Home Flash News Golpe in Niger, golpisti accusano Francia di aver violato spazio aereo. Parigi nega

Golpe in Niger, golpisti accusano Francia di aver violato spazio aereo. Parigi nega

Golpe in Niger, golpisti accusano Francia di aver violato spazio aereo. Parigi nega

(Adnkronos) – Il Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), formato dai militari golpisti in Niger, ha accusato “la Francia ed i suoi complici” per un attacco avvenuto questa mattina contro una postazione della guardia nazionale a Bourkou Bourkou, vicino alla miniera d’oro di Samira. Nel comunicato numero 25, la giunta ha anche accusato Parigi di avere un “piano di destabilizzazione” del Niger e di aver violato lo spazio aereo del Paese africano, annunciando allo stesso tempo l’innalzamento del livello d’allerta delle proprie forze. 

Dal canto suo la Francia “smentisce fermamente le nuove accuse infondate dei golpisti in Niger”, si legge in un comunicato congiunto diffuso dai ministeri degli Esteri e la Difesa francesi. 

“I militari francesi dispiegati in Niger lo sono su richiesta delle legittime autorità nigerine, per lottare contro i gruppi terroristi che destabilizzano la regione e martirizzano le popolazioni del Sahel. Queste dichiarazioni contro la Francia costituiscono un nuovo tentativo di diversione, nel momento in cui la Cedeao moltiplica gli sforzi di mediazione per ripristinare l’ordine costituzionale in Niger”, afferma il comunicato, riferendosi alla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale. 

“Il movimento aereo realizzato oggi in Niger era stato oggetto di un accordo preventivo e di un coordinamento tecnico con le forze nigerine, autorizzazione confermata per scritto. Non vi è stato nessun attacco contro un campo nigerino. Nessun terrorista è stato liberato dalle forze francesi, che da anni lottano contro questo flagello in Sahel a rischio della vita dei loro soldati”, conclude il comunicato. 

Intanto in Niger è nato un “Consiglio di resistenza per la Repubblica” (Crr). La sua creazione è stata annunciata da Rhissa Ag Boula, ex ministro presso la presidenza del Niger ed ex ribelle Tuareg, con l’obiettivo di ripristinare l’ordine costituzionale, reinsediare il presidente deposto Mohamed Bazoum e arrestare il leader golpista Abdourahmane Tchiani. 

Il Crr ha condannato la creazione della giunta militare, il “Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria” (Cnsp), ne ha criticato “il rifiuto categorico” a “instaurare un dialogo costruttivo” e ha denunciato “l’uso di civili come milizie e la tentazione di ricorrere a mercenari, criminali di guerra sotto il nome del gruppo Wagner”. Contestando “le dittature militari nella regione”, il Crr si è detto convinto della “necessità di mobilitare tutti i democratici veri per bloccare questo progetto disastroso di instaurare in Africa e in Niger un modello di governo lontano da ogni forma di democrazia e libertà”. 

Un comunicato afferma che “alle prime ore del 26 luglio 2023 il nostro Paese è stato vittima di una tragedia orchestrata da coloro” che avrebbero dovuto proteggere il Niger. L’accusa a Tchiani è di aver giustificato “l’irruzione sulla scena politica con pretesti fallaci e grotteschi collegati a governance e gestione della sicurezza”. L’appello ai “soldati che rispettano il giuramento fatto e alla popolazione è a porre fine all’ammutinamento e procedere, senza indugi, all’arresto del generale Tchiani”. Il Crr afferma di sostenere le iniziative dell’Ecowas, anche l’opzione militare, “per garantire il ritorno all’ordine costituzionale in Niger” e si dichiara a “completa disposizione”. 

Il presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum, ha denunciato di essere stato isolato e costretto a mangiare “pasta e riso” dai golpisti che hanno preso il potere a Niamey nelle scorse settimane. In una serie di messaggi inviati a un amico e pubblicati dalla Cnn con il suo consenso, Bazoum ha dichiarato di essere stato “privato di ogni contatto umano” da venerdì e di non ricevere cibo o medicine. 

Il presidente ha quindi spiegato di essere senza elettricità da una settimana, come molti suoi connazionali. La Nigeria, che fornisce la maggior parte della corrente elettrica al Niger, ha infatti tagliato i rifornimenti a seguito del golpe. 

Un appello alla “mobilitazione nazionale” su tutto il territorio del Niger per “salvare” il presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum, è stato lanciato dal suo movimento politico, il Partito Nigerino per la Democrazia e il Socialismo. In una nota il partito denuncia anche che il presidente deposto e la sua famiglia sono vittime di “tortura”. 

“Siamo molto preoccupati per la sua salute e sicurezza personale”. Lo ha dichiarato il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, commentando le condizioni di detenzione a cui è sottoposto il presidente deposto del Niger, Mohamed Bazoum. “E’ una situazione che ci preoccupa sempre di più, mentre il tempo passa ed è tenuto in isolamento,”, ha aggiunto. 

La giunta che ha preso il potere in Niger a fine luglio ha rifiutato il visto di ingresso a una delegazione dell’Ecowas e dell’Unione africana e dell’Onu, in arrivo oggi a Niamey, denunciando “ragioni di sicurezza per i membri della missione”. Le sanzioni e la minaccia di invasione dell’Ecowas ha provocato rabbia nell’opinione pubblica. Per questo la delegazione diplomatica non può essere ospitata nel Paese con calma e in sicurezza. I confini del Niger sono chiusi, si è precisato. Mali e Burkina Faso hanno chiesto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di evitare l’inizio dell’azione militare contro i golpisti anticipata dall’Ecowas. Questa organizzazione ha reso noto di “aver preso atto” della decisione di Niamey e di voler continuare a “mettere in campo tutte le risorse necessarie” per il ritorno all’ordine costituzionale nel Paese.