: assolutamente no. Il governo non intende cambiare posizione, la nostra posizione rimane sempre la stessa: in Italia non si entra illegalmente, si entra solo legalmente. Vogliamo combattere il traffico di essere umani, gli ingressi illegali e le morti in mare. Non vogliamo continuare a favorire i trafficanti di esseri umani”, afferma Meloni, ricordando che “già dalla prossima lavoreremo a nuove norme per fermare la tratta, perché su questo tema noi non intendiamo mollare”. “Ho letto qualche settimana fa la notizia di scontri tra le forze del ministero libico di scontri a fuoco tra le forze del ministero libico e i trafficanti di essere umani: la gente che organizza le partenze dei migranti illegali verso l’Italia gira armata – scandisce – e io non voglio aiutare questa gente perché io le mafie le combatto tutte”. 

“Ovviamente bisogna continuare a lavorare molto a livello europeo: il coinvolgimento dell’Europa è fondamentale. Abbiamo sempre rivendicato la necessità che l’Europa si occupasse di più del fronte mediterraneo, abbiamo sempre parlato di una missione europea per bloccare le partenze e su questo stiamo lavorando. Grazie alle posizioni del governo italiano per la prima volta in Europa si fanno delle riunioni e escono dei documenti in cui si dice che la rotta del Mediterraneo centrale è una priorità: non era mai accaduto, quindi si stanno facendo dei passi in avanti”, rivendica.  

FLAT TAX – “Sulla manovra finanziaria si è detto che le nostre misure sulla Flat tax per le partite Iva discriminano i lavoratori dipendenti: si sostiene la tesi che estendendo la flat tax per le partite Iva fino a un fatturato di 85 mila euro di fatto faremmo pagare molte meno tasse di quante ne pagano i lavoratori dipendenti. Voglio dire che questo è falso”. “Un lavoratore dipendente – prosegue – ha due terzi dei contributi a carico del datore di lavoro, un lavoratore autonomo si paga i contributi interamente. A parità di remunerazione, con la flat tax portata a 85 mila euro la Partita Iva pagherà un po’ di più senza avere una serie di diritti che i lavoratori dipendenti hanno”. 

BANKITALIA – “A me pare che Bankitalia in audizione alle commissioni competenti non abbia mosso particolari critiche sulle principali misure di questa manovra. Puramente c’è stata una polemica, o diciamo un approccio critico, sulle nostre misure sul tema dell’aumento del contante e l’obbligo del Pos”, ha detto Meloni. 

SUD – Decontribuzione sud è una misura “fondamentale per assumere” nel Meridione, “noi vogliamo renderla strutturale e, ve lo annuncio, il governo presenterà un emendamento alla manovra per estendere a tutto il 2023 i crediti d’imposta per le aziende che assumono al Sud, per le Zone economiche speciali e per le aree terremotate. Non era facile individuare le risorse ma ci siamo riusciti”, annuncia il presidente del Consiglio.  

PIL – “Un’altra buona notizia della settima passata è che l’economia italiana, nonostante la situazione in cui ci troviamo, nell’ultimo trimestre, è cresciuta di più di quella francese, di quella tedesca e di quella spagnola. È un dato che mi ha fatto molto riflettere, che deve fare riflettere tutti. Chiaramente è anche una grande responsabilità. Però dimostra che le nostre imprese anche nei momenti di difficoltà sanno fare la differenza, possono fare la differenza, soprattutto se vengono aiutate. E noi intendiamo aiutarle”. “A trainare sono soprattutto i settori del turismo e del Made in Italy, come sempre, le nostre eccellenze – indica il premier -. C’è un grande lavoro da fare, ma significa che questa nazione può tornare a camminare, può tornare a crescere. Soprattutto se ha un governo che la sostiene ed è quello che vogliamo fare”.